Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I sogni dell'anarchico

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Mioni, Ugo 1 occorrenze

Perchè non mi abbandoni tu pure? Il servo, il povero schiavo, gli parla; cerca di sollevarne lo spirito, di destare in lui fiducia in Dio. Un cristiano! Maledetti cristiani! Giunge al Tevere. Si vuole gettare nelle sue acque ma non ha coraggio. Alla villa di Faone E' un liberto che ha beneficato, che ha amato, che gli sarà rimasto fedele. La via è polverosa; il caldo soffocante. I rari passanti guardano con indifferenza il cavaliere, madido di sudore, in groppa al magro ronzino, seguito da quattro schiavi; certo un uomo povero. Ignorano, che egli è il dominatore del mondo. Lo era. Ora non lo era più. Sciocco! Perché non ha rinunziato all'impero? Gli dei gli hanno pur dato il canto! Giunge da Paone. - Il senato ti ha deposto; ti ha giudicato. Sei staro dichiarato nemico della patria. Ti hanno condannato alle forche? Il senato! Quei senatori, che ha tanto beneficato, che ha avuto ai suoi piedi, che lo hanno dichiarato l'amore e la delizia del genere umano, il miglior tra i Cesari. Il senato! Maledetti, maledetti! E' adirato con se stesso, che li ha tollerati in vita, che non li ha fatti scannare tutti, tutti. Eppoi pensa a se stesso. Deposto, condannato alle forche. Gli avessero lasciato almeno l'Egitto! ? Suicidati! Deve suicidarsi. Le forche. Mai! Ma non sa decidersi. _ Scavatemi la fossa. Mentre la scavano gira desolato per la villa, per i giardini. Il sudore dell'angoscia gl'imperla la fronte; il cuore gli si stringe come in una morsa; gli si fa scuro avanti agli occhi; si sente tanto infelice. ? Un grande artista perisce! esclama. Sofrre, pensando al suo canto, e rumina fughe. Vuole salvare la vita, andare in Grecia, e colà cantare, cantare. ? Suicidati! ? Il mio canto? - Non suicidarti! Ricorri a Dio. Lo prega; invoca il suo aiuto e ti rassegna alla sua volontà I Quello che vuole il Signore! E' lo schiavo cristiano che gli suggerisce cosi. Egli si avventa sdegnato contro di lui. - Maledetto! Mi vuoi vivo acciocché il senato mi conduca alle forche! Lo uccide. E mentre osserva sdegnato quel cadavere, imbrattato di sangue, che giace ai suoi piedi, viene ansante un nunzio. ? Cesare. Vengono! ? Chi? - I messi del senato per catturarti e condurti alle forche. Odi. Ode il calpestio dei cavalli. Le forche! Mai! Non può indugiare. Vuole cacciare il pugnale insanguinato nelle mani del messo. - Uccidimi! Ti prego, ti scongiuro! Uccidimi I esclama con angoscia di morte. Ha tanta paura della morte. Gli manca il coraggio del suicidio. ? Suicidati! Il calpestio si fa più vicino. Ecco apparire i soldati a cavallo. Deve, deve! Un ultimo sguardo al sole, che splende infuocato sul cielo; agli alberi verdi de! giardino. La vita è così bella, e dover piombare nel regno delle ombre I Uno sguardo al cadavere ai suoi piedi. Un grande scatto di odio, contro i cristiani. Sono essi la causa della sua sventura. Ogni male viene dai cristiani. Un grande rimpianto. Muore il più grande cantante di ogni tempo. Vibra il pugnale e se lo caccia nel petto. L'acciaio freddo, freddo, entra lentamente nelle sue carni.... sente brividi di morte.....

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