Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbastanza

Numero di risultati: 222 in 5 pagine

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Come devo comportarmi?

172919
Anna Vertua Gentile 4 occorrenze
  • 1901
  • Ulrico Hoepli
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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La signorina indosserà un costume più decente che può, con il collo montante, le braccia e le gambe abbastanza coperte. Il costume dev'essere di lana, per la ragione, che molle, non si appiccichi alle carni. In testa porterà una cuffietta impermeabile, oppure nulla, raccogliendo i capelli in nodo a sommo del capo. Come in qualunque altro luogo, e anzi piu che in qualunque altro luogo, la signorina deve avere un contegno riservatissimo alla spiaggia ed al bagno. Nuoti pure se è capace di farlo, ma in compagnia di amiche o di signore e non si allontani troppo da riva. Non salti dal trampolino, non faccia il morto, non nuoti sott'acqua, non cacci strilli e urli per ogni ondata un po' forte. Non esca dal camerino se non è compiutamente abbigliata. Non fanno bella figura le fanciulle che se ne stanno avvolte nell'accappatoio, con i capelli sciolti, a passeggiare per la spiaggia o sdraiate su la sabbia in molli atteggiamenti. Hanno l'aria di voler chiamare l'attenzione; attirano piu critiche che ammiratori. E negli ozi della spiaggia, non si dia aria di sentimentale passeggiando sola sotto le piante, o sedendo in disparte con un libro in mano o affettando atteggiamenti da persona seria o troppo spigliata. Sia naturale, e semplice. Non disdegni le attenzioni dei giovinotti, ma non mostri nè pure di esserne lusingata. Se qualcuno Ie offre dei fiori, li accetti con bel garbo, ma senza dare importanza al dono.

Pagina 149

Il giovine gentiluomo conosce abbastanza la società per non offendere mai nessuno e non offendersi facilmente. Egli sa che l'uomo è da per tutto il medesimo; che l'albagia e impertinenza sono un annesso dell'umanità, che là dove gli uomini sono riuniti, si vede chi si dà aria maestosa e protettrice, come chi si aggira indifferente o ossequioso; s'incontrano difetti e virtù, simpatie, antipatie. La superbia, lo scetticismo, la servilità, sono cose che interessano a pena a pena la sua mente; non gli toccano il cuore mai; compatisce ai difetti, ammira la virtù; non è soggetto ad inesplicabili antipatie che non hanno ragione; non è trascinato mai da quelle simpatie quasi fulminee che compromettono spesso il buon senso ed hanno, quasi sempre, per conseguenza, la delusione ed il rammarico. Ci sono alcuni che simpatizzano a prima vista. Si avvicinano, si salutano con piacere; si direbbero vecchie conoscenze e si vedono per la prima volta. A vederli si è tentati di ammettere, secondo la dottrina buddistica della metempsicosi, che costoro fossero già legati in amicizia in vita anteriore.

Pagina 176

La camera dell'ospite deve essere abbastanza segregata per essere libera e tranquilla; e deve contenere non solo il necessario, ma anche le mille superfluità che per una persona raffinata diventano altrettante cose necessarie. Se in una casa non c' è una camera abbastanza segregata e con tutti gli accessori indispensabili a fornire quanto è necessario per qualche ora di intima, assoluta libertà di riposo e di toeletta, la signora non dovrebbe mai osare d'invitare qualcuno. La camera dell'ospite deve essere largamente fornita di tutto; elegante il servizio della toeletta, accurato quello delle bevande, dei liquori, di quanto può occorrere di notte e di giorno a uno stomaco delicato, a un temperamento nervoso, che pur troppo al giorno d'oggi non è difficile riscontrarsi. La signora deve usare ogni sottile attenzione al suo ospite, senza però soffocalo di cortesie, che è una maniera gentile di scemare la libertà. Se è una signora, l'accompagnerà quando ne fosse pregata, nelle visite e nelle compere; e non insisterà di seguirla e offrirle i suoi servigi quando ella mostrasse desiderio di uscire sola. Se è un uomo, basterà gli dica l'ora dei pasti e si guarderà bene dal chiedergli dove abbia passato le ore del giorno e della sera. Se l'uomo è persona eminente, darà in suo onore un pranzo di gala, una serata musicale o un ballo secondo i casi. Se l'ospite è una signorina, la tratterà come persona di casa; e se ella stessa ha delle figliole, l'abbandonerà, totalmente alle loro cure, persuasa che le fanciulle stanno bene fra di loro e quando sono gentilmente educate, se la intendono a meraviglia. Qualunque sia l'ospite, la signora provvederà a ciò, che durante la sua dimora in casa, tutto progredisca regolarmente e serenamente e non vi siano preoccupazioni per cambiamento di persone di servizio, per la condotta di figliuoli, per sopraccapi di qualunque altro genere. La signora a modo, starà attenta a ciò che i fanciulli di casa non rechino disturbo di sorta agli ospiti. Quindi nella sua cecità materna, non pretenderà che questi siano in continua ammirazione davanti a quelli. Con il contegno e il modo di parlare, mostrerà che è abitudine di famiglia di lasciare i fanciulli nel loro soave ambiente infantile; e oltre ai saluti rispettosi d'obbligo, da essi non si chiederà nulla. Nè saggi di lettura, nè recitazioni, nè suonatine sul pianoforte e tanto meno una mostra di balocchi e di libri illustrati, che sono un obbligo scortese di occupazione non sempre gradevole dopo il caffè. Per l'amore della felice digestione, si risparmi all'ospite, l'importuno, insulso complimento dei fanciulli che, dopo desinare, vanno uno ad uno a chiedere a ciascun convitato se abbia « pranzato bene! » È un complimento che si usava a' miei tempi; una tortura per i fanciulli, una seccatura per gli invitati. Lo credeva morto e sepolto nel vecchiume delle antiche usanze. L'ho visto tuttora in vigore presso alcune famiglie e me ne sono stupita sgradevolmente come d'una stonatura in piena orchestra del nostro progresso.

