Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbassate

Numero di risultati: 6 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Come devo comportarmi?

172571
Anna Vertua Gentile 1 occorrenze
  • 1901
  • Ulrico Hoepli
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Ora è passata di moda la ridicola smania di ricevere le persone a tende, persiane trasparenti e cortine abbassate, in modo da rendere il salotto oscuro, o quasi; come un oratorio. Con l'ingombro di mobilucci e ninnoli e cianciafruscole d'ogni maniera, che lasciavano appena libero il passo, c'era sempre pericolo di urtare coi piedi, colle mani, e perfino col cappello contro qualche inutilità di valore. Per me, posso assicurare, che ho cessato di recarmi a far visita in alcuni salotti, trattenuta dal timore di recare qualche danno, annaspando in quella semiluce, che per chi viene dalla luce viva del di fuori, pare oscurità. In un salotto la luce deve essere mitigata per non abbagliare; ma, intendiamoci, solamente mitigata. Che se un raggio di sole sfuggendo tra i trasparenti e le pieghe dei tendoni, battesse la sua luce smorzata e pallida su qualche mobile o sul tappeto, non sarà poi grave molestia. Ho sentito vari signori dire, a proposito dei salotti semi-oscuri, essere quello un espediente della signora, per nascondere i fili d'argento e le rughe devastatrici; o pure per celare l'impronta del tempo e dell'uso su i mobili e le stoffe. Il sospetto è volgaruccio un buon poco !... Per non meritarsi l'offesa del sospetto e della volgarità, la signora faccia in modo, che nel suo salotto la luce, senza essere sfacciata, permetta di vedere distintamente e chiaramente le persone e le cose.

Pagina 285

Le belle maniere

180217
Francesca Fiorentina 1 occorrenze
  • 1918
  • Libreria editrice internazionale
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
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Date una mano a chi scende o sale; aiutate a prendere o a deporre i fagotti; trastullate il bimbo che v'è accanto; cercate di far posto a una vecchia signora che vorrebbe distendersi un po'; abbassate la voce se qualcuno s'appisola o dimostra stanchezza. Fuori dal finestrino guardate pure, se v'è possibile senza scomodare alcuno; se però vedete che l'aria fa male a un vecchio, a una signora, a un bimbo, chiudete senza indugio. Può darsi che qualche timido non osi pregarvene; ma vi sarà tanto più grato se indovinerete il suo desiderio. Del resto, se potete procurarvi i vostri comodi col danno di nessuno, non ve ne dissuado. Anzi voglio farvi una confessione in un orecchio:io mi son trovata spesso malissimo, e in viaggio mi son buscato il mal di denti per la corrente, il granchio alle gambe per lo striminzimento, il torcicollo per l'immobilità, la tosse convulsa per il fumo...proibito, la nausea per l'acutezza di certi odori. E tutto questo perchè? Perchè ho sempre osato poco, ridicolmente poco. Ma fra un'esagerazione e l'altra c'è il posto per il giusto: e appunto il giusto io vi consiglio, per evitare, da una parte, vere sofferenze a voi e, dall'altra, per attirare sulla vostra gentilezza la simpatia della gente.

Pagina 249

Galateo per tutte le occasioni

187911
Sabrina Carollo 1 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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Abbassate il tono di voce. ✓ Se usate il computer, fate attenzione a non infilare i gomiti nel petto del vicino mentre scrivete. ✓ Se desiderate dormire, procuratevi un cuscino da collo, onde evitare di scivolare sul vicino o, peggio, di crollare con naso sulla struttura portatavolini. ✓ Se volete mangiare, abbiate pietà e rimanete nella carrozza ristorazione. Nemmeno l'acqua sarebbe ammessa, a meno che non vogliate tenervi la bottiglia rigorosamente in mano fino alla fine del viaggio. Non sono infatti previsti spazi dove appoggiarla. ✓ Se volete ascoltare della musica, ricordatevi di tenere il volume basso anche con cuffie o auricolari, perché si sente praticamente tutto lo stesso. ✓ Se volete leggere un libro, sceglietevi uno di taglia piccola. ✓ Se volete leggere un quotidiano, scordatevelo. ✓ Quando si scende, si saluta e si augura buon viaggio a chi prosegue.

