Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

200490
Simonetta Malaspina 18 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Se non vi sentite abbastanza abili a sbucciare l'arancia, astenetevi dal prenderla quando siete invitati a pranzo: scegliete piuttosto un altro frutto. Non avendo la necessaria disinvoltura nell'usare forchetta e coltello,l'arancia potrebbe perfino schizzarvi via.

Frastornati da una serie di mode, di atteggiamenti esteriori che nulla hanno a che fare con il vero "saper vivere", moltissime volte noi tutti ci troviamo impreparati ad affrontare particolari avvenimenti: un invito a pranzo, un viaggio, un fidanzamento, una festa di laurea, un party e così via, per i quali esistono regole di comportamento abbastanza semplici la cui osservanza ci mette sempre e sicuramente al riparo da eventuali situazioni imbarazzanti e da errori. Questo manuale non vuole essere altro che un amico fidato cui ricorrere ogniqualvolta si presenti uno di questi problemi; ad esempio ci consiglierà come ringraziare gli amici che ci hanno ospitato, l'abbigliamento adatto a una cerimonia importante, come ci si comporta in ufficio, come presentarci alla nostra futura suocera, quale gioiello offrire alla fidanzata e in mille altre svariate occasioni. Un libro utile, quindi, per tutti e per tutte le circostanze.

Molto spesso questo atteggiamento è soltanto un modo poco onesto per nascondere la propria incapacità: se il bambino non rende a scuola non significa necessariamente che l'insegnante non è all'altezza del suo compito, ma il più delle volte vuol dire che lo scolaro non studia abbastanza, è distratto, e non fa i compiti a casa come dovrebbe. Non aiutate il bambino a fare i compiti. Se non ce la fa, pazienza. Deve imparare a cavarsela da solo, e da solo risolvere i suoi primi problemi di lavoro. Ai genitori non tocca altro dovere che quello di esortarlo, incoraggiarlo, pretendere che tutti i compiti siano fatti (un controllo serale è sempre opportuno) e parlare periodicamente con gli insegnanti per stabilire con loro un rapporto di intelligente collaborazione. Il bambino, cioè, deve sentirsi seguito ma non aiutato. È la sua intelligenza, non la sua pigrizia, che dev'essere stimolata. Altra raccomandazione importante: non fate regali all'insegnante. Può darsi che nel corso dell'anno scolastico (per esempio a Natale o a Pasqua) sia gentile e opportuno offrire fiori all'insegnante: ma solo se lo faranno anche altri scolari. I fiori, poi, vanno portati esclusivamente a scuola, mai a casa: qualsiasi dono può essere giustamente rifiutato dall'insegnante che se lo vedesse recapitare al proprio indirizzo di casa. Nessun regalo, quindi. Anche nei rapporti con i compagni di scuola il piccolo scolaro deve imparare a tenere bene in mente le prime basi del saper vivere. Insegnategli quindi a essere modesto, a non vantarsi della professione del padre e tanto più a non pavoneggiarsi per cose come l'automobile, la villa al mare, la barca. E’ brutto ascoltare un bambino che si vanta con coetanei meno fortunati di lui: se scoprite che vostro figlio si dà delle arie, non esitate a punirlo come si merita. Un bambino dev'essere gentile con gli adulti. Nel caso particolare della scuola, deve rispettare l'insegnante. Per nessun motivo incoraggerete un suo tentativo di ridicolizzare la maestra o riderete per una frase spiritosa contro di lei. Si sa che in tutte le epoche gli alunni hanno sempre preso in giro gli insegnanti: ma non devono avere (come spesso hanno oggi) l'approvazione divertita dei genitori. Gli scolari non si devono mai sedere prima che si sieda l'insegnante. Se sono già seduti, si alzeranno non appena arriva in classe l'insegnante e rimarranno in piedi fino a quando quest'ultimo non li avrà invitati a sedere. I bidelli devono essere rispettati. Le mance non devono essere date dai bambini, ma dai genitori. Anche se non vi piacciono, per qualche motivo, i metodi didattici dell'insegnante di vostro figlio, non date mai un giudizio negativo in presenza di quest'ultimo. Il bambino deve avere fiducia nei suoi maestri, comunque essi siano, altrimenti il suo rendimento diminuirà, e a suo danno. Guardatevi bene dal coltivare in lui la convinzione di essere la vittima innocente di una persecuzione sistematica e premeditata. Non create antagonismi Se proprio ritenete necessario che il bambino cambi scuola, o classe, dategli una spiegazione che lo soddisfi senza rivelargli la verità. Per nessuna ragione potete telefonare a casa agli insegnanti di vostro figlio. Come abbiamo detto ci sono ore prestabilite per i colloqui e rivolgersi ai maestri direttamente sarebbe una grave indelicatezza. Nel caso aveste bisogno di un colloquio straordinario per motivi particolari, potete chiederlo attraverso la segreteria della scuola. Per lo stesso motivo non fermate per strada l'insegnante che incontrate per caso, per chiedere notizie sul profitto del vostro bambino. Limitatevi a salutare cortesemente. Se un ragazzo ha bisogno di ripetizioni i genitori non devono dipingerlo al nuovo insegnante come la vittima di svariate ingiustizie da parte dei professori. E nemmeno criticare per altri motivi l'insegnante del figlio. L'unico vero motivo delle lezioni sta nel fatto che vostro figlio non ha studiato abbastanza: accettate questa realtà e non recriminate inutilmente addossando ad altri una colpa che è soltanto del ragazzo. Il pagamento delle lezioni è un problema che riguarderà esclusivamente voi e l'insegnante: il ragazzo non dovrà assolutamente intervenire e tanto meno provvedere direttamente alla consegna del denaro. Il compenso dovrà essere pattuito prima dell'inizio delle ripetizioni. Non pretendete di assistere alle stesse: avreste l'aria di non aver abbastanza fiducia nelle capacità dell'insegnante. Nei rapporti con i genitori dei compagni di scuola di vostro figlio siate cauti. Un giudizio espresso innocentemente potrebbe essere frainteso e riferito distorto a chi non vorreste lo sentisse. Non vantate le doti intellettuali dei vostri figli, i loro successi scolastici e qualsiasi altra qualità: così facendo, attirereste su di loro soltanto antipatia. Cercate di conoscere i compagni di scuola preferiti dei vostri figli invitandoli qualche volta in casa e osservandoli senza averne l'aria. Insegnate ai vostri ragazzi a essere cordiali e gentili con tutti e a non darsi arie qualora fossero più bravi degli altri. In conclusione, l'insegnamento dei genitori dev'essere parallelo a quello scolastico, senza contrasti e senza malumori. Attraverso la collaborazione, genitori e insegnanti potranno veramente trasformare qualsiasi ragazzo e farne un uomo capace di vivere serenamente.