Pagina 276

La sua casa deve servizio essere un nido artistico; morbido, caldo, elegante; la sua biancheria, non e mai abbastanza fine nè abbastanza adorna; i suoi vestiti sono modelli di buon gusto per stoffa e fattura; gingilli preziosi i suoi cappellini; oggetti di valore i mantelli e le pelliccie: capilavori i gioielli. I fornitori non riescono mai a servirla secondo il suo desiderio; le persone di servizio non possono rispondere alle sue esigenze. È una raffinata !... e lo dice e ripete con una certa compiacenza, con l'intima soddisfazione di chi crede di esser fatta d'una pasta diversa dagli altri; di chi presume che Dio si sia piaciuto di plasmare il suo corpo con arte speciale, per la ragione che quel corpo doveva essere il suo, della signora tale. Ora, le donne, che si regaiano la qualità di raffinate e che come tali, trattano da grossolane e rozze le persone dalle abitudini semplici, dalla vita modesta, non sono altro, in fin de' conti, nonostante le loro arie di pretensione, le loro smorfie da schifiltose, e i sorrisetti e le paroline di compatimento per chi è di loro più indipendente e anche più generoso, non sono altro che povere schiave del loro corpo; il quale, a forza di essere trattato con riguardi d'ogni maniera, in tutto accontentato, accarezzato, lusingato, ha finito per diventare miseramente delicato, esigente, incapace di sopportare fatiche e dolori; ha finito per opprimere l'anima. E il bello è, che la gente, così detta delicata, vede, in questo assoggettarsi alla materia, nientemeno che un raffinamento della civiltà!

Pagina 397

Per essere felici

179513
Maria Rina Pierazzi 1 occorrenze
  • 1922
  • Linicio Cappelli - Editore
  • Rocca San Casciano - Torino
  • paraletteratura-galateo
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Nulla si perdona così malvolentieri come l'inganno premeditato; perciò nelle piccole come nelle grandi cose della vita, non si sarà mai abbastanza franchi e leali. Non è con la dissimulazione che si accomodano e si appianano le faccende di questo mondo! Perciò, specialmente in un contratto di tanta importanza come il contratto nuziale, devesi presentare con chiarezza e precisione il vero stato finanziario delle due famiglie, senza ricorrere al mezzuccio di voler far apparire una maggior ricchezza di quanto non vi sia in realtà. Non è purtroppo un caso raro che certe doti subiscano dei tagli all'ultimo momento; e qualche matrimonio, appunto per questa ragione, è andato in fumo con gravissimo danno alla reputazione degli sposi.

Pagina 153

Si fa non si fa. Le regole del galateo 2.0

180586
Barbara Ronchi della Rocca 1 occorrenze
  • 2013
  • Vallardi
  • Milano
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La regola risale a tempi in cui locande e stazioni di posta ospitavano assai raramente signore «per bene», e quindi l'uomo che ne scortava una si sentiva in obbligo di entrare per primo per controllare che l'ambiente fosse abbastanza decoroso e non fossero in corso risse o discussioni che potevano costituire un pericolo per l'incolumità della dama. Oggi, ringraziando il cielo, sono cambiati i tempi, ma dal momento che è raro trovare una porta in cui si possa agevolmente passare in due o tre per volta, tanto vale darsi una regola su chi entra per primo, a scanso di urtoni e pestoni di piedi. Che per altro accadono molto spesso, perché sono molto numerosi, purtroppo, i benintenzionati poco raffinati che sulla soglia del locale si fanno galantemente da parte e cedono il passo alla dama. E di conseguenza sono sempre meno le signore che d'abitudine rallentano il passo sul la porta per farsi precedere dal cavaliere. Al quale consiglio di preavvisare saggiamente, con una frase tipo: «Faccio strada». All'uscita l'uomo dovrebbe cedere il passo alla donna: ma se il ristorante dà su una strada buia e poco frequentata, forse è meglio che esca lui per primo... In generale, sulla porta dei locali (e dei mezzi) pubblici bisogna prima far passare chi esce e poi entrare. Ma, se piove a dirotto, la gentilezza ci consiglierà di non lasciare in attesa chi subisce l'inclemenza del tempo.

Pagina 141

Il Galateo

181416
Brunella Gasperini 4 occorrenze
  • 1912
  • Baldini e Castoldi s.r.l.
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Ben lo sapeva Socrate, re degli ascoltatori, padre della conversazione, che si guadagnò per questo fama imperitura e una tazza di cicuta: cose entrambe abbastanza meritate.

Pagina 129

E invece è ancora abbastanza buona. Vediamo di interpretarla insieme.

Pagina 160

Le persone molto importanti, o molto occupate, o che ci tengono a sembrare tali, usano spesso far chiamare la gente dalla segretaria o dalla domestica: questo sistema, che non è gentile in caso di telefonate private, è abbastanza normale per le telefonate di lavoro: purché colui che fa chiamare si tenga pronto a prendere il ricevitore non appena la segretaria avverte che la persona cercata è in linea. Anche se siamo importantissimi e occupatissimi, non siamo autorizzati a far aspettare in linea per più di due minuti (son già molti) una persona che abbiamo fatto chiamare noi. Fosse pure un «inferiore». E non valgono le giustificazioni tipo: «Scusa, sai, ma sono preso fino al collo». Se è così, aspettate a chiamare la gente quando avete il collo libero.

Pagina 227

Le signore possono restar sedute, secondo tradizione, ma sono abbastanza irritanti quelle giovani dame (alle anziane si perdona quasi tutto) che dai meandri della poltrona in cui sono stravaccate, a stento sollevano una languida mano, senza spostare di un millimetro il resto del loro preziosissimo o stanchissimo corpo. Se una ha forze sufficienti per arrivare fino alla poltrona, dovrebbe avere anche quella di raddrizzare il busto quando saluta, stendere la mano e sorridere. Anche questo ci sembra piuttosto normale.

