Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbastanta

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Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale

267458
Dorfles, Gillo 1 occorrenze
  • 1999
  • Feltrinelli
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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I quattro artisti fondarono nel 1948 un noto raggruppamento che prendeva il nome dalle loro rispettive città d’origine (Copenhagen, Bruxelles e Amsterdam) e per un certo periodo la loro opera procedette con intenti abbastanta omogenei e che possono essere riassunti in queste loro frasi programmatiche: “L’acte de création en lui-même a beaucoup plus d’importance que l’objet créé et ce dernier gagne en signification dans la mesure où il porte les traces d’un labœur qui l’a engendré.” E ancora: "Une peinture n’est pas une construction de couleurs et de lignes, mais un animal, une nuit, un homme, ou tout cela ensemble.” Come è facile scorgere si trattava d’un indirizzo che potremmo ben definire “espressionista” e infatti la stessa loro formazione culturale, la provenienza nazionale, le parentele artistiche fanno sì che la loro arte si possa collegare con i grandi maestri dell’espressionismo nordico (da Nolde a Peckstein, da Munch a EnsOr). Tuttavia, ciò che rende singolarmente interessanti le opere di Appel, ad esempio, è la violenza gestuale con. cui spesso sono composte. (Violenza che talvolta lo conduce ad un totale disprezzo per la forma e lo porta a slittare verso l’informale.) Le sue opere più interessanti tuttavia rimangono quelle dove appare più evidente un’immagine figurale — il più delle volte antropomorfa — fornita d’una caratteristica impronta tra drammatica e beffarda. È questa stessa impronta che appare ancor più evidente nelle curiose, spesso grottesche figurazioni di Asger Jorn e in quelle più raffinate, più leggiadre e più influenzate da ricordi surreali di Alechinsky, di cui abbiamo già detto a proposito degli influssi orientali subiti dall’arte europea. Quanto a Corneille, le sue opere si staccano molto più nettamente da ogni memoria espressionista e acquistano ima particolare pregnanza per la strutturazione assai ricca della materia cromatica che si sposa con la autonoma individualità di forme in divenire, spesso cariche d’una indefinibile ma quanto mai suasiva componente simbolica.

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