Sarà apparecchiata con una tovaglia bianca e abbastanza grande da poter toccare terra. Coprire le gambe del tavolo serve anche a fornire un nascondiglio per bottiglie vuote e altri oggetti ingombranti, senza costringere chi serve a continui spostamenti. Sulla tavola, fin dal giorno prima, si possono già preparare le posate, i bicchieri, i piatti (i cibi saranno portati dal fornitore poche ore prima dell'arrivo degli ospiti). Alla decorazione floreale si penserà il giorno del ricevimento, evitando composizioni troppo alte che darebbero fastidio a chi serve. Gli invitati di solito si servono da soli. I camerieri (o l'unica cameriera, o la sola padrona di casa) si preoccuperanno soltanto di servire le bevande. Se la padrona di casa, però, vede che qualche ospite troppo timido non prende niente, interverrà con garbo per aiutarlo a servirsi. Se gli invitati sono numerosi, per evitare assembramenti davanti al buffet, si possono far circolare i vassoi. Quando il buffet consiste in una vera e propria cena in piedi, non preparate cibi che esigano l'uso del coltello; consigliabili, invece, quelli che si possono agevolmente mangiare con la sola forchetta. Per questa ragione, anche quando si serve un piatto caldo, sarà opportuno ricorrere al tradizionale ma sempre graditissimo risotto. Minestre in brodo e pasta asciutta sono da scartare categoricamente. Gli ospiti devono fare onore al buffet e servirsi senza sciocche e inopportune timidezze, ma non devono neppure dare il penoso spettacolo di chi piomba su un buffet come una cavalletta affamata. La padrona di casa farà sempre buon viso a cattivo gioco e non si scandalizzerà visibilmente: ma è autorizzata, al prossimo invito, a scegliere diversamente i suoi ospiti. Un'ultima raccomandazione per le padrone di casa: non adoperate piatti e posate di carta se non siete in rapporti di stretta amicizia con gli invitati.

Anche se vi piccate di amare l'arte e di conoscerla abbastanza bene, non trattenete l'amico che dà vivi segni di impazienza e vorrebbe andare oltre. Siate quindi discreti e non elargite i frutti della vostra cultura a chi non desidera riceverli. Andate in un museo in comitiva? Allora vi preghiamo di rimanere accanto al vostro cicerone e di non dar fastidio agli altri visitatori impedendo loro di vedere un'opera davanti alla quale formate un robusto e solidissimo muretto. Non disseminatevi per le scale, costringendo la guida a tornare indietro per cercarvi e riunirvi, e facendo perdere tempo agli altri. Se avete accettato di visitare un museo in comitiva, comportatevi secondo le buone regole. Viceversa, se non appartenete al gruppo turistico raccolto intorno al cicerone, non fingete di farne momentaneamente parte per rubare una spiegazione. Se volete sapere qualcosa di più su un'opera d'arte, comperate l'apposita guida. In un museo entrate con rispetto. Non mangiate caramelle e tanto meno altri generi commestibili. Non abbandonatevi sulle poltrone e sui divani con l'intento di restarci a lungo e in pose sconvenienti: riposate, se volete riposare, ma abbiate un po' di considerazione per il luogo che vi ospita. In un museo non si fuma. Se siete in compagnia e volete scambiare qualche parere con gli amici, parlate sempre a bassa voce per non dare fastidio agli altri.