Pagina 54

Il tesoro

182008
Vanna Piccini 1 occorrenze
  • 1951
  • Cavallotti editori
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Non si riflette per solito abbastanza alla responsabilità che tocca ai genitori e specialmente alla madre, nella riuscita morale dei figlioli. Voi siete convinta, signora, che il colore dei vostri capelli, che il vostro timbro di voce possono benissimo riprodursi in quel bimbo che è carne della vostra carne e sangue del vostro sangue, e non pensate che anche i vostri difetti di carattere, la vostra leggerezza, le vostre collere possono imprimere un marchio indelebile, una tendenza forse decisiva al suo carattere futuro. Vi fu chi raccomandò alle donne che sono « in speranza» di circondarsi di begli oggetti, di colori gai, di suoni dolcissimi, pensando che tutto ciò potrebbe influire sulle forme, sulle tendenze, sui gusti della creaturina futura; e non si dovrà piuttosto raccomandar loro di vivere in un'atmosfera satura di bontà e di gentilezza, non si dovrà indurle ad allontanare ogni pensiero men che generoso, ogni sentimento che non sia buono e puro? Ma sì, l'educazione del nostro nato comincia prima ancora che esso abbia visto la luce; comincia, ripetiamo, dal giorno in cui lo sentite sussultare entro di voi; in cui per la prima volta vi balena la speranza dolcissima del suo giungere. Pensateci, mamme di domani, e occupatevene fin da quel momento, chè, da quello appunto, cominciano per voi i doveri e le responsabilità di madre.

Pagina 642

Galateo popolare

183590
Revel Cesare 1 occorrenze
  • 1879
  • Vinciguerra
  • Torino
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Conversando sarà nostra cura mostrarci educati e gentili: mentre altri parla, dobbiamo astenerci da segni d'impazienza e di tedio collo sbadigliare o col sonnecchiare, o dall'interromperlo bruscamente per fare osservazioni o rettificazioni; non saremo mai abbastanza prudenti nel tollerare le altrui opinioni e nel non adirarsi perchè altri pensa diversamente da noi. Ognuno poi dee guardarsi dal decantare la propria arte disprezzando il mestiere altrui, occorrendo poi di rispondere a ciò che altri dice sovra un fatto che vi sia personale, non si trascurino quelle frasi « mi permetta, scusi, mi faccia il favore » che danno segno di animo gentile e di garbate maniere. Dipartendoci da tale persona, sarà bene cogliere il momento in cui sopravviene altra gente, o ci accorgiamo essere esaurito largamente l'argomento sul quale si ragionava, per salutare gentilmente e uscire.

Pagina 47

Il saper vivere

186630
Donna Letizia 3 occorrenze
  • 1960
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
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Comunque... da noi. una regola abbastanza diffusa vuole che i piatti puliti vengano serviti sempre dalla sinistra(come quelli da portata)e i piatti sporchi vengano tolti sempre dalla destra del commensale. La mezzaluna da insalata va messa prima di passare l'arrosto, alla sinistra di ogni piatto. Volendo sveltire il servizio è ammesso servirla già riempita di insalata, subito dopo il primo "giro" dell'arrosto.

Pagina 100

Se lo spuntino è stato preparato a casa, si spera che non contenga pollo arrosto (appetitoso sì, ma così unto e complicato da mangiarsi sotto gli occhi degli estranei) né uova sode, forse non sode abbastanza, né pesche troppo mature, né arance dalla buccia troppo aderente e sottile. Chi mangia le proprie provviste non è tenuto ad offrirle ai compagni di viaggio. Se qualcuno dovesse farlo, gli si risponde con un « no, grazie». Caramelle e cioccolatini possono eventualmente essere offerti e accettati.

Pagina 162

E' sperabile che abbia abbastanza giudizio per saper discernere se sia il caso, o no, di prolungare la conversazione col suo vicino di tavolo in albergo, o con il turista che ammira accanto a lei il soffitto della Cappella Sistina. Ci sono, tuttavia, alcune regole da cui la donna sola non può derogare: - Non si recherà mai da sola nell'appartamento di uno scapolo. Non vi si tratterrà per ultima, se vi si è recata insieme ad altre persone. - Non lascerà mai, la sera, entrare in casa il signore che l'ha accompagnata al ristorante o a teatro. I saluti si scambiano sul portone. - Non accetterà regali dai suoi corteggiatori: solo fiori, scatole di dolci, libri, ed eventualmente qualche "pensierino" di poco valore. - Non incoraggerà barzellette salate né confidenze intime. Non ne farà assolutamente: a circondarsi di un po' di mistero ha tutto da guadagnare. Naturalmente queste regole vanno interpretate con criterio: una nubile quarantenne non è obbligata a seguirle alla lettera.

Pagina 172

Galateo per tutte le occasioni

188072
Sabrina Carollo 2 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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Se si tratta di minestra con crostini o verdure abbastanza asciutta si inserisce dalla punta, a piccoli bocconi. Non si soffia sulle minestre. Il bicchiere infine non va mai riempito tutto, ma solo per tre quarti. Il vino non si allunga con l'acqua e i calici vanno impugnati dallo stelo (gli intenditori usano addirittura prenderli dalla base. Sostanzialmente è importante non scaldare il contenuto, tranne in rari casi). I piatti non si svuotano mai dagli scarti sulla tavola, così come non si raccolgono in presenza di ospiti gli avanzi dai piatti di portata: meglio svolgere queste operazioni più discretamente in cucina.

Pagina 105

In quest'ultimo caso la distinzione principalmente consiste nella lunghezza dell'abito, che aumenta quanto più in là nella serata si va; ✓ per la mezza sera quindi è indicato un abito da cocktail - un abito abbastanza elegante, ma che arriva al ginocchio o al polpaccio; ✓ dopo le 20.00, in caso di ricevimento, si possono sfoggiare abiti da sera, la cui lunghezza arriva generalmente alla caviglia e hanno una scollatura di media ampiezza; ✓ infine sono d'obbligo per serate di gala e grandi ricevimenti gli abiti da gran sera, indumenti decisamente impegnativi, la cui lunghezza copre i piedi e con accenno di strascico, scollature più generose soprattutto in caso di ballo, occasione che addirittura consente di scoprire le spalle.

Pagina 243

Il pollo non si mangia con le mani. Galateo moderno

188499
Pitigrilli (Dino Segre) 4 occorrenze
  • 1957
  • Milano
  • Casa Editrice Sonzogno
  • paraletteratura-galateo
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Come se di nemici non ne avessi abbastanza, con questo " Galateo „ ho voluto farmene ancora qualcuno. P.

