Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbandono

Numero di risultati: 1 in 1 pagine

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In Toscana e in Sicilia

245805
Giselda Fojanesi Rapisardi 1 occorrenze
  • 1914
  • Cav. Niccolò Giannotta, Editore
  • Catania
  • Verismo
  • UNICT
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Finalmente, giunti in su un ripiano, si trovarono dinanzi alla torre bruna, antica, lasciata là in abbandono, e chissà a quale scopo eretta, allora nido d'uccelli notturni. - Ci siamo! - esclamò l'Anna con un grido soffocato di sodisfazione - Ci siamo! Avanti, il più è fatto: cercate il cerro grosso e storto.... Ve ne rammentate?... - E col lanternino illuminava in giro, uno dopo l'altro, i tronchi degli alberi. Bussolino poteva appena reggersi in piedi. - È questo? No? Quest'altro? Neppure! Via, guardate, cercate di rammentarvi, per 'un perder tanto tempo - abbadava a dire la donna con foga, esaltandosi e scuotendolo quasi con rabbia, come per vincere in lui quella specie di letargia prodotta dal terrore. Erano arrivati quasi in cima al burrone profondo che circondava il ripiano in mezzo al quale ergevasi paurosa, la torre. - Eccolo - disse ad un tratto Bussolino, con un fil di voce - eccolo, è questo. La donna emise un grido rauco di trionfo. - E ora contate dieci passi in avanti: uno, due, tre.... qui, qui ha da essere il tesoro, qui, 'un pò fallire, su, ecco la vanga, forza, scavate.... - E messo il lanternino in terra, si allontanò un poco per scrutare a traverso le tenebre, per ascoltare se le giungesse all'orecchio nessun rumore. Intanto aveva introdotta la mano destra nella saccoccia del grembiale, e a Bussolino parve di sentire uno scricchiolio secco, tanto che si voltò di botto verso di lei terrorizzato: - Chi c'è, che è stato? - O che volete che sia stato? Niente. Su, principiate a scavare e spicciatevi - diceva la donna sotto voce, concitata.... E Bussolino incominciò, tremando, avendo appena la forza d'introdurre la vanga nel terreno duro, calcandola a fatica col piede, per levare a palate la terra che gittava lì intorno per averla pronta a riempire dopo la fossa. Ogni tanto si fermava per asciugarsi con la manica della camicia, il sudorino freddo che gli rigava giù giù la fronte e le gote, anelante, trafelato, come se non fosse stato quello il suo mestiere, e si voltava a guardar l'Anna che, un passo dietro di lui, tendeva gli orecchi, e teneva gli occhi spalancati, trattenendo quasi il respiro, sulla buca, che man mano ingrandiva, mentre l'uomo andava dicendo, scorato: - Niente! niente! - come se volesse persuaderla a desistere, a dimettere il pensiero di cercare. Ma lei, inesorabile, implacabile, col viso duro e feroce: - Avanti, avanti, scavate, scavate.... Alla fine, la vanga urtò e s'intese un suono di coccio. L'Anna, a quel rumore, cacciò un urlo selvaggio, subito represso, che fece trasalire Bussolino. - Siete arrivato, siete arrivato! c'è una pentola di certo; fate piano per non romperla e sparpagliare quello che c'è dentro: girategli intorno, intorno, adagio, adagio, adagio.... così! E pareva un orribile uccellaccio di rapina, piegata in avanti, con gli occhi grifagni smisuratamente aperti, e il naso adunco come un becco di sparviero, che stesse per piombare sulla preda. Allorchè vide la pentola quasi del tutto scoperta e Bussolino sempre più chinato, che stava per smoverla, allora ritrasse con un movimento rapidissimo la mano che aveva tenuta sempre nella tasca del grembiale e, abbassandosi, in un baleno fu sul disgraziato, che le offriva la nuca scoperta, nella quale ella conficcò con quanta forza aveva, un lungo coltellaccio affilato che entrò profondamente..... La lotta fu breve, ma terribile: il povero assassinato stava per stramazzare a bocca avanti sulla pentola, ma la megera infame, ebbe la forza di tirarlo indietro, e quando lo vide steso a terra, senza movimento, aiutandosi con le mani e coi piedi, trascinò il cadavere fin sull'orlo del burrone e con un ultimo calcio lo fece rotolare giù, in fondo al precipizio, buttandogli dietro la vanga. Poi tornò di corsa alla fossa, illuminata dal lanternino, vi scese con precauzione, ne tolse la pentola, che sentì pesantissima e fuggì via a traverso il bosco, tenendosi la preda fra le braccia, stretta contro il petto. La sparizione di Bussolino fu notata dopo quindici giorni e il corpo sfracellato venne scoperto da alcuni boscaioli che tagliavano legna. I Tattanella caddero in sospetto, furono arrestati, ma le prove mancarono e vennero rimessi in libertà. Il marito bensì, per un altro misfatto, fu di nuovo cacciato in galera, dove morì, e la moglie diventò l'Annaccia, la ladra terribile, che metteva lo spavento intorno per un lungo tratto di campagna, finchè un giorno, non si sa come, sparì anche lei, nè più si vide, con gran sollievo delle buone massaie, le quali dicevano che il Signore s' era mosso a compassione delle loro preghiere e l'aveva fatta portar via sulle corna del diavolo, in anima ed in corpo.

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