Il buffet di un cocktail è abbastanza semplice. Vengono serviti cocktail, bevande analcoliche, salatini, tartine e qualche pasticcino. Niente torte. Quando ci sono due o tre camerieri (come nel caso di chi affidi l'organizzazione di un cocktail a una ditta specializzata in ricevimenti), le bevande vengono servite su un vassoio, già versate nei bicchieri, e offerte agli invitati. Soltanto quando si può contare su una sola persona di servizio, il cocktail può essere servito al buffet insieme ai salatini e ai dolci, e ciò per semplificare il servizio. Quando il cocktail è molto numeroso occorre preparare più di un buffet. In questo caso, è chiaro, bisogna disporre di locali molto grandi e di un servizio accurato. Se il cocktail invece viene servito a pochi ospiti, manca il tono del ricevimento.È allora lo stesso padrone di casa che prepara e serve le bevande ai suoi amici insieme con qualche salatino. È logico che sia l'uomo a occuparsi di tutto ciò, perché si presuppone che egli abbia più pratica della moglie nel preparare bevande alcoliche. Bisogna tener presente che non tutti amano l'alcool, e quindi bisogna avere sempre nel frigorifero qualche bottiglietta di succo di frutta o altra bevanda analcolica. Non è necessario abbondare con salatini e olive: bastano due piattini, tanto per accompagnare il liquido. A un cocktail gli uomini vestiranno di scuro, e le signore indosseranno abiti da pomeriggio elegante. Se il cocktail è di poche pretese, le signore potranno indossare un semplice abito di tessuto elegante, o un tailleur da pomeriggio ravvivato da un bel gioiello. Naturalmente se il cocktail ha un tono molto elegante, bisogna regolarsi di conseguenza. Le signore, potranno indossare un abito un po' scollato e portare in testa un'acconciatura-cappello: quest'ultima, oltre tutto, è quasi obbligatoria se la signora non è più molto giovane. Le giovanissime, per un cocktail molto elegante, potranno sfoggiare qualche scollatura più audace, meglio se accortamente velata. Nessuna donna, comunque, deve dimenticare che la propria eleganza si misura dal suo saper adattarsi alla circostanza, all'ora e al proprio fisico. Ragazzi e bambini sono esclusi dai cocktail, e non solo quelli degli invitati, ma anche i bambini dei padroni di casa saranno allontanati.

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Si può fare un'eccezione soltanto quando la pasta, specialmente al bordo, è un po' dura, e la costa della forchettina non è abbastanza tagliente; in questo caso è necessario ricorrere al coltellino. È bene ricordare che le forchette da dolce devono avere una costa tagliente (ma non al punto di ferire la bocca di chi mangia).

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La cuccetta di seconda classe vi permette di distendervi durante tutto il percorso e di dormire abbastanza tranquillamente. Vi saranno dati anche un cuscino e una coperta. In uno scompartimento a cuccette possono dormire sei persone: è evidente che bisogna stare un po' stretti e avere un minimo di organizzazione. Non scambiate una cuccetta per il letto di una camera d'albergo: è una sistemazione provvisoria alla quale dovete adattarvi con un po' di spirito sportivo. Non è ammissibile che vi spogliate e vi infiliate un pigiama: si viaggia vestiti; si tolgono solo le scarpe. Di solito si coricano per prime le persone che hanno le cuccette superiori, poi quelle nelle cuccette di mezzo e infine chi ha quelle in basso. Sei persone dovrebbero mettersi d'accordo con una certa facilità, tanto più che le cuccette sono già prenotate in precedenza. Ciononostante a volte sorgono problemi: il controllore interverrà per rimettere le cose a posto. Dormire in sei persone può essere un po' soffocante. La soluzione del problema finestrino è sempre nelle mani della persona che ha freddo, e molto spesso con ragione. Bisogna avere un po' di comprensione. Dopotutto si tratta di sacrificarsi una notte soltanto, mentre un'influenza può durare più di una settimana. A una certa ora bisogna spegnere la luce. Chi ha l'abitudine di leggere a letto non deve tenere accesa la lampada centrale dello scompartimento perché potrebbe infastidire gli altri viaggiatori. Del resto ogni cuccetta ha la propria illuminazione che permette una certa indipendenza. Se dormite in cuccetta dovete rassegnarvi ad andare a letto più o meno quando vanno gli altri. È scorretto stare in corridoio fino a quando tutti si sono messi a letto e addormentati, per poi entrare, accendere la luce e svegliare tutti. In questo caso è legittimo il diritto di protestare. Molte volte succede che una donna abbia una cuccetta in mezzo a cinque uomini, o viceversa. In questo caso si può benissimo chiedere un cambio al controllore: se è possibile vi accontenterà. Se invece non è possibile, non c'è bisogno di dare troppa pubblicità al proprio imbarazzo. La donna si coricherà per prima qualunque sia la sua cuccetta. Se durante la notte doveste recarvi in toletta, vi alzerete con la massima discrezione, senza svegliare nessuno. Due o più persone parenti o amici, si guarderanno bene dal tenere sveglia tutta la compagnia con le loro conversazioni serali o addirittura notturne. Chi la mattina si alza di buon'ora non ne approfitterà per fare il gallo dello scompartimento. Lascerà che gli altri dormano tranquillamente e non darà in smanie mattutine aprendo e chiudendo in continuazione la porta dello scompartimento. La mattina, naturalmente,è necessario un minimo di toletta, ma questo non autorizza a tenere occupato il gabinetto troppo a lungo.

