Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbassando

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Una notte d'estate

249446
Anton Giulio Barrili 2 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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Per guarire di quest'incomodo non c'è rimedio migliore; - soggiunse il magninco Gian Luca, abbassando un po' il tono. - Cosi è accaduto una volta anche a me. Li ho avuti ancor io, i vostri grilli pel capo. E il mio signor padre me ne guarì, dandomi moglie. Lassù, mi disse quel degno gentiluomo, lassù nel castello der vostri maggiori, lontano dalla vista degli importuni, farete il nido, magari la buca pei i vostri grilli. Così voi, signorino; lassù, nel castello della famiglia. Sian grilli, o merli, abbiatene mezza dozzina come è toccato a me, poveraccio; e vi passeranno, ve lo prometto, vi passeranno, come son passati a me, che ci son diventato vecchio, col senno di più, e la giovinezza di meno. - Oh, io non farò senno mai più! - gridò fra i ,singhiozzi il povero Geronimo, che ancora non aveva capito. - Eh, v'intendo, v'intendo! - rispose il magnifico Gian Luca. - L'ho veduta pur io, quella vostra Arduina. - L'avete veduta, padre mio? L'avete veduta, e non vi siete commosso a pietà? - Per lei? No davvero, non c'era ragione. - Ma per me... ma per me... - Voi non meritereste altro che d'essere mandato a viaggiare, da solo. - Da solo? E non mi ci mandate, da solo? - esclamò Geronimo, che incominciava a capire. - Dunque... dunque, poichè l'avete veduta... - Poichè l'ho veduta, gran sciocco che siete, ho acconsentito di parlare a quel vecchio matto di Bendinello, mio buon collega ed amico. Andate, e preparatevi ad una felicità che non avreste meritata. Mi sa mill'anni di vedervi metter giudizio. - Geronimo Balbi baciò la mano al padre, con una devozione che mai la maggiore. Il povero giovinotto era fuori di sè dalla gioia. E più doveva essere, quando, venuto qui nella sua camera e affaciatosi alla finestra, vide Arduina al suo davanzale. Per quella volta, non si contentò egli di mandarle un bacio colle dita d'una mano; glie ne mandò con tutt'e due, a diecine. La bella Arduina non poteva fare altrettanto, da quella savia e costumata ragazza che era. Si pose in quella vece una mano sulI cuore, e sorrise.

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Fu grande lo stupore del signor Ascanio, ravvisando al lume delle due lampade un piccolo, anzi un minuscolo uomo, che alzando ed abbassando un minuscolo martello, tempestava di colpettini secchi il coperchio di una minuscola cassa. Il piccolo personaggio, più piccolo del più piccolo tra i nani, era vestito alla leggera, d'una tunichetta succinta, che gli scendeva appena al ginocchio. Dai lembi di questa spuntavano due gambettine eleganti, ben nutrite nella loro sottigliezza, come le zampe d'una cavalletta, rimpolpata da due settimane di pastura all'erba tenera; due gambettine che andavano a finire in due borzacchini di cuoio rosso, dalle punte affilate e volte all'insù come due piccoli uncini. Una mantellina corta, a foggia di clamide, gli si rigirava intorno al petto, ricadendo con un capo dalla spalla sinistra; ed anche quella era rossa, come era rosso il cappello, di bassa testiera e di larga falda, simile a quello dei Romani antichi e dei cardinali in viaggio. Rimase male, il signor Ascanio Denèa, vedendo quella strana apparizione; e stette parecchi minuti secondi, che gli parvero secoli, come impietrito, a guardare. Che in quella casa ci fossero le paure, Io aveva pensato più d'una volta, sentendo tutti quegli scricchiolii, colpettini secchi, fischi sottili, frulli misteriosi ed altri inesplicabili rumori notturni, di cui si accusano ordinariamente a giorno chiaro i tarli, i sorci, i ragni canterini, gli orologi della morte, l'umidità, l'arsura, i riscontri d'aria, le folate di vento tra le fessure degli usci. Ma se lo aveva pensato, aveva anche riso delle sue supposizioni. E ora? Ora, bisognava arrendersi alla evidenza; c'erano le paure. Ma non per lui, vivaddio! Già, le paure non son più paure, e non devono farne alcuna, quando si è veduto in faccia e misurato il pericolo. Un nano, poh! anzi incito di un nano. - Che novità è questa? - brontolò il signor Ascanio, tanto per cominciare. - E tu, per tutti i settemila, chi sei? -

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