Siccome l’osservatore in O vede Venere abbassata dalla parallasse, è chiaro che esso dovrà in un certo istante vedere il suo lembo a contatto col Sole, mentre questo contatto non sarebbe ancora visibile per l’osservatore posto nel centro della Terra. Si avrà dunque per ciò un ingresso accelerato dovuto alla parallasse. Se consideriamo il fenomeno in un altro luogo dove Venere si trovi all’egresso, e dalla parte opposta in V, fig. 67) avverrà che Venere per lo stesso abbassamento Fig. 67 continuerà a vedersi sul Sole, mentre è già uscita per l’osservatore supposto nel centro, onde uscirà molto più tardi per l’osservatore in O, che per l’altro in C, e così la sua uscita sarà ritardata.
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Ricordiamo che, data una curva piana, dicesi punto pedale di un qualsiasi punto P della curva rispetto ad un polo O il piede Q della perpendicolare abbassata da O sulla tangente alla curva in P.
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dove (con manifesto significato di C e di ρ) r rappresenta il raggio di curvatura della traiettoria e p la lunghezza della perpendicolare abbassata dal centro sulla tangente.
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Preso nel sistema mobile S, fuori di codesto asse che chiameremo z, un punto P, la perpendicolare PQ abbassata sull’asse si manterrà, per la ipotesi della rigidità, di lunghezza costante ed ortogonale all’asse; cioè ogni punto di S, fuori dell’asse, si muoverà sulla circonferenza del piano ortogonale a z, che ha il centro Q sull’asse stesso. La posizione del sistema S, ruotante intorno a z, risulta individuata, istante per istante, dalla posizione di un suo punto P (sulla rispettiva traiettoria circolare) o, ciò che sostanzialmente è lo stesso, dalla posizione di un semipiano p, uscente dall’asse e solidale con S; posizione che si potrà individuare assegnando ad ogni istante l’anomalia di P rispetto ad un determinato semipiano π uscente da z e solidale con la terna fissa di riferimento.
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Detto Q il piede della perpendicolare abbassata da P sul piano di σ, immaginiamo che P tenda, lungo la perpendicolare, a Q. Se Q è esterno a σ risulta dalla (17) che la componente normale dell’attrazione tende a zero; e tende parimenti allo zero anche quando il punto potenziato tende a Q, sulla stessa perpendicolare, dall’altra, parte del piano di σ. Solo accadrà, per ragioni evidenti di simmetria, che codesta componente normale avrà dalle due parti del piano (rispetto alla normale comunque orientata) segni contrari. Ad ogni modo essa si manterrà continua anche traverso la regione del piano esterna a σ, come del resto sapevamo a priori in base al n. 7.
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Dimostrare che, indicando con M il momento di un vettore applicato v rispetto a un punto P, e con Q il piede della perpendicolare abbassata da P sulla linea d’azione di v, si ha
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La lunghezza P della perpendicolare abbassata da O sulla tangente in P sarà in tal caso (nel caso opposto bisognerebbe cambiare il segno)
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Nella serpentina scorre il liquido refrigerante, la cui temperatura viene abbassata prima comprimendolo e poi espandendolo. Un motore elettrico aziona il compressore, una valvola regola il ciclo espansione/compressione separando il condensatore (un tubo sottile in cui l’alta pressione mantiene il refrigerante allo stato liquido) dall’evaporatore (un tubo largo, dove la bassa pressione fa evaporare il refrigerante). Un termostato permette di regolare la temperatura, che nel frigorifero è compresa fra 3 e 5 gradi, quanto basta per rallentare la riproduzione dei batteri, mentre nel freezer deve scendere a -18 °C, temperatura che ne inibisce del tutto la riproduzione.
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Con tale dispositivo, quando la chiave di trasmissione b è abbassata, la corrente di una batteria di accumulatori a, debitamente trasformata dal rocchetto, carica le sfere ed il filo verticale fino a che con la scarica che ne sussegue viene causata una rapida successione di scintille fra le due sfere, producendo così quei rapidi spostamenti delle linee di forze elettriche avviluppanti il filo verticale, che sono atti a produrre onde elettriche nell'etere circostante; per tal modo il filo verticale diventa Fig. 1. Fig. 2. un radiatore di onde elettriche che si propagano attraverso lo spazio con la velocità della luce.
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Da tale disposizione consegue il pratico risultato che il circuito della macchina Morse è chiuso per un tempo più o meno lungo, a seconda che arrivano serie più o meno lunghe di oscillazioni elettriche, e cioè a seconda che nella stazione trasmittente la chiave è tenuta abbassata per tempo più o meno lungo in modo da riprodurre le lettere dell'alfabeto in base a un ordinario codice telegrafico a punti e linee.
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Questi fatti diversi, e cioè che l'effetto del ghiaccio si è esteso attorno all'emisfero boreale ed all'australe; che questo periodo fu in ambedue gli emisferi recente in senso geologico; che, a giudicare dagli effetti, esso è durato lungamente in ambedue; ed infine che ancora recentemente i ghiacciai sono discesi ad un basso livello lungo tutta la catena delle Cordigliere: - mi aveano condotto alla conclusione che durante l'epoca glaciale la temperatura si fosse abbassata contemporaneamente su tutta la superficie terrestre. Ma il Croll ha dimostrato in una serie di memorie interessantissime che una condizione glaciale del clima è il risultato di varie cause fisiche, che entrano in azione per l'aumento delle eccentricità dell'orbita terrestre. Tutte queste cause tendono allo stesso fine; ma la più potente sembra l'influenza indiretta delle eccentricità dell'orbita sulle correnti oceaniche. Secondo il Croll i periodi freddi ritornano regolarmente ogni dieci o quindicimila anni, ed essi si fanno estremamente severi ad intervalli più lunghi pel concorso di determinate circostanze, tra cui, come ha dimostrato C. Lyell, la più importante è la relativa posizione della terraferma e dell'acqua. Il Croll calcola che l'ultimo grande periodo glaciale risalga a circa 240.000 anni ed abbia durato con leggiere alterazioni di clima circa 160.000 anni. Quanto a periodi glaciali più antichi, parecchi geologi furono indotti a ritenere, da prove dirette, che ne siano esistiti durante le formazioni miocenica ed eocenica, per non parlare di formazioni più antiche. Ma il risultato per noi più importante, a cui giunse il Croll, si è questo, che mentre l'emisfero boreale attraversa un periodo freddo, la temperatura dell'emisfero australe è di fatto elevata con inverni più miti, principalmente in seguito al cambiamento nella direzione delle correnti marine. E viceversa ciò accade nell'emisfero boreale, quando l'australe passa per un periodo glaciale. Queste conclusioni gettano tanta luce sulla distribuzione geografica, che io inclino a ritenerle vere. Ma innanzi tutto io voglio esporre i fatti che richiedono una spiegazione.
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Poi che per distanza di un punto da una retta si intende la lunghezza del segmento di perpendicolare abbassata dal punto su la retta, nella figura 5, la posizione di E è determinata dalla lunghezza dei segmenti EF, distanza da AB, ed EG, distanza da AD.
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