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Un fidanzamento non deve durare troppo, né troppo poco: se tirato per le lunghe diventa noioso; se breve, non permette ai futuri sposi di conoscersi abbastanza bene. Sarebbe il caso di dire che tra l'annuncio del fidanzamento ufficiale e quello delle nozze non devono passare più di sei otto mesi. Oltre questo periodo si entra nel campo delle incognite e delle possibili rotture. Quando la data del matrimonio è ancora lontana, per motivi d'età o di denaro, è consigliabile rimandare anche l'annuncio del fidanzamento. In questo periodo, naturalmente, entrambi i fidanzati cercheranno di farsi apprezzare dai futuri suoceri e di smussare le eventuali divergenze al fine di garantirsi una vita matrimoniale serena anche nei rapporti con i parenti. In caso di litigio, si tengano lontani i rispettivi genitori: un bisticcio fra fidanzati è sanabile facilmente, ma quando cominciano a intervenire padri e madri... Durante il fidanzamento, i due ragazzi potranno scambiarsi regali. Quando lei riceve l'anello, soprattutto, ricambierà immediatamente il pegno d'amore con un altro regalo impegnativo: un orologio, un portasigarette importante, o altro oggetto di valore. In nessun caso regalerà al fidanzato un anello: gli uomini non devono portare gioielli di nessun tipo, e sulla mano maschile è ammessa soltanto la vera. Se per un motivo o per l'altro si giunge a una rottura, è d'obbligo la restituzione delle lettere e di tutti i regali di valore scambiati. Anche l'anello di fidanzamento va restituito. Non è necessario restituire, invece, piccoli regali come libri e dischi. La rottura del fidanzamento non va annunciate agli amici in modo particolare. Basterà dame la notizia dicendo subito che i motivi della decisione sono strettamente personali. Se eventualmente il fidanzamento venisse rotto proprio alla vigilia del matrimonio, andrebbero subito restituiti i doni già recapitati. In questo caso è d'obbligo una lettera o una telefonata di spiegazione.

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Insomma, si potrebbe continuare a elencare mille esempi di questo genere: e tutti abbastanza comuni. Si tratta di gesti rapidi, forse involontari, forse impercettibili. E voi, del resto, siete sicuri di non esservi mai concessi questa piccola licenza? Siamo nel campo dei peccati veniali, che possono essere perdonati. È importante, però, che il piccolo gesto involontario non diventi un tic, un'abitudine, uno sgradevole gesto di tutti i giorni. Cercate di controllarvi. Chiedete a una persona di famiglia di rimproverarvi (purché non davanti a estranei) quando vi sorprende... in flagrante. E soprattutto distraetevi, se avvertite un piccolo prurito: non c'è niente di peggio che fissarsi, la tentazione di grattarvi diventerebbe irresistibile.

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E non si può dare la colpa ai tempi attuali, spregiudicati e liberi: in qualsiasi epoca la grazia è stata una virtù abbastanza rara, cantata da poeti, descritta da romanzieri, e non sempre necessariamente attribuita a donne di eccezionale bellezza.

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Sia che riceviate spesso, sia che no, è bene che abbiate sempre un bar abbastanza fornito di bottiglie. Come minimo consigliamo: una bottiglia di cognac, una di whisky, una di liquore dolce per le signore e almeno una bottiglia di buon aperitivo. A questo minimo indispensabile si possono aggiungere una bottiglia di gin (necessario per certi cocktail), una di vodka, una di grappa, una di rum, una di maraschino, e altre a vostra scelta. Come accessori sono necessari un secchiello per il ghiaccio, uno shaker per preparare i cocktail (e amalgamare liquori di diversa intensità), uno spremilimoni, un coltellino per tagliare la scorza degli agrumi. Se non vi piace il mobile-bar, potete mettere le bottiglie su un vassoio o su un carrello a portata di mano. Di solito è il padrone di casa che serve i liquori: si presuppone che egli se ne intenda più della moglie. Non è mai la cameriera a servire i liquori. I bicchieri non vanno riempiti fino all'orlo, soprattutto nel caso particolare del cognac che viene servito in bicchieri a pallone molto grandi, o del whisky che si beve in bicchieri simili a quelli da bibita. La bottiglia non va messa sul tavolo: lasciatela a disposizione degli ospiti su un tavolino a parte, su un vassoio, o su un carrello. Non si beve un liquore in un sorso solo, nemmeno se volete darvi le arie di grande bevitore; e neppure dovete centellinare il liquido con aria leziosa. Non trattenete il liquido in bocca, e non schioccate la lingua. Non umettatevi le labbra come un gattone che si pulisce i baffi dopo aver bevuto il latte. Se il padrone di casa vi rinnova l'offerta, potete rifiutare senza offenderlo. Non lasciate il vostro bicchiere a destra o a sinistra col solo risultato di confonderlo con quello degli altri. Non abusate dell'ospitalità dei vostri amici. Bevete sì, ma con moderazione, e se non siete abituali all'alcool, o non vi piace, o semplicemente non lo reggete, chiedete una bevanda analcolica. I liquori dovrebbero essere sempre di ottima marca. Anche chi non ama bere, ha l'obbligo di essere informato sulla qualità dei liquori che offre agli amici, riservando ad altre cose il desiderio di risparmiare. Non si bevono liquori di mattina. Il liquore si offre dopo il caffè a colazione, nel pomeriggio o al termine di un pranzo la sera. I bambini non devono bere liquori, neppure per assaggiarli. Agli adolescenti è permesso bere, ma in circostanze eccezionali e in quantità limitatissima.

