Si vede che poi ci ha pensato meglio, o che la vista di tanti poveri esercenti condotti all'orlo della rovina per la sua ostinazione lo ha impietosito, perché non solo si è messo a fare anche lui del cinematografo, ma pensa pensa, ha trovato il modo di risolvere quello che è l'assillo costante per i produttori di ogni Paese, cioè di abbassare i costi di lavorazione. È naturalmente un metodo semplice e geniale, come tutto quello che fa Guitry. Finora, per girare un film, cosa si faceva? Si prendeva un soggetto, lo si faceva tagliare e sceneggiare secondo quei particolari criteri che vigono nella drammaturgia cinematografica, si nominava un regista, si sceglievano gli interpreti che davano garanzia di rispondere fotogenicamente alle parti, si affittava uno stabilimento cinematografico... «Che, che! - interrompe a questo punto Guitry - voi fate un sacco di complicazioni inutili. Ci sono le mie commedie, che sono già belle e sceneggiate. C'è la mia Compagnia, che le sa già a memoria, e non ha più bisogno di impararle. Si fa una bella prova a teatro, poi si va nello stabilimento, e si gira tutta la commedia di seguito, una scena dopo l'altra. Ed ecco fatto il film».
Accademia della crusca
