Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbassamento

Numero di risultati: 37 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Astronomia

408228
J. Norman Lockyer 2 occorrenze

Alla sparizione sua seguì necessariamente un grande abbassamento della temperatura media lunare, abbassamento generale, indipendente dalla irradiazione del Sole, e del quale possiamo farci un concetto adeguato pensando a quello che esperimentiamo sulla Terra nel passare dal livello del mare alle sommità delle maggiori montagne.

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Alla sparizione sua seguì necessariamente un grande abbassamento della temperatura media lunare, abbassamento generale, indipendente dalla irradiazione del Sole, e del quale possiamo farci un concetto adeguato pensando a quello che esperimentiamo sulla Terra nel passare dal livello del mare alle sommità delle maggiori montagne.Tale raffreddamento, quantunque esteso al globo intiero della Luna, deve essere stato diverso nelle diverse zone di latitudine. La zona equatoriale della Luna deve essersi in conseguenza, di esso raffreddata incomparabilmente più che non le calotte polari, deve essere quindi stata soggetta a contrazioni che ne hanno abbassato livello, e che hanno prodotto un fluire verso l’equatore delle masse liquide allora ancora esistenti nelle alte latitudini lunari.Tutto questo è confermato dai fatti. Da tempo fu osservata sulla Luna la preponderanza dei così detti mari nelle basse latitudini, e la sommersione parziale delle montagne della regione equatoriale. Le fotografie lunari mostrano oggi in gran numero le traccie di antiche correnti superficiali dirette nei due emisferi dai poli verso l’equatore.. L'acqua ed ogni altro liquido sotto l’azione del calore solare si convertirebbe infatti in vapore, e questo finirebbe per formare intorno alla Luna, quello che non esiste, una specie atmosfera cioè.

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Carlo Darwin

411124
Michele Lessona 1 occorrenze

Il Darwin studiò diligentissimamente le formazioni madreporiche cosi numerosamente sparse lungo la via tenuta dal Beagle, e cercò dopo il suo ritorno tutti i possibili documenti intorno a quelle che egli non aveva vedute, ma che altri aveva visitato e descritto; dall'esame diligente e profondo fatto, venne nella conclusione che sostanzialmente la causa principale di tutte le formazioni madreporiche, atolli, scogliere, banchi, fosse un lento abbassamento del suolo per modo che, mentre il suolo andava scendendo, i coralli si andassero elevando. Questa sua teoria egli corredò di tante dimostrazioni e di tante prove che quando nel 1842 pubblicò in proposito il suo volume intitolato Coral reefs, avvenne un fatto veramente raro, questo cioè, che subito i geologi accettarono la sua spiegazione la quale, salvo piccole e non sostanziali modificazioni, corre anche oggi.

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Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412236
Giulio Bizzozero 1 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
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Dal che risulta non di rado un abbassamento nel livello sociale dei figli, e talora la rovina completa della famiglia.

Pagina 24

Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

432535
Angelo Mosso 3 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
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Il barometro non dava segno di abbassamento notevole , anzi oscillava intorno alla media, quando, nella notte del giorno 13, il vento cominciò a soffiare impetuoso da nord a sud e durò senza posa fino al mezzodì del giorno seguente. La violenza del vento fu grandissima, quale non l'avevamo mai provata. Il custode Francioli uscito dalla Capanna Regina Margherita fu sbattuto a terra dal vento riportando una contusione al ginocchio. Cessata la burrasca trovammo che il vento aveva incrostato tutta la capanna e il ballatojo di uno strato spesso di brina. I cristalli erano lunghi da 12 a 14 centimetri. Non avevamo mai veduto nulla di simile sulle Alpi, e Beno Bizzozero volle fotografarmi in questa cornice fantastica di ghiaccio scintillante, che ho riprodotto a pag. 235.

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Nella inspirazione colla quale comincia il tracciato a sinistra, succede un abbassamento della penna, e nella linea sottostante che segna il volume ed il polso dell'antibraccio, si produce invece un aumento.

Pagina 67

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L'uomo delinquente

473460
Cesare Lombroso 2 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
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Invece si aveva una enorme modificazione pletismografica (abbassamento di 14 mill.) quando gli si parlava del furto Torelli, di cui venni a cognizione.

