Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbassando

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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

518608
Venanzio Giuseppe Sella 2 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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Dopo che avrai lasciato agire la luce per 5-10-20 minuti, o a meglio dire per uno spazio di tempo che giudicherai sufficientemente lungo secondo l’intensità e la qualità della luce, la sensibilità della lastra, la lunghezza del foco e la grandezza dell’apertura dell’oggettivo, la temperatura ed altre circostanze, chiudi di nuovo il quadro abbassando lo sportello, e levalo dalla camera oscura, al suo posto rimettendo il vetro spulito. Porta il quadro nel gabinetto oscuro, ove potrai al debole lume d'una candela scoprire la tua lastra sensibile impressionata, per farne sortire l'immagine latente col mezzo dei liquidi rivelatori.

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Si agita per breve tempo il bagno, alzando ed abbassando convenientemente il bacino in modo da lavare la superficie dello strato, quindi col mezzo di un uncino di corno o di argento si solleva per uno dei suoi lati la lastra senza levarla tutta dal bagno. Si osserverà che essa è ricoperta di vene grasse. Si tuffa nuovamente nel bagno, e si continua l’agitazione del bagno sino a che l’apparenza grasso-venosa alla superficie dello strato sia perfettamente scomparsa. Ciò succede ora più, ora meno presto, p. e. in 2, 3 minuti, secondo lo stato del bagno e la natura del collodio impiegato. La lastra, che avrà perduto ogni apparenza grasso-venosa, che avrà un’apparenza di uniformità nella superficie dello strato, è sensibilizzata a dovere. Si estrae dal bacino, si lascia sgocciolare un momento, e si pone verticale, tenendola per un angolo, sopra alcuni fogli di carta bibula, quindi con un foglio della carta stessa si asciuga nel suo rovescio, e poscia si porta nel quadro destinato a portarla tosto nella camera oscura per ivi impressionarla col mezzo del fascio di raggi che viene trasmesso dalla lente. Ma si faccia attenzione, che la lastra, che è ancor umida, rimanga nel quadro nella direzione dello sgocciolamento del liquido, onde evitare che il bagno rimanente sopra di essa retroceda sul mezzo della superficie sensibile, la qual cosa potrebbe far macchiare la prova. Affinchè poi la lastra possa continuare a sbarazzarsi del poco liquido, che ancora contiene quando viene inserta nel quadro espositore, si fabbricano i quadri delle camere oscure in modo, che la lastra di vetro non sia posta che sui quattro suoi angoli, e rimanga un vuoto sufficiente lungo i margini di essa. Mettendo dietro della lastra un foglio di carta bibula, il liquido eccedente, che viene a deporsi nella incavatura inferiore del quadro, verrebbe assorbito, ed impedito ogni inconveniente che dalla sua presenza può derivare, e così vengono evitate le macchie marginali che possono guastare l’immagine.

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