Colui che rende un servizio crede di aver dato il massimo; quello che lo riceve è convinto di non avere avuto abbastanza e finisce per raggiungere la sicurezza che tutto sarebbe andato bene e forse molto meglio senza il vostro intervento. Un proverbio spagnuolo (anche una persona di spirito può, una volta nella vita, citare un proverbio Prometto che non lo farò più. dice che «cada comedido sale jodido», ogni piacere, ogni servizio, riesce fottuto. E poiché la serie rossa non è infinita, e inevitabilmente tutte le situazioni si rovesciano, dopo un certo tempo, come una clessidra, colui che vi ha chiesto la presentazione al ministro, alla professional beauty, all'agente di cambio o a vostra moglie, il giorno che constaterà un passivo nel bilancio delle proprie avventure, vi dirà: - Me lo hai presentato tu.

Pagina 18

Nei giorni di visita i bimbi stiano nella «nursery», e se non puoi pagarti questo lusso, mandali a passeggio in un giardino pubblico, ma i tuoi angioletti goditeli tu e non imporli alla ammirazione del prossimo, che ne ha già abbastanza dei suoi.

Pagina 198

La poetessa Anna de Noailles era abbastanza bella, con quei grandi e neri occhi greci vista di fronte, ma vista di profilo, ahimè, non aveva la purezza di Giovanna Tornabuoni nel ritratto del Ghirlandaio. Nella campagna elettorale del primo dopo-guerra ostacolò l'elezione di un tale, che aveva avuto la sincerità (la sincerità non è un lusso accessibile a tutte le corse) di dirle che era più bella di faccia che di profilo. Nel mondo degli artisti, questi eroi senz'armatura, questi semidei senza genealogia soprannaturale, la suscettibilità circoscritta a un punto della loro personalità è più frequente che presso la gente comune, forse perchè hanno una personalità più importante da difendere. Mentre suonava a un ricevimento principesco, Beethoven, accortosi che un invitato conversava sotto voce con una bella signora dell'aristocrazia, si alzò di scatto, strappò la musica e uscì senza salutare. E guai a parlargli di Mozart! Insoddisfatto dello scarso successo di cassetta del proprio «Fidelio», Beethoven esaminò i conti dell'impresario, il quale gli spiegò che non si erano venduti i palchi di second'ordine, ma che per l'avvenire... - Io non scrivo per il loggione! - protestò Beethoven. L'impresario, il barone Braun, ebbe la cattiva idea di rispondergli: - Eppure nemmeno Mozart disprezza il loggione. - Ebbene, si faccia scrivere le opere da Mozart! E proibì che da quella sera si rappresentasse il «Fidelio».

Pagina 337

Nuovo galateo

190117
Melchiorre Gioja 3 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
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Siate breve nelle vostre lettere colle persone occupate d'affari o di scienze; colle persone amate le vostre lettere non saranno mai lunghe abbastanza.

Pagina 206

Non si può abbastanza ricordare ai giovani il credito o lo scredito che ci fruttano i compagni che frequentiamo, e come dalle qualità buone o ree di questi inclina il Pubblico a giudicare delle nostre. Infatti,

Pagina 222

Voi non rinfaccerete dunque all'amico traditore i beneficii di cui lo colmaste, non isvelerete i segreti ch'egli vi confidò, né porrete segni a' vostri motteggi le debolezze che in lui scopriste; ma direte piuttosto tra voi stesso: Non sono stato abbastanza avveduto nella scelta, ed è giusto che io porti la pena della mia ignoranza.

Pagina 235

La gente per bene

191699
Marchesa Colombi 1 occorrenze
  • 2007
  • Interlinea
  • Novara
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Non è ancora abbastanza entrato nelle nostre abitudini, ed una grande quantità di persone non possono prenderlo senza soffrirne una veglia nervosa. Una padrona di casa non può offrire una seconda sera il tè ad una persona che l'ha rifiutato la prima per questa ragione. Lo zabajone, la cioccolata, il vino caldo, il ponce, i vini fini, i liquori dolci, sono tutte bevande che si possono offrire. Le paste più adatte sono i picnics, i muffins, le sugar-wafers, e sopratutto i petits fours, e soltanto col tè e coi vini si accoppiano bene i sandwichs. Col ponce e col vino caldo vanno egregiamente le brioches, il babà. Cogli altri servizi tutte le paste dolci, non escluso il panettone.... e che Dio, il signor Fanfani ed il signor Rigutini mi perdonino il linguaggio ostrogoto di questi particolari gastronomici. Per quanto la mia ignoranza mi consigli ad aggrapparmi al detto di Voltaire: Le puriste est toujours pauvre d'idees, non posso farmi illusione che il valore di queste idee ghiotte sia tale da farmi perdonare la barbarie della nomenclatura. Se un artista di professione, uomo o donna, ha fatto ad una signora la gentilezza di cantare o sonare ad una serata d'invito, senza un accordo di compenso, la padrona di casa deve mandargli un dono a titolo di ringraziamento.

Pagina 155

La giovinetta educata alla morale ed istruita nei lavori femminili, nella economia domestica e nelle cose più convenienti al suo stato

192642
Tonar, Gozzi, Taterna, Carrer, Lambruschini, ecc. ecc. 1 occorrenze
  • 1888
  • Libreria G. B. Petrini
  • Torino
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Non pare compiuta la gioia di una festa, nè abbastanza gioconda la veglia fra i canti ed i suoni, se manchi loro il sorriso e la fragranza dei fiori. Nelle pubbliche pompe del culto, di fiori si fanno lieti gli altari, s'inghirlandano le sacre imagini, si ammantano le vie. E come i fiori si fanno interpreti dei lieti sentimenti nelle prospere vicende, nelle avverse si associano, per così dire, ai nostri dolori ; ond'è che di fiori si copre il feretro del bambino strappato alle dolcezze materne, di fiori si ornano le tombe dei cari estinti. Ed hanno un loro linguaggio i fiori ; linguaggio spontaneo ed imaginoso che dalle loro forme diverse e dai tanto vaghi e leggiadri colori mai sempre ti somministra ricca materia di alti pensieri e di nobili affetti. Amenissima sopra d'ogni altra è la coltivazione dei fiori d'appartamento e da finestra, le cui meravigliose arti non deve onninamente ignorare la bennata e gentile fanciulla.

