Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Manuale di Microscopia Clinica

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Giulio Bizzozero 3 occorrenze

Perciò s’adotti il seguente metodo: Si dispone il preparato in modo ch’esso corrisponda a un dipresso al centro del diaframma, val quanto dire che si trovi nell’asse visuale del microscopio; poi si abbassa il tubo fino a che l’obbiettivo si trovi un poco più alto della giusta distanza focale (chi conosce i proprî obbiettivi sa press’a poco la distanza focale di ciascuno di essi). A questo punto si applica l’occhio all’oculare, e colla mano sinistra si muove leggermente in varie direzioni il portoggetti; siccome l’obbiettivo è quasi a fuoco, quando qualcuno degli oggetti da esaminare attraversa il campo del microscopio, vi apparirà come un’ombra; allora si fa corrispondere una di queste ombre al centro del campo, e colla mano destra lentamente, per mezzo della vite grossolana (crémaillère) o del movimento ad invaginamento del tubo, si abbassa quest’ultimo fino a che l’obbiettivo sia a fuoco. Ciò fatto, si può rendere più perfetto l’aggiustamento per mezzo della vite micrometrica.

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Per esser più precisi nella misura si aspira una colonna di sangue appena un po’ più lunga del tratto dei 10 millimetri cubici, poi si asciuga la punta della pipetta, e, ciò fatto, si colpisce leggermente colla punta medesima il polpastrello di un dito; ad ogni colpo una minima quantità di sangue aderisce alla pelle, e conseguentemente l’altezza della colonna nella pipetta si abbassa; si danno cosi 3, 4, 5 colpettini, fino a che il limite superiore della colonna corrisponde precisamente alla linea incisa sul vetro.

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Il sedimento che si raccoglie negli strati profondi del liquido può essere agevolmente portato sul vetro portoggetti, per mezzo di una pipetta, nel seguente modo: Si afferra una pipetta verso la sua estremità superiore col pollice e col medio, e col polpastrello dell’indice se ne chiude l’apertura superiore: così si introduce la punta di essa pipetta nel liquido, e la si abbassa fino a che la punta peschi nel sedimento; il liquido quasi non vi penetrerà, perchè l’aria racchiusa nel tubo gli fa ostacolo. A questo punto si solleva per un momento l’indice che ottura l’estremità superiore, il sedimento penetrerà, per la punta della pipetta, nel tubo; se ne lascia entrare quanto se ne vuole, poi si chiude di nuovo l’estremità superiore della pipetta, e si estrae quest’ultima dal liquido. Il sedimento non potrà sfuggire se non quando si schiuderà un’altra volta l’apertura superiore della pipetta; il che, naturalmente, non si fa che allorchè la punta di quest’ultima è posata sul vetro portoggetti, su cui il sedimento dev’essere esaminato.

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