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L'uno e l'altro, per fortuna, sono oggi risolti abbastanza facilmente grazie alla possibilità di comprare tutti i capi già confezionati e a prezzi che si adattano a qualsiasi portafogli. Il saper vivere, però, consiglia di fare la scelta con criterio e buon gusto, senza lasciarsi fuorviare dai capricci del momento. Il primo consiglio è il seguente: non pretendete un corredo troppo ricco. La moda passa e con gli anni rischiereste di trovarvi nel guardaroba dei capi inutilizzati e inutilizzabili. Orientate la vostra scelta su capi classici e intramontabili, possibilmente bianchi, ingoiando la voglia di fare un corredo tutto colorato e all'ultimissima moda. Non vi mancherà l'occasione di togliervi, col tempo, qualche capriccio. Secondo consiglio: sia per la biancheria personale, sia per la biancheria di casa, non eccedete nello sfarzo. Meno camicie di pizzo, meno tovaglie ricamate, e più capi pratici destinati a essere usati senza soggezione. Terzo consiglio: non pensate soltanto al corredo. Preoccupatevi anche degli armadi che serviranno a custodirlo ordinatamente, tenendo conto che è necessario poter contare anche su un ragionevole spazio in più per i capi e gli oggetti che via via comprerete. Quarto consiglio: il corredo della casa deve essere proporzionato al tipo di vita che intendete avere dopo il matrimonio. In aggiunta al problema del corredo, si presenta quello della casa. Non tutti gli sposi possono contare su un regalo di nozze importante come un appartamento, né lo stipendio di lui o di entrambi consente sempre di prendere in affitto un alloggio elegante e vasto. In questo caso, mai accettare la proposta dei genitori del ragazzo o della ragazza di andare ad abitare con loro. Gli sposi devono cominciare da soli la loro vita, anche a costo di andare ad abitare in una soffitta! Non prendete in affitto un appartamento superiore alle vostre effettive possibilità. Un appartamento piccolo si arreda con pochi mobili e con poca spesa. Con l'aiuto di riviste di arredamento e tanta buona volontà potrete arredarvi l'appartamento da soli e con maggior soddisfazione. Veniamo ora al problema che più spesso mette discordia tra le famiglie dei fidanzati: la suddivisione delle spese. Per tradizione, l'onere maggiore spetterebbe al padre della ragazza, al quale toccherebbe anche di dare una dote alla figlia. Ma tutto questo, oggi, ha un sapore anacronistico con i tempi, poiché ognuno ha il diritto di comportarsi in proposito come meglio crede, in armonia con gli altri e con il proprio bilancio. In linea di massima diremo che al padre della sposa toccherebbero (e insistiamo sul condizionale) le spese del corredo della casa, dell'arredamento, della cerimonia, del ricevimento, oltre naturalmente alle spese che riguardano direttamente la figlia (e cioè la dote, il corredo personale, ecc.). Il padre dello sposo si limita, di solito, a offrire una certa cifra per il viaggio di nozze, e in casi eccezionali regala l'appartamento. In pratica, però, mentre le spese del padre della sposa sono inevitabili o quasi, quelle del padre dello sposo non sono mai obbligatorie e da questa sperequazione spesso nascono dissapori. Il saper vivere moderno saggiamente sconsiglia rigidezza di spartizioni e suggerisce una maggiore e lodevole elasticità. Ma la preoccupazione e i preventivi degli sposi non si esauriscono così presto. Bisogna stabilire la data delle nozze, fare le pubblicazioni, scegliere la chiesa, informarsi sui documenti necessari, parlare col parroco, e via dicendo. Alcuni fidanzati stabiliscono anche di fare un esame prematrimoniale per controllare lo stato di salute e la possibilità di avere figli sani: quest'esame medico non deve essere interpretato come un'offesa al pudore e ai sentimenti dei futuri sposi. Molte coppie si pentono amaramente di non aver usato questa prudenza elementare, in nome di un male inteso romanticismo. E poi, il problema degli inviti. Ecco un punto dolente. Di rigore le partecipazioni vanno mandate a tutti, amici e conoscenti, mentre per i parenti a sempre più gentile una lettera o un annuncio personale. Non bisogna dimenticare nessuno, e spedire i cartoncini con un anticipo di due o tre settimane. Per gli inviti al ricevimento e pranzo che segue, invece, bisogna regolarsi in base a un criterio diverso, tenendo conto solo di chi è d'obbligo invitare e di chi può essere invitato, in modo che tutto si svolga con ordine e compostezza. Da parte loro gli invitati si comporteranno con dignità, eviteranno a tutti i costi di fare scherzi o di dire frasi che vorrebbero essere maliziose e invece sono soltanto inopportune. I brindisi sono inevitabili, ma evitabilissimi possono essere i discorsi di augurio agli sposi. I tentativi vanno gentilmente scoraggiati. La sposa, per tradizione, veste di bianco. L'abito può essere lungo o corto secondo l'importanza che si vuole dare alla cerimonia, come pure il velo. Nonostante le variazioni sul terra apportate dai grandi sarti, sono sconsigliabili le maniche corte e le scollature. Scarpe e guanti saranno bianchi, naturalmente. E bianco sarà anche il tradizionale mazzetto di fiori d'arancio tra le mani della sposa. I gioielli sono categoricamente esclusi: anche l'anello di fidanzamento va lasciato a casa, poiché l'anulare della mano sinistra, al quale sarà infilata la vera nuziale, dev'essere libero. Niente di strano nello sposarsi in abiti civili, sempre consigliabili quando il matrimonio non è particolarmente fastoso. In questo caso, la sposa dovrà indossare un tailleur di linea impeccabile e possibilmente di colore chiaro. Tra le mani terrà ugualmente il bouquet. Può truccarsi la sposa? Sì, a condizione che il trucco sia quasi invisibile. Un trucco evidente invecchierebbe qualsiasi ragazza, anche se molto giovane, e le darebbe un'aria volgare. Lo sposo della tradizione indossa