Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Fisiologia del piacere

170685
Mantegazza, Paolo 1 occorrenze
  • 1954
  • Bietti
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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Il ridicolo può bastare ad uccidere un individuo, un vizio, una casta; esso stronca ed abbatte come un colpo di fulmine, d'un tratto, anche ciò che pare più serio e più resistente. Abbiamo già veduto come questi piaceri riescano meno vivi nell'età matura e nel sesso virile. La mobilità sensitiva della donna e del fanciullo li rende molto atti a sentire l'influenza del minimo solletico morale. Fra tutti i popoli della terra, senza dubbio, il francese è quello che ha una maggior sensibilità per il ridicolo; per cui ne fa oggetto importante di commercio. La gioia prodotta dal ridicolo può essere morbosa quando si fonda sul dolore altrui. Chi ride vedendo cadere un galantuomo, o si compiace di tutte le piccolo sventure che diventano grandi per l'associazione del ridicolo, prova certamente un piacere colpevole. L'azione del ridicolo però è qualche volta così fulminante, che non si può difendersene assolutamente e bisogna ridere anche quando la morale ci comanderebbe di tenerci seri o di mettere il broncio. Qualche volta noi non siamo colpevoli di provare un piacere che nasce da un ridicolo doloroso; ma lo diventiamo nell'esprimerlo. Un povero diavolo può essere così malconcio dalla natura, la quale ne ha voluto fare un mostro, che noi non possiamo difenderci dal trovarlo ridicolo; ma non possiamo, senza diventare crudeli, ridergli in faccia.

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