Le banche d'interesse nazionale sono tra le poche aziende con partecipazione statale che nulla hanno chiesto allo Stato: invece esse hanno potuto dare all'I.R.I. profitti abbastanza considerevoli, dopo aver accumulato riserve.
Certo le molle che determinano il successo di codesti giochi sono abbastanza ovvie, e tuttavia la loro scoperta serve sempre a qualche considerazione di psicologia spicciola. È chiaro che la possibilità di una vincita di milioni, costituisce la molla principale; ma opera anche l'attrazione sottile della piccola e sia pure effimera gloria o fama che tocca al concorrente fortunato ed abile. Il gusto di questa «piccola gloria» è un sentimento tutto moderno e del resto assai umano. In un mondo che assomiglia a un palcoscenico dove i riflettori della notorietà si puntano continuamente su un piccolo numero di personaggi, l'uomo medio può esser punto di quando in quando dall'impulso di farsi anch'egli personaggio, per una volta: è un «oppio» innocente, una necessaria valvola di sfogo per una vita che tende sempre più a livellarsi nella collettività e nell'anonimato.
I tre testimoni, e soprattutto il Grossi e il Baraldi, che i banditi costrinsero a distendersi sul pavimento, durante l'assalto all'oreficeria, hanno osservato a lungo i cartellini fotografici dei pregiudicati per rapina all'ufficio segnaletico della Questura, e da questa ricognizione è scaturita una descrizione abbastanza particolareggiata delle fisionomie dei malviventi. Al commissario capo dott. Paolo Zamparelli, dirigente della Squadra Mobile, che conduce l'inchiesta, il Grossi ha pure fornito un particolare di una certa importanza. A un certo momento il malvivente che teneva a bada i due malcapitati stesi a terra, si rivolse al complice, che stava saccheggiando la vetrina, e a bassa voce gli borbottò in dialetto milanese: «Fa svelt, Anselmo». Può darsi che questa battuta facesse parte di un piano preordinato dai banditi per confondere le idee alla polizia; tuttavia la frase potrebbe anche essere stata spontanea. La Squadra Mobile ha già operato «fermi» di individui sospetti.
Accademia della crusca