Pagina 280

Nuovo galateo. Tomo II

194595
Melchiorre Gioia 3 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
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Non può abbastanza censurarsi, perché contraria alla confidenza e quindi all'allegrezza, la smania di coloro che vogliono conoscere tutti gli affari altrui, saperne le più minute circostanze, e dei nomi chieggono notizia e de' luoghi e, per trarvi di bocca qualche cosa di più, pria fingono di non avere ben inteso, poi vi dimandano schiarimento ad un dubbio; ora vi piantano avanti un sospetto come infallibile, e, vedendo che lo rispingete, mostrano di ricredersi passando al sospetto opposto; e dalla nuova vostra negativa o meraviglia fatti accorti, si ripiegano sopra sè stessi per ritornare all'attacco; e o con gran pompa di tolleranza v'invitano ad aprir l'animo, o con improvvisa ed isolata interrogazione vi sorprendono; e tenendo gli occhi fissi sopra di voi, cercano di leggervi nel volto l'impressione che fanno i loro discorsi; la quale, paragonata e unita alla vostra risposta, serve loro di via per giungere al vero. Questa curiosità conduce i ciarlieri, i parabolani, gl'invidiosi, i tristi per tutte le case, i palchi, i caffè, onde raccogliere e raccontare

Pagina 126

.° Dalle parole che non sono abbastanza moltiplicate né abbastanza particolari per essere sempre esatte, e corrispondere alle varie modificazioni dei sentimenti. Quindi tutto ciò che si dice e si scrive, essendo suscettivo di varietà indefinita, non deve recare meraviglia se a costanti opposizioni va soggetto. Tra le cause delle dispute e sotto questo articolo, fa d'uopo accennare la mania di spiegare i fatti prima d'essersi accertati della loro esistenza, e per cui si disputa con tanto maggior calore, quanto che ciascuno parla, come si dice, in aria, e si batte con strali di nebbia. Nel 1593 corse rumore che essendo caduti i denti ad un fanciullo di sette anni nella Slesia, gliene era sorto uno d'oro al posto d'uno de' molari caduti. Horstius, professore di medicina nell'università di Helmastad, scrisse nel 1595 la storia di questo dente, e pretese ch'egli era in parte naturale, in parte miracoloso, e che era stato spedito da Dio a questo fanciullo a fine di consolare i Cristiani afflitti per le vittorie dei Turchi. Figuratevi quale consolazione poteva recare ai Cristiani un dente d'oro, e quale rapporto poteva unire un dente e i Turchi. Nello stesso anno, affinché questo dente non mancasse di storici, Rullandus ne diede una nuova storia con nuovi commenti. Due anni dopo, Inglosterus, altro dotto tedesco, scrisse contro il sistema esposto da Rullandus, il quale rispose con una profonda arcibellissima replica, come è ben naturale di supporre. Un altro dotto d'eguale calibro raccolse tutto ciò che era stato detto sopra questo dente meraviglioso, e vi aggiunse il suo parere. A tante belle opere altro non mancava se non che la cosa fosse vera, cioè che il dente fosse d'oro. Quando un orefice l'ebbe esaminato, risultò che questo preteso dente d'oro era una foglia di oro destramente applicata al dente; ma si cominciò a disputare e comporre de' libri, poscia si consultò l'orefice. Un accademico di Berlino, membro d'altre accademie, in una geografia pubblicata nel 1821, parlando della provincia Lodigiana, dice che ivi si fabbrica il celebre formaggio detto parmigiano; nel che ha ragione: ma il bello si è che aggiunge che questo formaggio si forma col latte di asina. Se queste grazioso aneddoto è creduto, possiamo aspettarci dalla Germania una ventina di dissertazioni sui nostri formaggi d'asina!!. La frase dalla Germania fu levata dalla 4.a ediz.

Pagina 134

Il lettore che non fosse abbastanza persuaso dei vantaggi che ho attribuito alle conversazioni ed in generale allo spirito di socievolezza, è pregato a sospendere il suo giudizio sino all'articolo secondo, ove esaminerò gli usi e i costumi de' tempi barbari e semibarbari, ne' quali di socievolezza non v'era quasi traccia.

Pagina 23

Galateo morale

196832
Giacinto Gallenga 4 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
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Questa raccomandazione mi permetto di estenderla agli spazzini municipali i quali non vanno sempre abbastanza guardinghi nelle loro funzioni. La polvere negli occhi non fa bene, fisicamente e moralmente, a nessuno. E se anche, con un po' d'attenzione, voi riusciste a rimuovere il pericolo di rimaner acciecati per alcuni minuti, sarebbe un tanto di guadagnato per l'igiene della vista. «È certo, scriveva Franklin a proposito dell'istituzione degli spazzini pubblici in Filadelfia, è certo che un poco di polvere negli occhi a un galantuomo nella via o in una bottega, quando tira vento, non è il finimondo: tuttavia il rinnovarsi spesso di tale molestia in una città popolosa merita che qualcuno vi pensi e non son da biasimare coloro che almanaccano per far cessare incomodi che, in apparenza leggieri, in fatto non lo sono punto. Il benessere degli uomini non è tanto l'opera dei segnalati favori della fortuna, i quali sono rarissimi sempre, quanto delle modeste comodità quotidiane».

Pagina 103

Ora voi sapete che nessuno a questo mondo, non escluso il sovrano, è abbastanza fortunato di non avere fuorché dei diritti, e dovere nessuno. Quando alcun di costoro vi viene innanzi a gridare: accidente ai signori! e ad eccitarvi con ipocriti compianti, ad invitarvi dolcemente ai chiassi, agli scioperi, alle dimostrazioni, rispondete pur loro con Massimo D'Azeglio «che dall'adulare la porpora all'adulare i cenci non corre divario di sorta». E smetteranno.

