Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbastanza

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Narco degli Alidosi

214024
Piumini, Roberto 2 occorrenze
  • 1987
  • Nuove Edizioni Romane
  • Roma
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

«Su tuo comando dico, signore, che spesso, se non sempre, l'odore del tuo alito è abbastanza, se non del tutto, diverso da quello dei graziosi fiori della primavera, dei boccioli di aprile, dei morbidi petali del...» «Vuoi dire che puzza, Blabante?» lo interruppe il conte, ciglioso. «Non lo nego, se tu lo affermi». «E di che puzza, per il demonio?» sbottò Narco, furente. «Ecco, appunto» rispose Blabante. «Se ciò di cui il tuo fiato sente fosse sentore noto, ancorché pessimo, lo si potrebbe nominare e conoscere... Ma come tu suggerisci, signore, esso è o pare affare del diavolo...» Per quel giorno la cosa non andò oltre. Il conte fu scontroso e solitario, e non volle ricevere nessuno né a poca né a molta distanza. Negli angoli del giardino in cui cupo passeggiava, o nel chiuso delle sue stanze, metteva di frequente le mani a conca davanti al volto e lamentosamente vi alitava, cercando di raccogliere poi col naso quel che si sentiva. Ma per quanto, come pronto al veleno, spalancasse le narici e chiudesse gli occhi, altro non fiutava che un'aria calda e corporale: non più saporita, in bene o in male, di quella che nel resto del cielo respirava.

Poi, col nascosto fiato ansante, Narco bisbigliò: «Io penso, Blabante, che di qui a là ci sia abbastanza acqua che corre per non importunare quella che vediamo, se mi levo l'elmo... Il fatto è che mi piacerebbe vederla meglio, e liberamente, e che forse anche lei vedesse la mia faccia...» Così dicendo lasciò le briglie del cavallo e fece un passo avanti. Allora la donna lo vide, e fu sorpresa, e prontamente sorrise. Per meglio vedere quel sorriso, e far vedere il proprio, già abbondante sotto l'armatura, Narco levò l'elmo, e intanto avanzò di un altro passo verso il fiume. Fu un attimo. Lei lo guardò, e dal sorriso passò a un bianco spavento, e cominciò a fare cenni con le mani e a gridare: «Fermo! Fermo!» Pensando che la donna temesse una malvagia intenzione, Narco ampliò il suo sorriso, e fece un terzo passo verso di lei: e qui la donna scomparve dalla vista e dall'aria come una nuvola si scioglie nel cielo d'estate. Il conte quasi cadde nell'onda per lo stupore. «È possibile, amico mio» disse lamentosamente arrancando all'indietro sull'erba della sponda «è possibile che l'acqua del fiume abbia creato quella figura d'incanto? E non è apparsa però a me e a te nello stesso modo e tempo, come alle visioni non usa fare?» Trattenendo i cavalli, che a quelle micidiali domande di Narco tiravano a scappare, con le briglie di pelle, e se stesso con le briglie del rispetto e della volontà, Blabante rispose: «È possibile, mio signore... Quella scomparsa non è da donna vera: e non è cosa troppo rara che creature incantate, abitanti vicino alle acque, si divertano a spaventare i pellegrini, e ad ingannarli». «Inganno forse sì, amico mio, ma non spavento», disse Narco rimettendo l'elmo, poiché già vedeva piegarsi i fiori intorno. «Questa, semmai, mi ha convinto d' amore !» E ripartirono con nuovi pensieri: avvolti per Blabante nella sciarpa, per Narco nel metallo dell'elmo. Ma mentre allo scudiero, per le mosse dell'aria e le viste diverse, quei pensieri passarono assai presto, nella chiusa scatola dell'elmo quelli di Narco rimasero a lungo, come una specie di dipinto luminoso, di silenziosa canzone.

Pagina 12

Cerca

Modifica ricerca