Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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LEGGENDE NAPOLETANE

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Serao, Matilde 1 occorrenze

Nelle meste e bianche notti autunnali, quando la luna malaticcia si unisce alla candida malinconia del cielo, al languido pallore delle stelle, alla nebulosità ideale delle colline, quando tutto il mondo diventa fioccoso di spuma, vi è chi presceglie il mare per confidente e va a narrargli il disfacimento della sua vita che inclina a perdersi nel nulla, mentre la morbida curva di Posillipo pare che si abbassi anche essa desiderosa di scomparire nel mare. Nelle notti tempestose d'inverno, quando il temporale della città ha tutta la grettezza e la miseria delle stradicciuole strette e delle grondaie piagnolose, quando l'anima sente il bisogno imperioso di una mano che l'afferri, che delizioso ed infinito terrore, che impressione incancellabile trovarsi in alto mare, in un ambiente nero, dove il pericolo è tanto più grande in quanto è indistinto. Ma più felice di tutti colui che godette queste notti carezzando i capelli morbidi di una donna adorata, che stringendola al cuore, potette sognare di rapirla nel paese sconosciuto desiderato dagli amanti, che potette sperare di morire con lei, sotto il cielo che s'incurva, nel mare che li vuole. Più di tutti colpevolmente felici e colpevolmente invidiati Aldo e Tecla. - Aldo, il mare è troppo nero. - Io t'amo, Tecla. - Io t'amo, Aldo. Sostienimi col tuo valido braccio, amore. Perché quel barcaiuolo tace? - Il suo lavoro è duro, forse. Gli daremo del denaro - ..... mi amerai sempre, sempre, Tecla? - Sempre. Aldo, quella fiaccola gitta una luce sanguigna sui nostri volti e sul mare. Pare che illumini due cadaveri ed una tomba, amore. - Che temi tu dalla morte? - Dividermi da te. - Giammai. Dio deve castigarci egualmente. Un silenzio si prolungò. Si guardavano, mentre alla loro passione si univa la nota dolce di una tenerezza grave come un presentimento. La barca volava sull'acqua; il barcaiuolo vogava con grande forza, senza volgere il capo a guardare gli amanti. - Non ti sembra, Aldo, che siamo lontani assai dalla sponda? - Tanto meglio, dolcezza mia. - Perché quel barcaiuolo non parla? - C'invidia forse, Tecla. È giovane, amerà senza speranza. - Interrogalo, Aldo. Domandagli perché nasconde il suo volto. D'un tratto il barcaiuolo si volse. Era Bruno. Era la figura dell'odio. Aldo e Tecla si baciarono. E la barca si capovolse sul bacio degli amanti, sul grido di furore di Bruno. Tre volte vennero a galla gli amanti, abbracciati, stretti con una celestiale beatitudine nel viso, tre volte venne a galla una faccia contratta dalla collera. ..... Odimi, amore. In una certa ora della notte, sulla bella riva di Posillipo, su quella gaia di Mergellina, su quella cupa del Chiatamone, su quella fragorosa di Santa Lucia, su quella sporca del Molo, su quella tempestosa del Carmine, la barchetta fantasma appare, corre veloce sull'acqua, gli amanti si baciano lentamente, la figura dello sposo si erge sdegnata, la barchetta si capovolge. Ancora tre volte si rivede quell'eterno bacio, quell'eterno odio. Ogni notte la barchetta-fantasma appare. Ma non tutti la vedono. Dio permette che solamente chi ama bene, chi ama intensamente possa vederla. Apparisce solamente per gli innamorati, i quali impallidiscono a quell'aspetto. È la pruova infallibile e singolare. L'hai tu vista? L'hai tu vista, la barchetta-fantasma? O sciagurata me, se fui sola a vederla!

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