Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbandoniamo

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Eva Regina

203119
Jolanda (Marchesa Plattis Maiocchi) 2 occorrenze
  • 1912
  • Milano
  • Luigi Perrella
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Ma ha una buona posizione sociale, un aspetto simpatico, ottime qualità morali; abbiamo grande stima di lui, gli abbandoniamo volontieri il nostro destino. Se non sarà l' amore ardente, sarà l' affezione sicura e dolce, che molte volte val più dell'amore. La consuetudine di vedersi, la conoscenza più intima creano poi dei vincoli, spesso danno delle rivelazioni che svegliano in fondo all' anima il divino fanciullo dormente : l' amore. Ed allora è per tutta la vita: non si temono più inganni, nè sorprese, nè delusioni. Spesse volte queste rivelazioni sono il premio di una obbedienza, di un segreto olocausto, di una determinazione coraggiosa o solamente della pietà. Conviene essere sincere però, come sempre. Con un uomo che si sposa per convenienza non si dovrà fare nè prima nè poi la commedia dell'amore. S'egli si accorgesse della finzione ne soffrirebbe più che vedendo il nostro tepido ma sincero affetto. In un matrimonio combinato, deve dominare la serietà, la semplicità : gli sposi devono sentirsi sopratutto amici. Solamente così potranno avere anch'essi ore d'una felicità serena e fondare il loro avvenire su basi incrollabili.

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Per quanto vano, per quanto assurdo un sogno possa essere, viene un momento nel quale ci abbandoniamo a lui quasi come ad una speranza. E i raggi d' una nuova aurora pare spuntino su dal cuore che lo accolse. Le esiliate dall'amore, dalla felicità, le fuorviate dalle loro naturali tendenze, si rifugiano tutte in questa plaga sovrumana dove possono vivere secondo le loro aspirazioni e illudersi per qualche attimo almeno che il sogno sia vita e la vita sia sogno. Ora è la culla bianca con entro un angioletto dalle guancie rosee e dai capelli d'oro, che la sposa sterile vede accanto al suo letto : è il cerchiellino della fede nuziale che la fanciulla senza amore, la fidanzata tradita, arresta come il primo anello di una soave catena all' anulare della sua mano. È una quiete riposata, favorevole allo studio, all'opera intellettuale, che la giovine costretta contro la sua volontà a qualche còmpito materiale mentre le ferve nel cervello un tumulto d'ispirazioni impazienti di prendere forma d'arte, intravede nei tormenti del vano desiderare : è un salottino elegante proprio, arredato di oggetti personali e cari che qualche triste pellegrina errante della vita vagheggia nell'irreale. E per qualche altra può essere la giovinezza perduta irrimediabilmente e non apprezzata abbastanza, o un amor vero sempre sognato, non posseduto mai. Vi è una malinconica ma giusta filosofia che vuol dimostrare come solo nel sogno, cioè in quello che non si ha e non si può ottenere, risieda la vera bellezza, la felicità perfetta. Infatti molte cose vedute di lontano sembrano senza difetti, datrici della massima gioia, mentre se potessimo possederle e conoscerle da vicino, vedremmo che anch'esse sono soggette, come tutto al mondo, a qualche macchia, a qualche deficienza. Meglio dunque sognare ciò che ci piace piuttosto che vedere il nostro idolo infrangersi al primo tocco della mano. Sentite quello che scrisse un poeta a proposito del sogno e dell'amore :

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