Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbassarmi

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GIACINTA

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Capuana, Luigi 1 occorrenze

Non voglio abbassarmi fino a questo; farei troppo piacere a taluni. E una smentita che non fosse spontanea non avrebbe, in questa circostanza, nessun valore per me. La signora Teresa era ammutolita: - Come? Non rispondeva altro? Alzava le spalle? - E se colui - riprese a dire, tornando ad alterarsi - insiste nella sua rinunzia! ... Oh, insisterà! ... Insisterà! Poiché tu lo mantieni! Glielo buttava in faccia con tutto il disprezzo della sua collera, come una lordura, mentre sua figlia, a mani giunte, cogli occhi desolati, balbettando, la supplicava di tacere. - Poiché tu lo mantieni - ella replicava, calcando la voce. - Dovrei, forse ... farmi mantenere da lui? - Oh! ... La signora Teresa s'era sentita colpire al petto, a bruciapelo; e barcollò, brancolando per trovare una seggiola. - Mamma! Mamma! Giacinta, che s'era slanciata a sorreggerla, l'aiutava a sedersi. Avrebbe voluto mozzarsi la lingua, avrebbe voluto scancellare perfino dall'aria l'insulto sfuggitele di bocca: - Mamma! Mamma! Ma la signora Teresa, respingendola, si voltava dall'altra parte per evitarne gli sguardi. Non poteva parlare; era la prima volta che si sentiva addirittura vinta, calpestata; e le pareva di morire. - Mamma, mamma, perdona! - singhiozzava Giacinta, inginocchiata ai suoi piedi. - Un sorso d'acqua! - disse la signora Teresa. E mentre quella correva di là, per servirla con le proprie mani ed evitare le indiscrezioni delle persone di servizio, ella s'andava tastando la testa, come se vi sentisse il dolore di un colpo di mazza piombatovi su. Giacinta le accostò, trepidamente, il bicchiere alle labbra; poi, intinta nell'acqua la punta d'un fazzoletto, le bagnava la fronte e le tempie. Sua madre la lasciava fare, ad occhi chiusi, concentrata, rimproverandola soltanto con lunghi tentennamenti di testa. - No! Sta' zitta! - le ripeteva Giacinta. - Ne riparleremo. Non devi pensarci ... Perdona! - È finita! - rispondeva la signora Teresa svincolandosi dalle mani che tentavano di trattenerla ancora. - Questo è un colpo che mi uccide! Lo sento qui, nel cuore! Fa', fa' pure a tuo modo! - aggiungeva quasi calma, ma piena di durezza. - Non posso impedirtelo ... È già un pezzo che non mi dài retta. Te n'avvedrai appresso, povera illusa, tu che ti fidi dell'amore d'uomo come quello! Oh, fa' pure! ... Non ti dirò una sola parola: aspetterò. Quando avrai finito di trascinare nel fango il tuo nome, il tuo onore, la tua fortuna, per metterli sotto i piedi di quel miserabile ... sí, miserabile! Vedi? lo dico senza sdegno ... - Zitta, mamma! ... Zitta! - Quando i nostri nemici, t'avran vista arrivare dove neppure il loro odio avrebbe creduto possibile che tu arrivassi; quando la passione, che ora ti accieca ... Ma allora ... allora, forse, non sarò piú qui, per poterti rinfacciare; sarò morta! ... Non vorrà dire; te lo rinfaccerai da te stessa: La mamma aveva ragione! ... E tutte queste parole, che ora disprezzi ... e non han servito che a farmi insultare, tutte, sillaba per sillaba, ti verranno in viso ... Vedrai! Giacinta stette un momento ad ascoltarla a capo chino, atterrita alla voce lenta e cupa che pareva gittasse un infame maleficio sull'avvenire di lei, con quelle esclamazioni ripetute come rintocchi d'una campana d'agonia; poi scattò, con tutte le forze del suo sangue, delle sue fibbre, dei suoi nervi ... - L'amo! ... intendi? L'amo! ... Che m'importa di voialtri? ... Resterà!

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