il tight. Ma allora dovrebbero portare il tight anche i testimoni e i parenti stretti, se non obbligatoriamente gli amici. E la sposa dovrebbe assolutamente indossare un abito lungo. Più comunemente lo sposo indossa un abito blu o grigio ferro, con camicia bianca e cravatta fantasia (purché sobria) o a tinta unita chiara. Questo abbigliamento semplifica le cose. La sposa potrà indossare l'abito bianco corto o un tailleur. Come ci si veste per un matrimonio? Gli uomini con abiti scuri, le donne con completi (abiti e cappotto) o tailleur eleganti, o vestiti da pomeriggio se la cerimonia viene celebrata durante i mesi caldi. Niente scollature e tinte troppo scure: anche le persone in lutto devono rinunciare al nero. Le signore dovranno portare il cappello, mentre alle ragazze basterà una semplice acconciatura. Se la sposa ha le damigelle d'onore, scelte tra giovani amiche o parenti, si assumere le spese dei vestiti, che saranno lunghi, di colori tenui, mai bianchi. I paggetti che reggono lo strascico (quando c'è) indossano generalmente completini di velluto purché non nero. La bambina (se ai paggetti si preferisce la piccola coppia) avrà un abito intonato a quello della sposa. Dev'essere decorata la chiesa? La risposta dipende dalle disponibilità individuali e dal tono che si desidera dare a tutta la cerimonia nuziale. Ma anche quando si desidera fare le cose in grande bisogna evitare di cadere nell'esagerazione. La decorazione floreale della chiesa o della cappella deve essere discreta e delicata, e possibilmente tutta bianca. Quando arriva la sposa, al braccio di suo padre, i testimoni sono già accanto all'altare, insieme con lo sposo. Parenti e amici prendono posto nei banchi e all'entrata della sposa tutti saranno in piedi. L'organo, in quel particolare momento, suonerà la marcia nuziale o altre musiche adatte alla circostanza. Sul pavimento, dove deve passare la sposa al braccio del padre sarà steso un tappeto rosso. La sposa cammina lentamente senza voltarsi a destra e a sinistra per salutare parenti e amici. All'uscita dalla chiesa si forma un corteo: gli sposi insieme, seguiranno gli eventuali paggetti e damigelle, il padre dello sposo con la madre della sposa, il padre della sposa con la madre dello sposo, i testimoni, i parenti, gli amici. La sposa, prima che il corteo si formi, bacerà i genitori suoi e dello sposo e risponderà con un sorriso alle congratulazioni degli amici. Invece saluti e altre manifestazioni gioiose vanno rinviati fuori della chiesa. Naturalmente non tutti sono invitati al ricevimento o al pranzo di nozze. Gli esclusi si allontaneranno discretamente: in altre parole non cercheranno di accodarsi né faranno gli offesi. È comprensibile che gli sposi non possono invitare tutti e che hanno dovuto necessariamente fare una selezione in base a criteri di parentela e di amicizia. E adesso è il momento del rinfresco (o del pranzo di nozze). Se il matrimonio è stato celebrato di mattina presto, è consigliabile un rinfresco. In questo caso è preferibile suddividere gli ospiti tra tanti tavolini, anziché riunirli in un'unica tavolata, adatta per un pranzo. La soluzione rinfresco e opportuna anche quando la cerimonia viene celebrata di pomeriggio. È bene dire, comunque, che anche scegliendo quest'ultima soluzione, non bisogna mai rinunciare alla tradizionale e caratteristica torta nuziale e nemmeno allo champagne o spumante. Se il matrimonio è celebrato dalle 11 di mattina in poi, l'invito è per il pranzo. Di solito si preferisce riunire gli ospiti in un'unica tavolata. Il posto d'onore, nel centro, toccherà naturalmente agli sposi. I genitori saranno così disposti: la madre della sposa alla sinistra dello sposo, il padre dello sposo alla destra della sposa. La madre dello sposo e il padre della sposa siederanno vicino ai rispettivi coniugi. Se invece, anche in questo caso, si preferisce suddividere gli ospiti tra tanti tavolini, resta inteso che il tavolo principale e centrale, purché vicino a una parete, sarà occupato dagli sposi, dai genitori, dai testimoni, eventualmente dal sacerdote che ha celebrato la cerimonia, e dai parenti più stretti. Ai bambini, se ce ne sono, sarà destinato un tavolino appartato. Quando il rinfresco è in piedi, come può avvenire se il matrimonio è celebrato di pomeriggio (o anche di mattina, quando si preferisce scartare la soluzione pranzo) bisogna organizzare una specie di pranzo in piedi: questa soluzione è raccomandabile quando gli invitati sono molti. È sempre meglio affidarsi a una ditta specializzata. Un rinfresco in casa è ammesso solamente quando il tono del matrimonio non è pretenzioso. Al termine del rinfresco o del pranzo, la sposa distribuirà agli ospiti i confetti che prenderà con un cucchiaio d'argento da un vassoio che reggerà suo marito. Questo, in un certo senso, è da interpretare come il loro saluto. Non è necessario infatti, che prima di partire per il viaggio di nozze salutino tutti ufficialmente. Se lo desidera, la sposa potrà regalare il suo bouquet all'amica più cara e ancora nubile: è un augurio per un matrimonio felice. Altre spose, invece, preferiscono conservare il bouquet per sé, come ricordo di una giornata eccezionale. Una parola, adesso, per gli invitati: siate voi parenti o amici dei due sposi, evitate di incrinare la loro felicità con pettegolezzi, critiche, incidenti, battute di spirito fuori luogo. Lasciate da parte ogni sia pur onesto senso critico. Siete stati invitati per partecipare sinceramente alla felicità dei due giovani, non per criticarli e per tirar fuori vecchie storie di famiglia. Gli amici dello sposo evitino di fare scherzi di cattivo gusto e non mettano in imbarazzo la sposa. Gli sposi comunque si mantengano nei limiti della gentilezza e della buona educazione. Non si mostrino offesi e neppure lievemente seccati. Nulla deve offuscare il ricordo di un giorno così bello.

