Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbassata

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Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

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Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 6 occorrenze

Ricordiamo che, data una curva piana, dicesi punto pedale di un qualsiasi punto P della curva rispetto ad un polo O il piede Q della perpendicolare abbassata da O sulla tangente alla curva in P.

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dove (con manifesto significato di C e di ρ) r rappresenta il raggio di curvatura della traiettoria e p la lunghezza della perpendicolare abbassata dal centro sulla tangente.

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Preso nel sistema mobile S, fuori di codesto asse che chiameremo z, un punto P, la perpendicolare PQ abbassata sull’asse si manterrà, per la ipotesi della rigidità, di lunghezza costante ed ortogonale all’asse; cioè ogni punto di S, fuori dell’asse, si muoverà sulla circonferenza del piano ortogonale a z, che ha il centro Q sull’asse stesso. La posizione del sistema S, ruotante intorno a z, risulta individuata, istante per istante, dalla posizione di un suo punto P (sulla rispettiva traiettoria circolare) o, ciò che sostanzialmente è lo stesso, dalla posizione di un semipiano p, uscente dall’asse e solidale con S; posizione che si potrà individuare assegnando ad ogni istante l’anomalia di P rispetto ad un determinato semipiano π uscente da z e solidale con la terna fissa di riferimento.

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Detto Q il piede della perpendicolare abbassata da P sul piano di σ, immaginiamo che P tenda, lungo la perpendicolare, a Q. Se Q è esterno a σ risulta dalla (17) che la componente normale dell’attrazione tende a zero; e tende parimenti allo zero anche quando il punto potenziato tende a Q, sulla stessa perpendicolare, dall’altra, parte del piano di σ. Solo accadrà, per ragioni evidenti di simmetria, che codesta componente normale avrà dalle due parti del piano (rispetto alla normale comunque orientata) segni contrari. Ad ogni modo essa si manterrà continua anche traverso la regione del piano esterna a σ, come del resto sapevamo a priori in base al n. 7.

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Dimostrare che, indicando con M il momento di un vettore applicato v rispetto a un punto P, e con Q il piede della perpendicolare abbassata da P sulla linea d’azione di v, si ha

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La lunghezza P della perpendicolare abbassata da O sulla tangente in P sarà in tal caso (nel caso opposto bisognerebbe cambiare il segno)

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