Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Galateo morale

196294
Giacinto Gallenga 3 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Ond'e che la giustizia viene altamente compromessa dal magistrato che abbassa a fautrice d'ire partigiane e di vendette di potenti. Gli elementi della giustizia non si devono cercare in quelli delle basse passioni; come non devono né i giudici, né gli avvocati, né i testimoni ricevere le ispirazioni e tanto meno gli ordini di quei bassi fondi sociali, la esistenza dei quali e la forza poggiano essenzialmente sul mistero, sulla simulazione e sulla corruzione A questi pericoli alludeva il poeta milanese nella sua bella canzone ai caroccee e fiaccaree. Facciam voti che la favola non al traduca giammai, per parte dei nostri tribunali, in istoria. La giustizia de sto mond La someja a quij ragner Ordii in longh, tessu in redond, Che se troeuva in di tiner. Dininguarda ai mosch, moschitt Che ghe barzega on poo arent, Purghen subet el delitt Malapenna ghe dan dent. A l'incontra i galavron Sbusen, passen soma dagn, E la gionta del scarpon La ghe tocca tutta al ragn. PORTA, Poesie milanesi. Vorrei vederlo, il magistrato, sempre calmo e sereno nell'adempimento delle sue terribili funzioni. Esso deve far mostra sempre della massima fermezza e, senza attentare alla libertà della parola, contenere per altro nei limiti della decenza tanto l'accusa quanto la difesa. L'animosità, l'impazienza di cui taluno potesse dare segno contro i difensori o peggio contro gli imputati, qualunque segno di approvazione agli argomenti del pubblico Ministero non potrebbero a meno di destare una penosa impressione in chi li vede ed ascolta, e far sorgere talvolta dei dubbi ingiuriosi sull'imparzialità dei loro giudizi. Maxima est pars justitiae patientia, diceva già il sommo Cicerone. Rifletta il magistrato che con un giurì, come avviene talvolta, composto in gran parte di uomini poco istruiti ed impressionabili, il suo riassunto artificioso e passionato può determinare per se solo un verdetto di morte; poiché se i giurati sanno fino ad un certo punto premunirsi dall'eloquenza dell'accusatore pubblico e del difensore, non egualmente lo sapranno contro l'eloquenza del magistrato che essi suppongono naturalmente imparziale. Non dimentichi mai, il magistrato giudicante, il bell'avviso che gli dà il Cousin: «La carità deve intervenire anche nella punizione dei delitti; oltre al diritto di punire la società ha eziandio quello di correggere; il colpevole è ancora un uomo, e non già una cosa di cui essa possa sbarazzarsi dall'istante in cui le nuoce, una pietra che ci cade sul capo e che ci è lecito di gettar nell'abisso per toglierle ogni possibilità di recarci alcun danno». (V. COUSIN, Justice et Charité).

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E così d'un uomo a pochi danari, ma onesto, che tratta bene con tutti, che parla pulito, che ragiona a modo, che non si abbassa a fare nè a ricevere sgarbatezze, sapete cosa dice l'uomo del volgo col suo buon criterio? «Vedi la! non ti par egli un signore? - Se lo è! - risponderà benevolo il camerata - quanto meriterebbe d'essere ricco!».

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