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In questo caso, giacché il viaggio è abbastanza lungo, comprensibile che si familiarizzi un po' e si stringa un minimo di amicizia, adattandosi alle esigenze di ciascuno e riducendo al massimo il fastidio dell'occasionale convivenza. Poiché lo spazio è ridotto, ognuno deve tenere in ordine le proprie cose e mostrarsi quanto più è possibile tollerante e riservato, in modo particolare durante la toeletta personale. Le amicizie di bordo sono come quelle di villeggiatura: sembrano destinate a durare tutta la vita ma in realtà si spengono poco dopo la separazione. Non bisogna mai andare più in là di una educata cordialità e reciproca simpatia: mai fare o dire troppo. Se viaggiate in prima classe e intendete fare una crociera di gran lusso, naturalmente avrete obblighi diversi da chi invece preferisce la classe turistica. Durante il giorno tenuta sportiva, ma al pasto di mezzogiorno abito decisamente corretto ed elegante: non presentatevi a tavola in bikini o in shorts. Per la cena vestitevi con eleganza. Se viaggiate in classe turistica il vostro bagaglio sarà meno impegnativo e avrete anche più libertà a tavola. Le feste a bordo non mancano mai. Di solito la più importante è quella che conclude la crociera, cioè la festa d'addio. L'abito lungo in questo caso è obbligatorio, e lo smoking per gli uomini. In crociere meno pretenziose, potrà andare benissimo anche l'abito da sera corto e l'abito scuro per gli uomini. In sala da pranzo ognuno ha il tavolo che gli viene indicato. Non è contrario alla buona educazione che due o tre persone sole decidano di mettersi allo stesso tavolo, o che una famiglia inviti una persona sola. Il capitano di solito invita al suo tavolo gli ospiti di maggiore riguardo. Se vi trovate in difficoltà per qualche motivo potete rivolgervi alla hostess che solitamente non manca mai durante i viaggi di questo tipo. Se si tratta di una crociera organizzata, vedrete che sarà lei a fare le presentazioni e a rompere quel senso d'isolamento che al principio potrebbe sorprendere qualche persona un po' timida o alla sua prima esperienza di mare. Alla fine della crociera dovrete dare le mance: anche su una nave non potete esimervi da una formalità che ormai è diventata un obbligo. Come in un ristorante o in un albergo la mancia sarà del dieci o del quindici per cento sul conto totale e dovrà essere divisa fra il personale di bordo. Prima dello sbarco, il capitano offre il solito champagne a tutti: brindate con lui per ringraziarlo delle attenzioni avute e per congedarvi ufficialmente.