Pagina 175

Dei doveri di civiltà ad uso delle fanciulle

188255
Pietro Touhar 1 occorrenze
  • 1880
  • Felice Paggi Libraio-Editore
  • Firenze
  • paraletteratura-galateo
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Non offendete l'amor proprio di chi è o di chi si tiene da più di voi, e non vi abbassate con nessuno al di sotto del vostro stato. Con gli eguali, al contrario, potete spiegare tutta la franchezza del vostro naturale; con essi v'è dato godere di quella soave familiarità che tanto diletto aggiunge ad ogni minima azione della civil convivenza; con essi il cuore si apre, i sentimenti sono uniformi, i gusti si riscontrano, il pensiero è libero d'ogni soggezione. La vera intimità è durevole soltanto tra gli eguali di condizione e di stato; essendochè tanto verso i superiori che verso gl'inferiori, è soggetta a molti inconvenienti, e prima o poi svanisce per cagioni spiacevoli ad ambe le parti. Ma sebbene trovar possiate gradita libertà in mezzo ai pari vostri, anche qui sono da osservare certi doveri che la civil convivenza prescrive a tutti. Sia lungi da voi ogni burbanza, ogni alterigia; non vi investite d'autorità che potesse venirvi da qualche dote singolare o da maggiore ingegno, e non vi studiate di farlo spiccare a scapito loro; devono pure giudicarvi essi stessi; e, purchè siate modeste e discrete, sapranno riconoscere il vostro merito e dar giusto valore alla rettitudine delle vostre intenzioni; non vi fate lecito di dir cose che possano recar loro qualche dispiacere; sfuggite, conversando, qualunque riflessione maligna di cui potessero a ragione rammaricarsi; e non vogliate mai fare sfoggio di spirito a loro spese. Credete voi di poter fare loro all'occorrenza qualche rimprovero? fatelo da solo a solo, usando sempre quei riguardi che le persone educate non devono mai dimenticare. Se vi accade colpirli con qualche detto pungente, sopportate in pace la risposta; la prima colpa è vostra, subito che voi avete mosso guerra. La dimestichezza, comecchè intima, coi pari nostri, non deve mai addivenire importuna; dobbiamo saperne rispettare le consuetudini, le occupazioni, i gusti, semprechè non sieno contrari all'onesto; e non possiamo tenere in non cale certi doveri istintivi ai quali dobbiamo sottometterci a pro di noi medesimi. Sta bene prendere a cuore il loro stato e adempiere gli uffici della dimestichezza; devesi volere, come per forza, conoscerne i segreti, quando, nella disgrazia, sapete di non aver modo che valga a soccorrerli? In certi casi le sollecitudini insistenti potrebbero riuscire moleste quando non si riducano ad altro che a sterili condoglianze. Tutto ciò appartiene, come ben vedesi, alle comuni attinenze della vita; entreremo ora in alcune particolari considerazioni relative al diverso stato delle persone. Se v'imbattete in letterati o in artisti, ricordatevi che l'ingegno ambisce d'essere conosciuto; non isfuggite di tener discorso delle loro opere, qualora ne abbiate avuta sufficiente contezza; lodate francamente ciò che vi è parso meritevole di lode, e serbate il silenzio sui difetti che vi è sembrato di riscontrare; chè se si tratta di persone ormai reputatissime, non hanno d'uopo del vostro giudizio, e sarebbe lo stesso che offenderle senza pro di usare in critica per attenuarne l'elogio. Ma in ogni caso astenetevi piuttosto dal parlarne ove non siate sicure della retta estimazione delle cose; imperocchè uno scrittore e un artista male sopporterebbero di sentirsi lodati, per ignoranza, dal lato debole delle loro opere; e l'elogio che ne venisse dopo, ancorchè fosse fatto più a proposito, pure scaderebbe di pregio. Se pei vostri studii avete fatto acquisto di qualche sapere nelle lettere e nelle arti, siate pur