Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandono

Numero di risultati: 10 in 1 pagine

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Natura dell'azione revocatoria fallimentare: le sezioni unite difendono il feticcio della par condicio - abstract in versione elettronica

95841
Patti, Adriano 1 occorrenze
  • 2007
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Un'inammissibilità che appare forzata: la Corte non affronta le questioni sul nuovo rito societario - abstract in versione elettronica

97133
De Cristofaro, Marco; Di Blasi, Alessandro 1 occorrenze
  • 2007
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Precluso l'accesso in mancanza della prova di un interesse attuale dopo la legge 15/05 - abstract in versione elettronica

97375
Di Mario, Alberto 1 occorrenze
  • 2007
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Riflessioni sulla riforma della legittima difesa e sull'autotutela in un privato domicilio - abstract in versione elettronica

97471
Semeraro, Pietro 1 occorrenze
  • 2007
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La riforma approvata mediante la l. 13 febbraio 2006, n. 59 ha modificato la disciplina dell'istituto della difesa legittima prevista dall'art. 52 c.p. e ha introdotto in codesta norma due commi aggiuntivi che hanno dato configurazione legislativa al c.d. diritto all'autotutela in un privato domicilio. Più precisamente, il comma 2 dell'art. 52 c.p. sancisce una presunzione di proporzione iuris et de jure tra pericolo di offesa nei confronti dell'aggredito e reazione difensiva allorquando il pericolo venga realizzato nell'ambito del privato domicilio e l'aggressore si sia introdotto oppure si sia trattenuto nell'abitazione altrui, o in altra privata dimora o nelle appartenenze di essa, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo (oppure con inganno o clandestinamente), mentre il comma 3 dell'art. 52 c.p. estende tale disciplina a qualsiasi altro luogo ove sia svolta un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale; la proporzione, tuttavia, è presunta purché la reazione difensiva sia compiuta al fine di difendere: la propria o l'altrui incolumità ; i beni proprio altrui, se non vi è desistenza e risulta, presente un pericolo di aggressione. La nuova previsione, quindi, lascia sussistere ancora l'esigenza di accertare la presenza degli altri elementi costitutivi della legittima difesa, cioè l'attualità del pericolo, il carattere ingiusto dell'offesa nonché la costrizione e la necessità della reazione difensiva anche per la configurazione del diritto all'autotutela nel privato domicilio, posto che il comma 2 dell'art. 52 c.p. sancisce una presunzione assoluta di proporzione ma non elimina dalla norma gli altri requisiti essenziali della scriminante di cui al comma 1 dell'art. 52 c.p. Gli elementi strutturali autonomi della c.d. autotutela nella privata dimora, invece, si sostanziano nella circoscritta realtà ambientale nella quale essa può trovare esercizio, nella proporzionalità presunta e nella specificità dei diritti, difendibili (integrità individuale e beni patrimoniali se, però, relativamente a questi ultimi non vi è stato abbandono del proposito criminoso da parte dell'agente e sussiste, altresì, un pericolo di aggressione fisica nei confronti della vittima).

Primi spunti problematici sul nuovo delitto di alterazione del paesaggio - abstract in versione elettronica

97585
Natalini, Aldo 1 occorrenze
  • 2007
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Direttore generale e segretario comunale e provinciale nel nuovo T.u.e.l. - abstract in versione elettronica

97787
Mingarelli, Alberto 1 occorrenze
  • 2007
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Il secondo grado di giudizio: ambito e limiti - abstract in versione elettronica

99333
Gualtieri, Piero 1 occorrenze
  • 2007
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Dopo aver messo in rilievo come, a suo parere, fossero ormai maturi i tempi per l'introduzione del divieto per il pubblico ministero di appellare le sentenze di assoluzione, l'A. osserva che la nuova formulazione dell'art. 111 Cost. dovrebbe imporre al giudice delle leggi il definitivo abbandono della filosofia ispiratrice per decenni delle sue decisioni, vale a dire la preferenza per un modello di processo inquisitorio garantito. Sostiene quindi, la piena compatibilità con i precetti costituzionali della scelta operata dalla legge n. 46 del 2006, attraverso l'analisi degli orientamenti della Corte costituzionale sulla natura del principio di durata ragionevole del processo, sulla profonda diversità tra pubblico ministero e parti private e sulla inesistenza di collegamenti tra l'obbligatorietà dell'azione penale e il potere di impugnazione. L'A. pone altresì in evidenza come, semmai, potessero nutrirsi forti dubbi sulla legittimità costituzionale della disciplina previgente e si sofferma, infine, sulle prospettate ipotesi di riforma del giudizio di appello.

Principi contabili dell'Unione Europea e principi contabili internazionali per il settore pubblico (Ipsas): armonizzazione dei bilanci in un'ottica di superamento della contabilità finanziaria - abstract in versione elettronica

99721
Cantisano, Giuseppe 1 occorrenze
  • 2007
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Applicabile l'aliquota ridotta ai contratti di scrittura connessi a "qualsiasi" spettacolo teatrale - abstract in versione elettronica

100851
Scopacasa, Francesco 1 occorrenze
  • 2007
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I c.d. danni intrafamiliari: osservazioni critiche sul recente dibattito giurisprudenziale - abstract in versione elettronica

101097
Ramaccioni, Giulio 1 occorrenze
  • 2007
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Tali sentenze pongono una nuova prospettiva tutta incentrata sulla logica della identità e da inquadrare come risultato del cammino già intrapreso dalla famiglia, e consistente nel progressivo abbandono della direttiva solidaristica e altruistica, per assumere un modello individualista, improntato alle regole del mercato. Secondo questa impostazione si rivela essenziale - nell'ambito dei rapporti intrafamiliari - spostare il campo di indagine dal concetto di status a quello di identità: per le ricadute che esso determina sul piano delle tutele e dei rimedi approntati dall'ordinamento a protezione degli interessi meritevoli. Ciò comporta una inevitabile apertura del diritto di famiglia al diritto comune, con conseguente ingresso della responsabilità aquiliana nel delicato ambito dei rapporti personali fra i coniugi.

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