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Le bomboniere per la prima Comunione oggi sono abbastanza di moda ma è preferibile servirsi dei tradizionali sacchettini di tulle, molto più adatti alla circostanza. Durante il rinfresco o la colazione o il ricevimento pomeridiano il bambino o la bambina distribuirà questi sacchetti tra le persone presenti o più semplicemente dei confetti sciolti, bianchi o colorati (rosa per una femmina, azzurri per un maschio), prendendoli in numero dispari da un vassoio che un coetaneo terra in mano. I regali non devono essere consegnati al comunicando prima della cerimonia: li avrà al ritorno a casa. Il bambino ringrazierà da se per i regali, senza la mediazione dei genitori, di persona oppure con una letterina gentile (non con una telefonata, come molti usano fare). Quanto alle fotografie, evitate di ritrarre i vostri figli con mani giunte e sguardi estatici.

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Si, se con la persona alla quale lo si regala si hanno rapporti abbastanza confidenziali. Quindi non si regala profumo a una conoscente, ma solo a una parente o a un'amica molto intima. Si può profumare la casa? No. Il profumo in bombole è intollerabile, qualunque esso sia. Lasciate poi l'incenso o altri odori esotici ai romanzi di stile dannunziano e concedete alla vostra casa l'unico profumo che merita e che piace a tutti: un sano profumo di pulizia.

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La differenza di prezzo tra l'una e l'altra è abbastanza forte. I vantaggi della prima sono i seguenti: a) migliore collocazione dei posti; b) vitto migliore; c) bevande alcooliche gratuite. Con i compagni di viaggio abbiate la stessa riservatezza raccomandata per i viaggi in treno. Non pretendete di fissare i posti in aereo. Chi arriva prima sceglie la poltroncina che vuole. Di solito, al primo volo, il posto preferito è quello vicino al finestrino: ve lo sconsigliamo, in quanto potreste impressionarvi osservando il paesaggio sottostante e qualora soffriste di mal d'aria, vi sarebbe più difficile raggiungere in tempo la toletta. È meglio quindi scegliere un posto che dia sul corridoio, anche perché la hostess potrà assistervi prontamente nel caso aveste bisogno di lei. In aereo si può fumare. Ma quando appare sullo schermo luminoso la scritta "vietato fumare" l'ordine è perentorio e bisogna osservarlo. Di solito esso precede il decollo e l' atterraggio.

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Un tempo era escluso che le ragazze avessero un proprio biglietto di visita: oggi invece è abbastanza normale. Esso non dovrà avere necessariamente forma e carta tradizionale: una ragazza può usare anche più fantasia senza peccare di gusto. Una signora che abbia perso il marito può avere un biglietto di visita con scritto "vedova X"; però questo tipo di biglietto è un po' in disuso. Una signora appena sposata avrà il biglietto di visita recante prima il cognome del marito, quindi il proprio. La signora (o la signorina) laureata avrà' anch'essa due tipi di biglietti di visita; in uno ci sarà' soltanto nome e cognome (se è' sposata a sempre quello del marito), nell'altro, nome e cognome da signorina, preceduti dal titolo accademico. Il primo servirà per esprimere auguri, ringraziamenti, condoglianze, per rispondere o mandare inviti. Il secondo servirà' esclusivamente per i rapporti di lavoro e di affari. Chi ha un titolo nobiliare dovrebbe astenersi dal decorare il suo biglietto con corone o stemmi, ed evitare di far precedere il nome da un altisonante titolo. Regola prima: mandate le bomboniere soltanto a nozze avvenute e a chi vi ha già mandato un regalo. Inviarle prima delle nozze significherebbe quasi sollecitare un dono. Regola seconda: evitate di scegliere bomboniere troppo originali. Chi non può permettersi di comprare bomboniere in argento, scelga piattini o cestini di porcellana e di cristallo, o magari di ceramica e di vetro. L'importante è che siano semplici. L'eleganza non esige bomboniere diverse dalle solite, e se non siete sicuri del vostro gusto è meglio che non vi avventuriate tra le molteplici scelte, non sempre belle, che offrono i negozi specializzati in questo genere di articolo. Ai testimoni e a chi vi ha fatto un regalo molto bello è sempre consigliabile offrire una bomboniera più bella delle altre, in ricordo della giornata. Tuttavia non dovete neppure dimenticare l'amica che si limitata a regalare una dozzina di strofinacci spiritosi o qualche oggetto poco costoso. Meglio, perciò, calcolare un certo numero di bomboniere in più, e non tutte necessariamente dello stesso valore. I confetti devono essere sempre in numero dispari. Sono racchiusi generalmente in un fazzolettino di tulle, chiuso da un filo dorato nel quale è infilato anche un piccolissimo fiore bianco. Tra i confetti c'è un bigliettino bianco, rettangolare, di solito piegato in due, sulle cui facciate interne sono scritti i nomi degli sposi. Niente data di matrimonio né altra indicazione superflua.

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