nonostante caute e discrete nel conversare coi letterati o con gli artisti; e le vostre osservazioni sulle loro opere siano sempre esposte a modo di dubbio; chè cosi piegherete a favor vostro l'animo loro, ed essi accoglieranno od almeno non sdegneranno la vostra critica; e fors'anco vi paleseranno quei segreti dell'arte che altrimenti operando avreste sempre ignorato. I sentenziosi Sentenziosi, coloro che nel parlare usano continuamente sentenze o che giudicano di tutto, anche non richiesti. tanta sapienza addimostrano, che niuno si cura di porger loro qualche utile notizia. Infine badate bene di non apparire mai sprezzanti verso coloro che non hanno potuto ancora conseguire coi loro sforzi qualche splendida palma; incoraggite il genio nascente; e proteggetelo, se la fortuna vi ha dato modo di farlo degnamente; poichè quanto maggiore sarà il vostro sapere, tanto più conoscerete che cosa costi l'acquistarlo. Sonovi certe professioni che più delle altre devono far capitale della gentilezza d'animo che usar dobbiamo verso chi le esercita, studiandoci di non ci lasciar vincere nè dal dolore nè dalla scontentezza. Tra esse dobbiamo annoverare quelle di medico e d'avvocato. Quanto al primo non potrà mai essere bastante la vostra riconoscenza per le cure che avrà usato a pro vostro o delle persone che più, vi son care; od ove tali cure non avessero raggiunto l'effetto desiderato, sarebbe ingiustizia assoggettarlo anco al sospetto di qualche rimprovero. Conviene supporre che abbia usato ogni maggiore sforzo per vincere la malattia; e il vostro rammarico su di ciò varrebbe quanto lo imputarlo d'ignoranza. L'avvocato abile e onesto ha da affrontare non meno gravi ostacoli: postosi nell'obbligo di difendere clienti persuasi tutti della bontà dello loro cause, deve spesso trovarsi angustiato dalla costernazione che la perdita di una lite produce. Che se ciò a voi avvenisse, non vi lasciate indurre ad operare contro civiltà; non vi abbandonate a inutili lagnanze ed ingiusti rimproveri. Anzitutto convien sapere esporre con chiarezza e con precisione il fatto vostro; poi non lo dovete impacciare con inutili perditempi; e saria indizio di goffaggine incolparlo della cattiva riuscita della causa, subito che avendolo scelto a vostro difensore l'avete giudicato meritevole della vostra fiducia. V'è da osservare qualche cosa anche intorno alle persone che stanno alla mercatura, professione onorata al pari d'ogni altra. Talchè sarebbe atto di biasimevole orgoglio il non fare buon viso alle garbatezze che vi dimostrano. Quanto più sono costrette a soddisfare alle richieste spesso indiscrete dei compratori, tanto più dovete con urbanità corrispondere alle loro premure, mostrando che fate conto della pazienza da esse usata. Non dovete pagar loro il tempo e la fatica necessari alla scelta che far volete con ogni ponderazione, ed è giusto che ringraziate chiunque s'è mostrato cortese nel dar pascolo alla vostra curiosità. Questo capitolo potrebbe certamente comprendere molte altre avvertenze, ed estendersi a più minute ricerche; ma il già detto deve bastare per far conoscere la necessità della buona creanza in ogni parte del civile consorzio. Dobbiamo: usare moderazione nei rimproveri ancorchè siano giusti e spetti a noi il farli al nostro simile; discretezza nelle amichevoli corrispondenze; cortesia verso chiunque, in particolare molta gentilezza d'animo verso chi ci dà l'opera sua, il suo ingegno, il suo tempo. Non dobbiamo: Mostrare troppa dimestichezza coi superiori, nè tampoco servilità; non albagia con gli eguali o con gl'inferiori; nè fare sfoggio d'ingegno o di sapere studiandoci d'offuscare o di umiliare gli altri; nè fare onta alla fiducia da noi riposta in chi la merita.

