Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il maleficio occulto

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Zuccoli, Luciano 1 occorrenze

Anastasia si guardò intorno, e abbassandosi improvvisamente al mio lato quasi fino a sfiorarmi la guancia coi riccioli o con la bocca, susurrò: - Sa che cosa dicevano in paese, del barone? Dicevano: " Pare che l'abbia fatto apposta!" Non ne poteva più della signora; in sei anni di matrimonio, avevan finito per odiarsi. Dicono che voleva sposare un'altra, più ricca, e che la cercava fin d'allora..... Io sentii un brivido prendermi alla nuca e scorrermi per tutto il corpo. L'imagine di Clara mi venne innanzi alla mente: doveva esser lei, dunque?... -... e in sei anni - continuò Anastasia, sempre in quella positura e sempre a bassa voce - divorò il patrimonio della signora. Ogni volta che andava a Milano, era una disperazione. - Giocava? Perdeva! - mormorò la giovane. - E per ciò abbandonava qui sua moglie, senza curarsene, in un paese isolato, con un ladro in casa? Ma aveva preveduto, aveva osato sperare?.... Anastasia capì e storse la bocca. - Chi sa? - disse. - Certo, se si fosse ammazzata da sé, a lui poco ne sarebbe importato: avrebbe pianto un po' e riso un pezzo, come si dice. - E veramente - seguitai, a bassa voce io pure con gli occhi fissi negli occhi della giovane, che ora vedevo bene - e veramente quella morte gli è stata utile? - Ma! - disse Anastasia. - Di roba d'avvocati io non m'intendo; ma quando era viva la baronessa, egli non poteva mettere la mano su tutto: e subito dopo si mise a vendere, case, mobili, quadri, terre qui, terre in Valtellina, come capitava, all'uno per cento. Io non volevo più rimanere al suo servizio: è stato il mio uomo che con la miseria d'oggi, ha dovuto cedere e continuare. Il barone vorrebbe vendere anche la villa, ma grazie a Dio, non gli riesce; non gli riuscirà mai.... Lì dentro c'è l'ombra della signora, e l'ombra non si vende...... Io mi volsi a guardar di nuovo la villa, che di nuovo Anastasia mi accennava. - Noi ci dormiamo tutte le notti - ella continuò - perché abbiamo l'anima tranquilla; e se la baronessa torna, non ci fa male. Ma c'è qualcuno che non ci potrebbe stare un minuto senza sentire la terra scottargli sotto i piedi..... Già: e voi dite che l'innocenza trionfa e il colpevole è punito, mormorai avvedendomi che quell'ingenua creatura aveva l'intelligenza pronta e lucida di chi ama. Anastasia chinò il capo, quasi colta in fallo. In fondo - susurrò - noi non sappiamo niente, e forse è tutta fantasia..... Forse - ripetei alzandomi, e appoggiandomi alla ringhiera del terrazzo. - Però si dice che l'abbia trovata, la donna ricca che cercava, e la sposerà fra poco. - Dev'essere una donna piena di coraggio - osservò Anastasia, facendo dell'ironia senza volerlo. Poi aggiunse quasi trasognata: - Pover'anima! Le auguro bene, speriamo! - Diamine! - esclamai, preso a un tratto dall'amara ebbrezza del sarcasmo. - Pensate che non debba esser felice neppur questa? Non sapete quanto è piacevole il barone, come sa innamorar le donne, come le circonda, le accarezza, le rapisce? Io non la conosco, questa signora che lo sposa; ma scommetterei che ne è innamorata pazza e che unendosi a lui farà la sua fortuna. E' giuocatore: perderà il vizio di giuocare. Ha lasciato ammazzare la prima moglie..... - Io non ho mai detto questo, cara Madonna! - obiettò Anastasia sbigottita. - Lo dico io: ha lasciato ammazzar la prima moglie; e che cosa importa? E' forse un Barba-bleu, un Orco, un antropofago? Non vorrà mica ingoiarsele tutte, coteste donne!.... M'interruppi, avvedendomi che Anastasia, venuta presso di me, mi guardava di sottecchi, trepidante e sollecita come innanzi a un mentecatto. - Scherzavo, - dissi. - Dopo tutto, che cosa può rappresentare per me e per voi questo imbroglio? Ci pensino quelli che ci si trovan dentro, non è vero?.... Guardate la luna com'è bella! Si udì il gorgogliar dell'acqua agitata dai pesci che salivano a inargentar di raggi pallidi le squame; e Anastasia guardò il lago attonita, indifferente allo spettacolo noto e famigliare. - Non vorrei - mormorò timidamente - ch'ella pensasse male di me. Mi ha parlato della mia povera signora e io avrò forse detto delle cattiverie; ma del barone io non so proprio nulla. Qualche voce, raccolta qua e là, qualche pettegolezzo del paese.... Poi, già c'è stato il tribunale, ed il tribunale ha giudicato, che sarebbe come dire che l'affare è finito e sepolto, e del barone nessuno ha mai detto niente.... Non è vero? - Parole d'oro, Anastasia - confermai sorridendo; e aggiunsi: che sarebbe come dire che io non ho udito nulla, che non vi ho mai vista, e che il barone è il primo barone del mondo. Va bene così? Allora, consolata, ella pure sorrise con un certo sorriso arguto da contadina furba e intelligente; e rimanemmo ambedue a guardarci, in silenzio appoggiati al medesimo ferro fragile, a viso a viso. - Devo andarmene, - dissi scuotendomi. - Domattina mi alzo presto. - Ha già finito tutto in paese? - domandò la giovane. - Sì; dovevo visitare una famiglia e portarle un'ambasciata: due parole..... Non insistetti più oltre, sentendo che l'invenzione era goffa, e vedendo le labbra di Anastasia schiudersi al medesimo sorriso di poco prima. - Addio, dunque. Salutatemi vostro marito, se gli dite che io sono stato qui.... Feci alcuni passi verso la scala di marmo, che dal giardino menava alla strada comunale; ma udendo sulla ghiaia il passo della giovane che m'accompagnava, mi rivolsi improvvisamente. La malinconia di lasciare quell'anima ignara, che aveva almeno la fedeltà per una morta, e il bei viso cupreo con la bella bocca corallina; e forse l'acredine del sangue per quell'altra donna che avevo perduta; queste cose lontane e vicine, sottili e volgari mi turbarono. Afferrai con le mani il volto di Anastasia e le diedi un bacio lungo sulla bocca sensuale. - Addio - ripetei, scendendo gli scalini. - Se ti avessi incontrata prima, forse ti avrei sposata. E aggiunsi tosto, ridendo: - Ma è meglio che t'abbia incontrata dopo!... Anastasia rientrò in giardino senza ridere e senza rispondere.

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