La valle conserva le tracce del fulmineo abbandono: nelle trincee ingombre di coperte, di casse di munizioni, di giberne: nei campi e nelle strade seminate in tal modo di bombe a mano perdute nella fuga che è necessario procedere con infinita cautela per evitare esplosioni: nei pianterreni delle case dove è ancora uno svolazzar di carte austriache. Raossi, a un chilometro da Chiesa sulla grande strada, è l'estremo paese nel quale gli austriaci fossero tornati. A Raossi c'è un bel palazzone bianco di costruzione recente: fu un dono del paterno Imperatore per non so quale dei suoi innumerevoli giubilei; una lapide in italiano ricorda l'avvenimento, il palazzone bianco è un ospedale: quando noi vi entrammo nel giugno dell'anno scorso lo trovammo arredato di letti e di apparecchi sanitari lasciativi dagli austriaci. Fu completato, fu arricchito, e venne battezzato italiano con una grande inscrizione sulla facciata: Ospedale Principe Umberto.