Pagina 44

Donnine a modo

193988
Camilla Buffoni Zappa 1 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Trevisini - Editore
  • Milano
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Ciò non vi dispensa dal saluto: se siete sullo stesso marciapiede potete fermarvi un momento, se sultro abbassate la testa in segno di saluto; se avete bisogno di parlare con essi attraversate la strada, ma non parlate mai dall'uno all'altro marciapiede. 29. Se incontrate un'amica di vostra madre per la via, non vi permettete di fermarla, ma fermatevi se essa ve ne invita; non l'interrogate, ma rispondete alle sue interrogazioni. Se non fa cenno di fermarsi abbassate la testa in atto di saluto. 30. Abbassate la testa dinanzi a qualsiasi signora e vecchio che frequenti la vostra casa, anche se questi non facessero cenno di avervi vedute; non salutate giovani amici dei vostri fratelli, o comecchessia conoscenti vostri, se prima essi stessi non si sieno scoperto il capo per riverirvi. A questo saluto rispondete col solito cenno del capo, ma senza sorriso, che solo potete fare ad un membro della vostra famiglia. 31. Non leggete in istrada per carità: quest'abitudine brutta negli adulti, antipatica nei giovanetti, è addirittura ridicola in una signorina. 32. Se trovandosi in istrada con una persona di servizio aveste smarrita la via, fate che essa, non voi, si rivolga a una guardia municipale per chiedere di essere orientata; non permettete che lo domandi al primo che incontrate. 33. Evitate sempre di trovarvi nella folla, ma se involontariamente vi capitaste, se appena appena sapete di un'altra via che potete percorrere abbandonate quella ove tanta gente si è radunata, se ciò è impossibile aspettate tranquillamente che quell'onda umana si diradi, e non fate, per carità, a gomiti per passare. 34. Certo qualche volta avrete occasione di andare in un cimitero; qualunque sia la ragione che vi guida ricordatevi che è un luogo sacro; quindi è assolutamente proibito dal cuore e dall'educazione di schiamazzare, di ridere, di criticare le epigrafi, di cogliere fiori. 35. A proposito di cimiteri, un'altra parola: se di recente aveste persa una persona carissima, piuttosto di dar spettacolo in pubblico del vostro dolore con grandi lagrime astenetevi dalla visita alla sua tomba, sino a che il tempo avrà lenito la prima angoscia, e vi sentirete di poterla visitare col cuore addoloratissimo ma l'aspetto calmo, che è un rispetto alla stessa sciagura che vi ha colpite. 36. Dietro un funerale andrete in abiti scuri, e serberete un contegno serio e dignitoso, come si conviene alla maestà della morte. 37. Se un povero vi chiede l'elemosina, e non gliela potete fare, rispondete con bel garbo, in modo da non mortificarlo; ricordatevi che non di soli quattrini si benefica un infelice. 38. Avevo una nonna che mi adorava, e temeva continuamente mi potessi far male: ebbene, quando uscivo con lei mi divertivo ad aspettare l'imminente passaggio di una vettura per attraversare la via. La povera signora emetteva grida ch'io odo ancora dopo tanti anni; io penso ora che ero una cattiva e male educata bambina, e vi scongiuro di non imitarmi. 39. Se incontrate per via due guardie che tengono fra loro uno o più individui ammanettati, tirate diretto per la vostra via senza dar segno di averli veduti. Quei miseri benchè colpevoli, anzi per questo, sono infelici, e la pietà verso la sventura è la più bella patente di animo delicato e di educazione squisita. 40. Non vi diportate altrimenti se incontrate un ubbriaco. 41. Una fanciulla non stende mai la mano a nessuno, ma non la rifiuta se la persona che gliela porge frequenta la casa de'suoi genitori. 42. Ventaglio, manicotto vanno tenuti compostamente, non dimenticati qua e là nei negozi, alla scuola, in casa di amiche, ecc. 43. Per il parasole valga quanto dissi per l'ombrello. 44. Le signorine per bene rispettano tutto ciò che non è di loro proprietà più delle cose che a loro appartengono; quindi non toccano mai ciò che sta esposto nelle vetrine, nè sul banco del negozio ove fossero entrate, nè in qualsiasi altro luogo.

Pagina 38

Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

201093
Simonetta Malaspina 1 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
  • paraletteratura-galateo
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Se siete voi la vittima di questo scherzo, limitatevi a rispondere con tono risoluto e abbassate il microfono. Nel caso lo scherzo inopportuno continuasse a molestarvi, potete chiedere all'azienda telefonica di mettere sotto controllo il vostro apparecchio, in modo da poter registrare le telefonate in arrivo e il luogo di provenienza, il che spesso porta a individuare il colpevole maleducato.

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