Pagina 184

Ma comunque vogliasi giudicarne, tutti concorreranno nella sentenza del Brofferio «Senza studio e senza proporzionata intelligenza (due capitali fin qui non tutelati abbastanza) nei cittadini chiamati a comporlo, l'edifizio dei giurati cadrà presto in dissoluzione». (A. BROFFERIO I miei tempi). E poiché v'ho già citata, parlando dei magistrati, la testimonianza di quel sommo che è lo Sclopis, mi sia lecito riferire ancora ciò che egli pensa sull'argomento dei giurati. Ecco le sue parole: «L'istituzione del giurì non può allignare che in terra preparata a riceverla, vale a dire in una condizione di società atta a fornire in una massa considerevole di persone di professioni diverse elementi costanti d'imparzialità ed istruzione sufficiente a fondare un giudizio di fatto. Un giurì mediocre e infinitamente più pericoloso che non un tribunale tutto composto di giurisperiti anche mediocri, perchè le tradizioni della magistratura e un po' di scienza di leggi, congiunte con i riguardi pel pubblico, che compone sempre un tribunale permanente, sono freni salutari cui non obbediscono gli aggregati di semplici possidenti scelti per via di sorte, che si succedono senza responsabilità, e senza essere sottoposti ad altra legge che a quella della loro individuale coscienza non di rado fallace». Intelligenza, istruzione, moralità; ecco tre cose di cui non può assolutamente far senza il giurato. Ma non basta ancora, ci vuole ancora un quarto elemento, la civiltà; la mancanza di questo attributo può per se sola gettare il ridicolo e lo scredito sopra una istituzione che, qualunque voglia essere l'opinione sulla sua utilità, non va esente nella sua applicazione da alcuni tarli di pericolosa natura.

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Per uno che fu ministro e che ebbe ad occuparsi di circolari, di regolarmenti e di istruzioni, i versi sono abbastanza buoni. Eccoli:

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Signorilità

198622
Contessa Elena Morozzo Della Rocca nata Muzzati 5 occorrenze
  • 1933
  • Lanciano
  • Giuseppe Carabba Editore
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Se la finestra è abbastanza fonda ella potrà mettervi una cassapanca coperta da un cuscino che faccia da imbottitura e da molti bei cuscini. Sarà un simpatico angoletto dove godere l'ultima luce con una lettura. Invece

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Una signora, come fu scritto altrove, eviti di montare in tram vestita molto elegantemente, bensì ricopra la sua «toilette» con un sobrio mantello; se gli uomini non sono abbastanza educati da cederle un posto a sedere, ella mostri di non notarlo e stia tranquilla e composta in piedi. Se un vecchio, o un mutilato, o un operaio dall'aria stanca, volessero cederle il posto, non lo permetta; se ella stessa, quando è seduta, vede accanto a sè in piedi una vecchierella, una donna con un bimbo in collo, o una donna che aspetti un figliolo, o anche un vecchio, un ragazzetto dall'aria stanca o ammalata, si alzi senz'altro, senza ostentazione, e ceda il posto... senza accettare quello che un giovanotto elegante si farà un dovere di offrire a lei, mentre non lo avrebbe offerto ad un infelice... In certe ore di stragrande affollamento, una signora cerchi di evitare il tram o l'autobus. Faccia un tratto di strada a piedi e vada a prenderlo a capolinea, allora che è vuoto; se non le è proprio possibile questo, si metta accanto al conducente, a sinistra, in piedi, e allontani, col suo contegno corretto e impersonale, qualche fannullone maleducato, che volesse recarle in qualche modo molestia.

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Se tuo marito ha ancora la sua mamma, ricordati che non sarai mai abbastanza buona e devota per lei, che lo ha cullato bambino fra le braccia. 8. Non chiedere alla vita quello che non ha mai dato a nessuno; se sei utile, sei già felice. 9. Se le pene arrivano, non avvilirti e non disperare; il bene ritorna. Abbi fede in tuo marito; egli avrà coraggio per tutti e due. 10. Se si allontana da te, aspettalo. Se sta molto a tornare, aspettalo. Se anche ti abbandonasse, aspettalo; perchè tu non sei solamente sua moglie, ma sei l'onore del suo nome. Ed egli un giorno tornerà e ti benedirà.

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Ma i ben pensanti vogliono l'attuale giusta misura che unisce la correttezza all'igiene; le calze abbastanza chiare, che obbligano a frequenti lavature, ma... non ridotte alla tela di ragno, a larghe maglie, sinonimo di nulla, che le mondane francesi vorrebbero imporre alle donne italiane. Nessun Padre della Chiesa ha mai richiesto alle donne il sacrificio completo della moda, bensì ha chiesto loro di essere un buon esempio anche in questo campo... nessuno pretende che le donne italiane sieno goffe per puritanismo, ma tutti vorrebbero che, per esempio, le maniche scendessero per qualche centimetro sotto le ascelle evitando la sconvenienza della completa abolizione delle medesime, con relative esibizioni!... L'amatissima nostra Regina Elena è di questo parere e vuole, intorno a sè, vestiti corretti e signorili. Ella stessa, nei balli che dà per far divertire le sue deliziose figliole Giovanna e Maria, offre sempre il modello del vestiario di una nonna che, necessariamente, non può più essere... una giovanetta: gonne lunghe fino alla caviglia, toilettes modestamente scollata, con manto e maniche di velo...

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Ce n' erano anche di abbastanza grandi, che si guardavano in giro, e guardavano le madri con lo sguardo di precoci... elegantemente dissoluti (perifrasi, per evitare la parola francese di viveur...). C' era da provare un brivido, pensando alle parole di Gesù per chi dà scandalo ai bambini... ... E perchè, poi, c'è benissimo il modo di conciliare la livrea mondana col pudore, e il modo è questo: non curarsi di quelli che potranno definire «vecchio stile» o «collet montant» le signore dabbene. I loro amici si abitueranno ben presto ai loro vestiti di buon gusto e di moda, ma corretti; alle loro spalle coperte... e per quattro donne del gran mondo, ma equivoche!... che non le inviteranno ai loro balli, per quattro imbecilli che le derideranno, tutti gli altri le stimeranno di più!... Ed esse saranno in perfetta regola con la loro coscienza... cosa questa che vale più di tutto...

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Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

200490
Simonetta Malaspina 5 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
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Se non vi sentite abbastanza abili a sbucciare l'arancia, astenetevi dal prenderla quando siete invitati a pranzo: scegliete piuttosto un altro frutto. Non avendo la necessaria disinvoltura nell'usare forchetta e coltello,l'arancia potrebbe perfino schizzarvi via.

