Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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GIACINTA

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Capuana, Luigi 1 occorrenze

Giacinta chiudeva il libro, imbronciata; e il silenzio tornava a pesare nell'aria del salotto, sinistramente Andrea, osservando con la coda dell'occhio, sotto le palpebre abbassate, l'irrequieto incresparsi delle labbra, l'abbuiarsi degli occhi di lei, dove passavano e ripassavano nuvoli di dispetto, non osava neanche rimettersi il sigaro alla bocca, per non provocare una scena. I diverbi già scoppiavano cosí facilmente tra loro! Cosí facilmente le parole, le frasi piú dure prorompevano dalla collera di tutti e due! - Non era un divertimento! ... E il suo destino lo teneva lí, legato mani e piedi, peggio d'uno schiavo! Allora egli scattava dalla poltrona, per riscotersi, per difendersi contro la tormentosa oppressione di quell'uggia ... - Sei già stanco ... d'annoiarti? - gli diceva Giacinta. - Chi dice che m'annoio? - Lo veggo, tuo malgrado. Andrea si lasciava ricadere sulla poltrona: - Hai ragione! Hai ragione! E l'ironica amarezza della voce costringeva Giacinta a non insistere. Ma quell'esclamazione: "Come sei bella quest'oggi!" le parve cosí spontanea e cosí sincera, ch'ella si mostrò in tutta la giornata piú compiacente, piú sommessa del solito. Risero anche, come da gran tempo non accadeva, quando Andrea, ritornato di buon umore, prese a parlare del bambino dei Gessi. - Uno scimmiottino! L'Elisa dovrebbe vestirlo col casacchino rosso e il cappellino a tre punte, mettergli in mano i piatti di latta e portarlo attorno per le fiere. Il Gessi suonerebbe la grancassa: bum, bum, bum! Avanti, avanti, signori! lo scimmiottino addestrato che balla, suona e fa l'esercizio a fuoco! Avanti, signori? Bum, bum! Però quando fu sola, ripensando a quell'esclamazione, si sentí offesa e avvilita: - Come sei bella quest'oggi! ... E il mio affetto, i miei sagrifizi, la mia abnegazione non contano dunque nulla per lui? ... Non c'è dunque altro per lui che questa vana apparenza? E pur cedendo ogni giorno all'impulso dell'amor proprio con le minute cure per rendersi piú bella, piú attraente, tremava, convulsa, nell'abbigliarsi, nell'arruffarsi le ciocchettine sulla fronte, nell'appuntarsi un fiore, nell'annodarsi un nastro al collo: - Come una meretrice! - esclamava, portando le mani agli occhi, per non vedersi nello specchio. Aveva ribrezzo di sé stessa, quasi acconsentisse a denudarsi a poco a poco in pubblico, per far piacere a quell'uomo. - Fin dove arriverebbe? Vi rifletteva su, atterrita di sentirsi in tutto il corpo il sordo rinascere delle brutali sensualità che l'educazione e la vita civile comprimono o uccidono in germe. E nei soliti mercoledí, che conservavano sempre la loro voga e le servivano a mascherare una sconfitta che sarebbe stata un trionfo pei suoi nemici, se incontrava lo sguardo del Follini, cosí sereno, cosí pieno di compatimento, abbassava gli occhi mortificata. Il disgusto del suo stato la rivoltava, le dava la nausea.

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