Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il Marchese di Roccaverdina

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Capuana, Luigi 1 occorrenze

Ella si era arrestata un istante, meravigliata di vederlo rannuvolare in viso e di vedergli abbassare gli occhi quasi volesse evitare di guardarla o sfuggire di essere osservato; poi aveva ripetuto la domanda: «Ho fatto male?». «No. Certamente», proseguì il marchese con voce turbata, «non potrà riuscirmi piacevole l'avere sempre dinanzi chi mi ricorderà avvenimenti che mi hanno contristato assai ... » «Posso riparare, se ho sbagliato.» «La marchesa di Roccaverdina, quando ha dato la sua parola, deve mantenerla a ogni costo.» «Ma, infine, che tristi cose può rammentarvi quel ragazzetto? Se suo padre è morto in carcere, non ci ha colpa lui. Il male, se mai, l'ha fatto quello; dico così perché ha ammazzato, per gelosia. Non era un cattivo soggetto, non rubava; campava facendo il cacciatore. Tutti lo proclamano anzi un brav'uomo. Voleva troppo bene a sua moglie; la gelosia lo ha perduto. In certi momenti, quando la passione ci offusca il cervello, noi non sappiamo più quel che facciamo ... Io lo avrei assolto ... » «E ... l'ucciso?», disse il marchese ... Ma subito, quasi questa domanda gli fosse sfuggita suo malgrado, si affrettò a soggiungere: «Che bei discorsi a tavola! ... ». «Io non credevo di vedervi accigliare per un mio atto di carità ... », rispose Zòsima dolcemente. «Eppure la povera vedova non si stanca di benedirvi, gratissima di tutto quel che voi avete fatto per essa e pei suoi bambini, durante la mal'annata. Volevate essere solo nel beneficarla? Ah, da ora in poi le buone opere dobbiamo farle insieme!» Sorrideva, tentando di scancellare la cattiva impressione da lei involontariamente prodotta; e si meravigliava che restasse silenzioso, e non riprendesse a mangiare. «Non avrei mai creduto di farvi tanto dispiacere!», esclamò. «È una mia ubbia, scusate», egli rispose. «Forse m'inganno ... E poi ... Mi abituerò a vedere il ragazzo ... Parliamo d'altro.» Prese dalla fruttiera un bel grappolo di uva e lo porse in un piatto alla marchesa, dicendole: «È cosa vostra, di Poggiogrande». Vedendo che ella, assaggiatone soltanto pochi chicchi, riprendeva a picchiare distrattamente su la tavola con la punta della forchetta, il marchese, un po' impacciato, le domandò: «Non vi piace?». «È eccellente ... L'ucciso avete detto? ... » Il marchese la guardò negli occhi, stupito di sentirle riprendere il discorso di prima. «L'ucciso, capisco, era persona di casa vostra», ella continuò. «Lo chiamavano Rocco del marchese ! Gli volevate bene perché abile, fedele; non avete ancora trovato chi possa sostituirlo ... Ma ... giacché, per caso, siamo venuti a parlarne, voglio dirvi schiettamente la mia impressione.» «Dite.» «Se fosse vivo, quell'uomo mi farebbe ribrezzo.» «Ribrezzo?» «Sì. Uno che può sposare l'amante del padrone ... per interesse, non per altro ... Oh! La sua condotta lo prova. Se l'avesse sposata per passione, io ora lo compatirei ... Ma non l'amava, non si curava nemmeno di salvare le apparenze ... Insidiava le mogli degli altri. Voialtri uomini però giudicate a modo vostro ... La stessa sua moglie doveva forse disprezzarlo ... Vedete? In questo momento vi ricordo persone e fatti che vorrei dimenticati da voi; che voi mi avete detto più volte di ricordare appena, come fantasmi di un sogno lontano ... » «Non mi avete creduto?» «Se non vi avessi creduto, non ve ne parlerei; quantunque di tanto in tanto ... Ecco; ve ne parlo per questo. Avrei dovuto avere la franchezza, il coraggio di domandarvi ... E, invece, faccio come coloro che intraprendono un gran giro per arrivare a un punto dove temono di trovare una trista notizia, quasi il ritardare per via fosse un sollievo anticipato ... » «Che avete, Zòsima?», disse il marchese, levandosi da sedere, e avvicinandosi a lei premurosamente. «Che vi hanno detto? ... Che sospettate? Quella stupida di mamma Grazia, forse ... » «No, poveretta! ... Ho il cuore gonfio. Sappiatelo, Antonio. Non mi sento ... amata da voi!» E alcuni singhiozzi soffocarono queste ultime parole. «Perché? Perché?», balbettò il marchese. «Dovreste dirmelo voi perché!»

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