Frastornati da una serie di mode, di atteggiamenti esteriori che nulla hanno a che fare con il vero "saper vivere", moltissime volte noi tutti ci troviamo impreparati ad affrontare particolari avvenimenti: un invito a pranzo, un viaggio, un fidanzamento, una festa di laurea, un party e così via, per i quali esistono regole di comportamento abbastanza semplici la cui osservanza ci mette sempre e sicuramente al riparo da eventuali situazioni imbarazzanti e da errori. Questo manuale non vuole essere altro che un amico fidato cui ricorrere ogniqualvolta si presenti uno di questi problemi; ad esempio ci consiglierà come ringraziare gli amici che ci hanno ospitato, l'abbigliamento adatto a una cerimonia importante, come ci si comporta in ufficio, come presentarci alla nostra futura suocera, quale gioiello offrire alla fidanzata e in mille altre svariate occasioni. Un libro utile, quindi, per tutti e per tutte le circostanze.

Si può fare un'eccezione soltanto quando la pasta, specialmente al bordo, è un po' dura, e la costa della forchettina non è abbastanza tagliente; in questo caso è necessario ricorrere al coltellino. È bene ricordare che le forchette da dolce devono avere una costa tagliente (ma non al punto di ferire la bocca di chi mangia).

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Insomma, si potrebbe continuare a elencare mille esempi di questo genere: e tutti abbastanza comuni. Si tratta di gesti rapidi, forse involontari, forse impercettibili. E voi, del resto, siete sicuri di non esservi mai concessi questa piccola licenza? Siamo nel campo dei peccati veniali, che possono essere perdonati. È importante, però, che il piccolo gesto involontario non diventi un tic, un'abitudine, uno sgradevole gesto di tutti i giorni. Cercate di controllarvi. Chiedete a una persona di famiglia di rimproverarvi (purché non davanti a estranei) quando vi sorprende... in flagrante. E soprattutto distraetevi, se avvertite un piccolo prurito: non c'è niente di peggio che fissarsi, la tentazione di grattarvi diventerebbe irresistibile.

Pagina 222

E non si può dare la colpa ai tempi attuali, spregiudicati e liberi: in qualsiasi epoca la grazia è stata una virtù abbastanza rara, cantata da poeti, descritta da romanzieri, e non sempre necessariamente attribuita a donne di eccezionale bellezza.

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Eva Regina

203580
Jolanda (Marchesa Plattis Maiocchi) 7 occorrenze
  • 1912
  • Milano
  • Luigi Perrella
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La ginnastica è entrata nelle scuole, ma non è entrata ancora abbastanza nelle case dove potrebbe essere ancor più favorevole al benessere dei bambini. Ogni bimbo o bimba, invece, dovrebbe possedere i suoi piccoli attrezzi ed esercitarsi anche fra le pareti domestiche sotto la vigilanza di qualche parente adulto. Una terrazza, un cortile, un' anticamera un po' spaziosa, possono bastare per questi esperimenti rudimentali, come ginnastica delle braccia per mezzo del bastone o col sollevamento dei pesi — proporzionati s' intende all' età e alle forze del fanciullo : — salto della corda o del cerchio : gioco della palla o del volano. Anche il canto è un ottimo esercizio igienico per i ragazzi : e l'uso della bicicletta, non esagerato, può portare nella loro costituzione uno sviluppo assai benefico, come il remare, il nuotare e simili. Meglio di tutto poi se ogni esercizio ginnastico viene fatto all' aria aperta; e nulla di più salubre per i bambini che riunirsi a questo scopo sotto i viali ombrosi o nei molli praticelli dei parchi pubblici, vigilati da qualche occhio sicuro.

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E per esse non v'ha nessuna scusa, e nessun giudizio sarà mai abbastanza severo. Sono quelle che maltrattano i loro figliuoletti, che ne amano uno a preferenza dell' altro, che li spingono sulla via del male col cattivo esempio, con la trascuratezza assoluta, con l' abbandono vile per fuggire verso il piacere egoistico: per posporli a qualche passione bassa e malsana. Sono le madri dal cuore arido e dalla testa leggera, capaci di ricevere gli adoratori e civettare con essi mentre il loro bambino ammalato desidera inutilmente le loro cure: sono le madri egoiste che si procurano tutte le raffinatezze e lasciano mancare i bimbi del necessario; sono le madri corrotte che macchiano le piccole anime candide con l' immoralità della parola e del contegno : che insegnano ai fanciulli a mentire, a spiare, a essere delatori e adulatori; che li sgridano solo quando macchiano il vestito, e li accarezzano quando l' amante le guarda, come l' Aspasia seduttrice del Leopardi. Non dite che esagero : tutte ne abbiamo conosciute di queste madri colpevoli che profanano la loro missione! Tutte abbiamo provato santi impulsi di sdegno assistendo a scene d' infanzia torturata dalla malvagità, dal vizio, dalla squilibrio morale. E abbiamo udito talvolta con strazio profondo, con vergogna indicibile del nostro sesso, i piccoli martiri stessi ergersi a giudici, narrare storie di vergogna, esprimere propositi truci per quando il loro fisico ne permettesse il compimento, augurarsi la morte per sfuggire all' ingiustizia, alla crudeltà! Oh stringiamoci ai nostri bambini e preghiamo! Preghiamo Dio che non conceda la fecondità a certi seni: che non s' oda più chiamare col sacro nome di madre chi non meriterebbe nemmeno di far parte dell' umanità!