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Ma nel complesso quell'antagonismo predomina; così il centro di Parigi con una parte della Champagne e Normandia e tutti i dipartimenti mediterranei, tolto Gard, offrono un abbassamento brusco di natalità, e un innalzamento brusco di criminalità (Joly).

Pagina 77

Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

477763
Angelo Secchi 2 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
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Pagina 253

Se consideriamo il fenomeno in un altro luogo dove Venere si trovi all’egresso, e dalla parte opposta in V, fig. 67) avverrà che Venere per lo stesso abbassamento Fig. 67 continuerà a vedersi sul Sole, mentre è già uscita per l’osservatore supposto nel centro, onde uscirà molto più tardi per l’osservatore in O, che per l’altro in C, e così la sua uscita sarà ritardata.

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Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

484558
Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 4 occorrenze

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Pagina 118

Aggiungiamo infine che dicesi abbassamento del proietto per una data ascissa x il dislivello fra i due punti rispettivamente giacenti sulla traiettoria e sulla tangente in O, e aventi l’ascissa considerata. Poiché l'equazione di codesta tangente è data da

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Questo è quanto dire (principio del Torricelli): Condizione necessaria e sufficiente per l’equilibrio di un sistema pesante è che il suo baricentro non sia suscettibile di abbassamento (non si presentino cioè incrementi positivi della coordinata z 0) per effetto di alcuno spostamento virtuale del sistema.

Pagina 658

Manuale di Microscopia Clinica

513581
Giulio Bizzozero 2 occorrenze

Pagina 12

Pagina 185

Collected Papers (Note e memorie): volume I (Italy 1921-1938)

514573
Enrico Fermi 1 occorrenze
  • 1962
  • The University of Chicago Press e Accademia Nazionale dei Lincei
  • Roma
  • fisica
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a) che l'indice di rifrazione è minore di I, ossia che lo stato di ionizzazione determina un abbassamento della rifrangibilità. Come conseguenza la radiazione elettromagnetica che, provenendo dalla bassa atmosfera, entra nella ionosfera può subire una riflessione totale venendo così respinta verso la terra. È appunto questa la proprietà fondamentale che si deve attribuire alla ionosfera per spiegare la sua influenza sulla propagazione delle onde a grandi di distanze;

Pagina 1034

Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

517323
Venanzio Giuseppe Sella 2 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
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Il fondo dello stereoscopio dovrebbe essere così fatto da permettere un lieve alzamento ed abbassamento delle stereografie, che in esso si pongono, affinchè possano adattarsi alle differenti viste, e le due immagini devono essere compiutamente isolate l’una dall’altra con una divisione centrale, come si vede nella figura sopra.

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Mescolando neve o ghiaccio pesto con la metà del suo peso di sale di cucina si produce un abbassamento di 20 gradi centigradi di calore. La sottrazione di calore deriva da ciò che i corpi solidi nel prendere lo stato liquido rendono latente, si combinano con una notevole quantità di calore.

Pagina 204

Problemi della scienza

522676
Federigo Enriques 1 occorrenze

Pagina 86

Scritti

532164
Guglielmo Marconi 1 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
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La conclusione che io traggo da queste osservazioni è che durante il giorno, quando le macchie solari e l'aurora boreale venivano osservate, dovevano prevalere quelle condizioni di ionizzazione dell'atmosfera ad una certa altezza, per cui risultava un abbassamento dello strato ionizzato, equivalente a ciò che io potrei chiamare «luce diurna intensificata».

Pagina 361

Sul clima di Vigevano. Risultati di osservazioni fatte in questa città per 38 anni (1827-1864) dal cavaliere Dott. Siro Serafini calcolati e dedotti da G. V. Schiaparelli

535790
Schiaparelli, Giovanni Virginio 1 occorrenze
  • 1868
  • Francesco Vallardi
  • Milano
  • meteorologia
  • UNIPIEMONTE
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Pagina 11

Sulla origine della specie per elezione naturale

538246
Carlo Darwin 13 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Il professore Ramsay ha descritto un abbassamento di 2300 piedi in Anglesea, e mi dice che nel Merionethshire ve ne ha uno di 12.000 piedi. Eppure in questi casi la superficie del terreno non svela questi meravigliosi movimenti, essendo stati asportati dall'acqua gli strati che si elevavano in ambo i lati del crepaccio fino a rendere piana la superficie.

