Il mio amico Minucci ha esordito con parole abbastanza gentili, dicendo che mi ha fatto rompere il mio abituale, anzi ostinato silenzio. Ha ragione, ma gli debbo rammentare che, quando vi sono stato costretto, ho parlato altre volte in questa Camera. Ora però si manifesta troppo evidente nei miei onorevoli colleghi il desiderio di por termine a questa discussione. E d'altra parte un antico proverbio insegna che la parola è d'argento e il silenzio è d'oro.
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E pensate, o signori, che non avete fatti studi abbastanza particolareggiati sulle condizioni locali, topografiche, geologiche della valle della Sieve.
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Ma l'impianto di un'ampia stazione, mentre riuscirebbe abbastanza facile e di poco costo a Pontassieve, presenterebbe invece a Firenze maggiori difficoltà e richiederebbe spese di gran lunga superiori, senza neppur risolvere il problema con piena soddisfazione. Infatti lo studio delle condizioni locali nei vari rispetti che interessano la questione conduce alla conclusione: che a Firenze l'impianto di una stazione militare richiederebbe rilevanti spese di espropriazione; necessiterebbe la costruzione di uno o due tronchi di raccordamento, secondochè si scegliesse l'una o l'altra delle due località in cui solamente sarebbe possibile tale impianto; costringerebbe a variare il tracciato della nuova linea che discenderebbe da Pratolino; e con tutto ciò si otterrebbe, con una delle soluzioni, una stazione lunga soltanto 700 metri, q quindi insufficiente per una buona stazione militare; colla seconda soluzione, una stazione più lunga ma con servitù di passaggi a livello. A Pontassieve invece le condizioni locali consentono una stazione della voluta ampiezza, di più facile impianto e di molto minore spesa.
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Gli è perciò che sono stato segno agli strali cortesi, ma abbastanza severi, dell'onorevole Codronchi.
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C'è, per esempio, adesso il pensiero di farvi una esposizione di oggetti d'arte antica; e il Governo è disposto di aderire a questo concetto, e di aiutarne la esecuzione: dirò di più, che in aggiunta, si potrà fare una mostra permanente di alcuni oggetti d'industria fiorentina, i quali non sono abbastanza conosciuti nel mondo commerciale, e che quando lo saranno, saranno certamente apprezzati e largamente venduti, e potranno far prosperare un'industria nobilissima.
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Si duole bensì che essa non abbia fatto abbastanza. Quanto alla distribuzione di piante, se si volesse fare su più larga scala, bisognerebbe, su questo articolo insignificante, allogare una spesa enorme.
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I benefici effetti dell'eucalyptussono abbastanza
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Ora, senza ritornare sulla questione di merito, per la quale ritengo di aver detto abbastanza, mi limiterò ad osservare, che i semi, non si distribuiscono che a persone supposte competenti, ed in conseguenza il timore della dispersione va eliminato, quantunque io non abbia escluso che qualche volta si sia potuto cadere in errore.
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Le Camere di commercio, peraltro, così zelanti e solerti non potevano non tener dietro, e non poterono non sapere, non dirò quanto i deputati, ma almeno abbastanza, perchè a quest'ora profittando delle notizie ufficiali e di quelle concordemente diffuse dalla stampa austriaca ei italiana, non avessero potuto presentare ogni desiderabile osservazione.
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Ma su ciò già dissi abbastanza e non voglio ripetermi, pur mantenendo ferma ia mia opinione ed il mio convincimento.
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L'industria privata è, nelle condizioni presenti, abbastanza incoraggiata, dappoichè, oltre a vistosi premi nei concorsi agrari e nelle corse, da poco più di un anno gli acquisti che si sono fatti all'interno hanno preso una proporzione notevolissima rispetto a quelli che si sono fatti all'estero. E la mia avvertenza dell'eccesso dell'offerta dei cavalli nazionali, della quale tenne parola l'onorevole Di Sambuy, non poteva non essere circoscritta al rapporto colla domanda da parte del Ministero di agricoltura fatta nello scopo di provvedere i suoi depositi di cavalli stalloni.
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studi, informazioni, conferenze ed anche spese, per le quali cose occorreva un tempo abbastanza lungo.
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Anzi, mi si assicura che al Ministero si sta studiando un'uniforme per le guardie forestali, che sarà anche abbastanza costosa.
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Come egli vede, la mia domanda è abbastanza modesta e discreta.
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Per ciò che riguarda le spese, se l'onorevole Ceresa non trova nella legge una disposizione espressa per la quale coteste spese dovessero andare in parte a carico della provincia, in parte a carico dello Stato, a me pare però che nell'insieme della legge si abbia abbastanza per rimuovere quel dubbio. Essa, infatti, stabilisce l'onere a carico delio Stato e quello a carico delle provincie e dei comuni. Ora bisogna vedere se alcune spese, quelle propriamente accennate dall'onorevole Ceresa, sono accessorie alle spese poste espressamente dalla legge a peso dell'uno, o accessorie a quelle poste a peso delle altre.
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Su 6 o 7 competentissimi cultori delle cose minerarie e giuridiche; due, credo, i quali appartenevano alla stessa scuola, mostrarono un qualche accordo; fra gli altri, nel concetto fondamentale, non vi furono pareri sostanzialmente discordi, ma questi erano abbastanza diversi dal mio. Io riconosco la difficoltà, non di prendere in esame il progetto, perchè è un mio dovere di farlo, ed ho già cominciato a preoccuparmene, ma di condurlo in porto, precisamente nella stagione presente. Però ringrazio l'onorevole relatore, il mio amico l'onorevole Merzario, del suo eccitamento, perchè mi varrà di giustificazione almeno verso
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Accademia della crusca