Pagina 209

Ell'è forzata a rivelare a coloro dai quali desidera aiuto l'intimità più gelosa della sua anima, a mettersi nelle loro mani, affidandosi tutta alla loro prudenza, alla loro fedeltà: prudenza e fedeltà dubbie, se nell'amica compiacente esiste un po' di leggerezza, entra un po' d' invidia, è urtata qualche suscettibilità; se nella cameriera resta quel poco di malcontento per un premio non abbastanza generoso, o avviene qualche reazione che da alleata la muti in nemica. Per scongiurare questi pericoli la signora la copre di regali, le concede tutti i permessi che domanda; chiude tutte due gli occhi sui suoi difetti: finge di non udire le sue risposte insolenti; la impone in famiglia, tanto che costei, forte del potere che le dà la consapevolezza dell' intrigo della padrona, è diventata la vera tiranna della casa. Con l'amica compiacente, la signora è poi quasi servile. Anche per lei regali ad ogni occasione, inviti, adulazioni continue, predilezioni d'ogni maniera. Se l'amica ha pure qualche... debolezza, la beneficata le renderà gli stessi servigi che riceve; e molte di queste amicizie femminili dove manca affetto vero e stima, non hanno altra base che quella d'una mutua complicità, d'un interesse comune a ricercarsi e a sostenersi a vicenda. Ma la complicità più penosa e più pericolosa è quella degli avventizi: portinai, domestici d'albergo, fiaccherai, portalettere, fattorini, fornitori. Tutta questa gente fiuta il contrabbando e vi specula su, non solo, ma prende in giro, si diverte, e spessissimo tradisce in ricompensa...

Pagina 254

Molte volte un gingillo elegante e grazioso costa come un ninnolo volgare: qualche volta costa anche meno e non lo si sceglie perchè non sembra abbastanza decoroso, abbastanza d' effetto. Si preferiscano più che è possibile le cose autentiche : una terracotta uscita dalle mani di un artista varrà più d'un ricco bronzo di fabbrica; un acquarello firmato da un buon pittore, sarà da preferirsi mille volte alle grandi oleografie dalle fastose cornici dorate, di nessun valore estetico. E non sarà mai consigliata abbastanza la sobrietà nell' arredamento. Poche e belle fotografie qua e là invece di una esposizione da stabilimento fotografico; fiori freschi in qualche vasetto di sagoma elegante, anzichè le goffe giardiniere ; qualche bel libro rilegato, invece degli album di cartoline illustrate: tende leggere che velino la luce e non la intercettino, come i pesanti cortinaggi. La moda d' oggi è avversa alle morbidezze, ai tappeti, alle imbottiture : pare intenda dare anche alla vita domestica un indirizzo più austero, più igienico, più semplice, direi più sereno. Per questo l' arte nuova mi è simpatica e la raccomando.

Pagina 289

Già abbastanza la fa soffrire la vista di quella stanza così diversa dalla sua camera di vergine, così uguale a quella della mamma... E qui io vorrei poter scrivere per gli uomini invece che per le signore questa pagina delicata; vorrei raccomandare al giovine marito, per innamorato e impaziente che sia, di rispettare gli ultimi pudori della sua compagna, e non deriderli, e non forzarli in nessuna maniera. Abbia il tatto supremo della discrezione, si allontani, anche, per poco, se occorre, affinchè la sposa non abbia a mutare bruscamente così i suoi atti di riservatezza ; non debba rinunziare ad un tratto alle sue pure abitudini di fanciulla. Io so di una giovinetta che la sera delle nozze s' inginocchiò per recitare la solita preghiera della sera ; ebbene, lo sposo, non pio, non praticante, s' inginocchiò accanto a lei per pregare insieme. Sono tratti di squisitezza di sentimento, di rara intuizione, che possono divenire le basi d'un' unione perfetta, e che una donna non potrà più dimenticare.

Pagina 68

Credete pure, che quando una signorina oggi si trova ingannata e tradita nelle sue aspirazioni, non è per colpa degli altri ma di sè medesima, che non volle o non seppe riflettere abbastanza, tener conto degli indizî sfavorevoli, secondare il suo senno, seguire gli altrui e i propri avvertimenti. La seduzione d'essere amata, d'una posizione indipendente, della ricchezza, di cambiar vita e abitudini, la decidono, quasi sempre, a fissare il proprio destino, più che l'amore vero. E in quel momento supremo, quando è arbitra di sè, non pensa, allora, che si vive una volta sola — come lo penserà disperatamente più tardi, quando non potrà più rifare la via già percorsa. E appunto perché per lei la decisione della sua sorte è più grave, bisogna che in quel momento unico dell'esistenza raccolga tutto il suo coraggio, tutta la sua ponderatezza per disporre di sè. Certo, un'idealità sfumata, una vocazione perduta, un destino mancato, uno scopo fallito sono più dolorosi per la donna che per l'uomo, poichè la donna non ha dato solo una parte della propria personalità e della propria anima, ma la personalità e l' anima tutta : ed il ricominciare da capo, l' iniziare una vita nuova, anche nei casi in cui le è possibile, le riesce più arduo e penoso. Poichè si vive una volta sola procuriamo dunque che la nostra vita sia proficua, anche se limitata in un dato numero d'anni; ed ascoltiamo Montaigne che scrisse : « L'utilità del vivere non è nello spazio, ma nell' uso : può aver vissuto a lungo tale che pure ha vissuto poco. L'aver vissuto abbastanza sta nella volontà nostra, non nel numero degli anni. »

Pagina 693

La fanciulla è cresciuta, è alta quasi come la mamma, ma le forme della sua persona sono gracili, angolose, senza grazia : i lineamenti le si sono accentuati nel volto che ha perduto le rotondità infantili: le mani e i piedi troppo grandi, le braccia e le gambe troppo magre, escono sempre troppo dalle maniche o dalla balza della gonnellina che non si allungano mai abbastanza. Soffre di strani languori, di stanchezze, di malinconie. I giochi non la distraggono più e lo studio non la interessa vivamente ancora. Odia tutti i lavori d'ago : dal ricamo al cucito; adora la lettura — oh questo sì — non farebbe che leggere : è un'avidità intellettuale quasi morbosa, come l'altra avidità che le fa preferire certi cibi : l'insalata, la frutta, di cui senza la sorveglianza materna abuserebbe. Qualche volta piange e si sente infelice senza motivo; qualche altra ride e salta ed è espansiva con tutti senza un perchè. C'è un fermento nella sua piccola anima candida, un'impazienza che ha cause ignote, che la sospinge sempre verso il nuovo, l' impreveduto : coltiva nuove amicizie, inizia con entusiasmo nuove occupazioni, desidera di far dei viaggi, si cambia pettinatura, si adorna con un nastro, con un fiore, con una collana, con una cintura : un cappello, un abito nuovo le danno l'insonnia : i suoi sentimenti si slanciano tutti in alto, rapidi, luminosi, arditi e scapigliati come i razzi di un fuoco d'artificio...

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