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Sono convinto che quasi tutte le nostre antiche formazioni, che nella massima parte della loro grossezza sono ricche di fossili, si sono formate in questo modo, nei periodi di abbassamento. Dacchè pubblicai le mie vedute su questo argomento nel 1845, tenni dietro ai progressi della Geologia, e fui sorpreso dal vedere come gli autori uno dopo l'altro, nel trattare di alcuna grande formazione, siano arrivati alla conclusione che quegli ammassi si erano deposti durante l'abbassamento. Aggiungerò che l'unica antica formazione terziaria delle coste occidentali dell'America del Sud, che era abbastanza grande da resistere alle degradazioni che dovette sopportare, ma che difficilmente si conserverà fino ad una lontana epoca geologica, fu certamente depositata durante l'abbassamento del suolo, ed acquistò così una ragguardevole grossezza.

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Oppure può darsi che il sedimento si sia formato sopra i bassi fondi, qualunque ne sia la potenza e la estensione, mentre questi bassi fondi si trovano in via di continuo e lento abbassamento. In tal caso, fintanto che il progredire dell'abbassamento e la quantità del sedimento deposto si corrisponderanno approssimativamente, il mare rimarrà poco profondo e favorevole alle forme viventi, e così si avrà una ricca formazione fossilifera, la quale emergendo sarà capace di resistere ad ogni degradazione.

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Perciò le formazioni che sono ricche di fossili e sufficientemente alte ed estese da poter resistere alle degradazioni posteriori, possono avere avuto origine sovra vasti spazi nei periodi di abbassamento: ma solamente dove la quantità di sedimento bastava a conservare il mare poco profondo e a ricoprire e preservare gli avanzi organici, prima che avessero il tempo di decomporsi. D'altra parte, finchè il letto del mare fosse rimasto stazionario, non avrebbero potuto accumularsi dei depositi molto alti nei bassi fondi, che sono i più favorevoli alle forme viventi. Ciò sarebbe stato anche meno possibile nei periodi alternativi di sollevamento, o per esprimerci più accuratamente, quei depositi che si sarebbero accumulati durante l'abbassamento, generalmente sarebbero stati esposti all'azione distruttiva dei flutti di costa, nel periodo di sollevamento.

Pagina 280

Al contrario nei periodi di abbassamento le aree abitabili e il numero degli abitanti subiranno una diminuzione (eccettuate le produzioni sulle coste di un continente, che viene interrotto e cambiato in arcipelago), e per conseguenza in questi periodi accadranno molte estinzioni e si avranno poche varietà o specie nuove; ed è appunto durante questi abbassamenti che si sono accumulati i nostri grandi depositi, ricchi di fossili.

Pagina 281

Ma noi abbiamo notato che una formazione molto profonda, la quale sia fossilifera in tutta la sua altezza, non può essersi accumulata che nel periodo di abbassamento, e inoltre è necessario che la profondità del mare rimanga prossimamente costante, perchè la stessa specie possa continuare a vivere nel medesimo spazio; e quindi fa d'uopo che la quantità progressiva di abbassamento sia compensata a un dipresso da un continuo deposito. Ma codesto modo di abbassamento tenderà spesso a restringere l'area da cui il sedimento deriva, e per conseguenza ne scemerà la quantità, mentre il moto dall'alto al basso continua. Nel fatto è probabilmente assai raro il caso che si abbia una quasi esatta compensazione fra la quantità del sedimento e il valore dell'abbassamento progressivo; perchè fu osservato da più di un paleontologo che i depositi molto forti sono ordinariamente privi di avanzi organici, tranne ai loro limiti superiore ed inferiore.

Pagina 283

Secondo la regola comune, le formazioni ricche di fossili non si formerebbero nell'Arcipelago di una conveniente altezza per rimanere inalterate sino ad un'epoca tanto lontana nell'avvenire, quanto lo sono le formazioni secondarie nel passato, se non durante i periodi di abbassamento. Questi periodi di abbassamento sarebbero separati l'uno dall'altro da enormi intervalli, per la durata dei quali l'area della regione o sarebbe stazionaria, o si solleverebbe. Quando avvenisse il sollevamento, le formazioni fossilifere delle coste più ripide sarebbero distrutte, quasi appena depositate, dall'incessante azione dei flutti di costa, come osserviamo al presente sulle coste dell'America del Sud; ed anche nei mari estesi e bassi dell'Arcipelago, nei periodi di elevazione, gli strati sedimentari non potrebbero depositarsi ad una grande altezza, nè potrebbero essere ricoperti e protetti dai depositi posteriori, tanto da avere qualche probabilità di conservarsi fino ad un'epoca estremamente lontana. Nei periodi di abbassamento si avrebbe forse una grande estinzione di forme viventi; mentre in quelli di sollevamento, molte sarebbero le variazioni, ma gli avanzi fossili e i documenti geologici sarebbero per l'avvenire assai imperfetti.

Pagina 287

Potrebbe dubitarsi se la durata di qualche grande periodo di abbassamento, sopra tutto l'Arcipelago o sopra una parte di esso, insieme alla contemporanea deposizione di sedimento, sarebbe per eccedere la durata media delle stesse forme specifiche; ora queste contingenze sono indispensabili per la conservazione di tutte le gradazioni transitorie fra due o più specie. Se queste gradazioni non fossero tutte preservate completamente, le varietà transitorie non sarebbero considerate che come altrettante specie distinte. È anche supponibile che ogni grande periodo di abbassamento sarebbe interrotto dalle oscillazioni di livello, e che anche i piccoli cambiamenti del clima interverrebbero in questi lunghissimi periodi; in questi casi gli abitanti dell'Arcipelago emigrerebbero e non resterebbe in ciascuna formazione alcuna memoria rigorosamente progressiva delle loro modificazioni.

Pagina 288

La mappa colorata unita al mio volume sugli scogli di corallo mi induce a ritenere che i grandi oceani sono, anche presentemente, superfici di abbassamento, i grandi arcipelaghi aree di oscillazione di livello, e i continenti superfici di sollevamento. Ma abbiamo noi ragione di ammettere che le cose siano così rimaste, fino dal principio del mondo? Sembra infatti che i nostri continenti siano stati formati per la preponderanza della forza di sollevamento nelle molte oscillazioni del suolo; ma non potrebbero nel corso dei tempi essersi cambiate le aree in cui questa forza predominava? Nel periodo che precede ad una distanza immensa ed incommensurabile l'epoca siluriana, possono i continenti avere occupato, il posto dei nostri mari attuali; e dove oggi stanno i nostri continenti, potevano allora trovarsi dei mari vasti ed aperti. Nè sapremmo come giustificare l'opinione che, per esempio, noi fossimo per trovare delle formazioni più vetuste degli strati siluriani nel letto dell'Oceano Pacifico, quando questo fosse sollevato e cambiato in continente, supponendo che quelle formazioni fossero state depositate in epoche più remote; perchè si sarebbe potuto dare che gli strati, i quali si fossero abbassati di alcune miglia verso il centro del globo e che fossero stati premuti da un peso enorme di acque sovrincombenti, avessero soggiaciuto ad un'azione metamorfica più intensa degli strati che rimasero sempre più vicini alla superficie. Le superfici immense di roccie metamorfiche nude in certe parti del mondo, per esempio, nell'America meridionale, le quali debbono essere state riscaldate sotto una pressione enorme, mi parve sempre che esigessero una speciale spiegazione; e possiamo credere che forse in queste grandi superfici noi vediamo le molte formazioni anteriori all'epoca siluriana, in una condizione completamente metamorfica ed anche denudate affatto.

Pagina 294

Ho esposto le ragioni che m'inducono a pensare che la maggior parte delle nostre più grandi formazioni, ricche di fossili, dovette depositarsi nei periodi di abbassamento; e che gli intervalli di lunga durata, in cui non avveniva alcun deposito, dovettero verificarsi in quei periodi, nei quali il letto del mare fu stazionario, oppure si elevò, od anche quando il sedimento non era abbastanza abbondante e pronto, da rivestire e conservare gli avanzi organizzati. In queste lunghe lacune suppongo che gli abitanti di ogni regione soggiacessero ad una considerevole quantità di modificazioni e avvenissero molte estinzioni e che vi fossero anche molte migrazioni dalle altre parti del mondo. Siccome abbiamo ragione di credere che vaste superfici del globo subiscano contemporaneamente il medesimo movimento, gli è probabile che delle formazioni esattamente simultanee siano state spesso accumulate sopra estesi spazi nella medesima parte del mondo; ma non possiamo rettamente conchiudere che ciò abbia dovuto accadere invariabilmente, e che le grandi aree siano state costantemente affette da movimenti conformi.

Pagina 307

Mi sono studiato di provare che le memorie e gli avanzi geologici sono sommamente imperfetti; che solo una piccola porzione del globo fu esplorata geologicamente a dovere; che certe classi soltanto di esseri organizzati furono largamente conservate in uno stato fossile; che il numero degli avanzi fossili e delle specie che si custodiscono nei nostri musei è assolutamente un nulla, in confronto del numero incalcolabile di generazioni che debbono essere passate, anche durante una sola formazione; che enormi intervalli di tempo separano quasi tutte le nostre formazioni consecutive, per essere l'abbassamento del suolo quasi necessario perchè si accumulino depositi ricchi di fossili e abbastanza elevati da resistere alle degradazioni future; che probabilmente l'estinzione doveva essere maggiore nei periodi di abbassamento, e la variazione più forte nei periodi di sollevamento, nei quali i resti fossili si saranno conservati meno perfettamente; che ogni singola formazione non si è accumulata per mezzo di una deposizione continua; che la durata di ogni formazione forse è corta in confronto della durata media delle forme specifiche; che la migrazione ha esercitato una influenza importante sulla prima apparizione di forme nuove in ogni regione e in ogni formazione; che le specie ampiamente diffuse sono quelle che variarono maggiormente e che più spesso diedero origine a nuove specie; e che le varietà furono dapprima semplicemente locali. E finalmente, sebbene ogni specie abbia dovuto passare per molti stadii transitorii, è probabile che i periodi, nei quali ciascuna abbia subìto delle modificazioni, siano stati numerosi e lunghi misurandoli cogli anni, ma invece brevi se si confrontino coi periodi, nei quali rimase inalterata. Tutte queste cause insieme possono spiegare in massima parte perchè tra le specie di un gruppo noi troviamo bensì molte forme intermedie, ma non si rinvengono infinite serie di varietà che a gradi insensibili collegano insieme le forme estinte e le attuali. Non si deve poi dimenticare che se fossero trovate delle varietà intermedie tra due o più forme, esse sarebbero considerate come altrettante specie nuove e distinte, ove non si potesse stabilire l'intera catena; giacchè non possiamo sostenere di conoscere un esatto criterio per distinguere le specie dalle varietà.

Pagina 318

In questi ultimi periodi si avrà probabilmente maggiore variabilità nelle forme viventi; mentre in quelli di abbassamento sarà maggiore l'estinzione.

Pagina 413

Quando fu trasformata per abbassamento in vaste isole separate, molti individui di una medesima specie dovettero rimanere sopra ciascuna di esse, e quindi gli incrociamenti nei confini della regione di ogni specie saranno stati impediti; dopo cambiamenti fisici di ogni sorta, l'immigrazione non avrà potuto verificarsi, per cui i nuovi posti nell'economia di ogni isola saranno rimasti agli antichi abitanti modificati ed ogni nuova varietà avrà così avuto il tempo di modificarsi e di progredire. Quando per un nuovo sollevamento le isole avranno formato ancora una superficie continentale, un'ardente lotta si rinnoverà fra le specie; le varietà più favorite e perfezionate diverranno capaci di moltiplicarsi e le forme meno perfezionate si estingueranno; i numeri proporzionali dei vari abitanti del continente rinnovato si cambieranno, mentre l'elezione naturale agirà di nuovo per introdurre altri progressi negli abitanti e formare così nuove specie.

Pagina 98

Topografia e clima di Milano

541607
Schiaparelli, Giovanni Virginio 1 occorrenze
  • 1881
  • Francesco Vallardi
  • Milano
  • meteorologia
  • UNIPIEMONTE
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Quando passa la cresta di una delle grandi ondate atmosferiche, una maggior colonna d'aria preme sul mercurio, e il barometro si alza: quando invece passa sopra noi una depressione o il centro di un vortice, il barometro ne dà segno con un abbassamento. Come nelle onde alla superficie di un fiume si incalzano e si succedono senza posa le creste e gli avvallamenti, così passano sopra noi le ondate aeree seguendo il moto generale da Occidente in Oriente; e il barometro fedelmente le registra colle sue incessanti oscillazioni. Tali onde occupano generalmente molte centinaja e talora qualche migliajo di chilom. di estensione sulla superficie della terra, e il passaggio di ciascuna può durare uno od anche parecchi giorni.

Pagina 30