Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIFI

Risultati per: abbandonava

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IL BENEFATTORE

662584
Capuana, Luigi 1 occorrenze
  • 1901
  • CARLO LIPRANDI EDITORE
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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O la donna che si abbandonava tutta alla sua passione con l'indefinito acre piacere d'un pericolo sfidato e non potuto credere immaginario, per quanto il contegno del marito l'affidasse? Egli non aveva saputo indovinarlo; ma si sentiva felice anche lui. Niente era mutato in casa sua e nei rapporti con quell'amico. La loro intimità anzi, da allora in poi, era divenuta più stretta, più cordiale. Quegli doveva certamente essergli grato della creduta cecità di marito; Bertagni gli era gratissimo della felicità di Lucia ... - Questo sconvolge tutti i tuoi pregiudizi sociali; te lo leggo in viso ... ma non importa! - egli esclamò interrompendosi. Sfido! Quel che avevo udito mi sembrava enorme; rovesciava ogni mia convinzione, ogni mia esperienza psicologica; e intanto colui che seguitava a farmi la incredibile rivelazione parlava con calma, come chi ragiona di cose affatto naturali per lui, pur accorgendosi che non debbano nè possano apparir tali anche agli occhi degli altri. Finalmente, Bertagni intravede che le parole da lui pronunciate il giorno della confessione di Lucia, sono già sul punto di avverarsi: - Tutto finisce quaggiù! Finirete di amarvi anche voi! - Non aveva però mai pensato al caso che potesse essere lui il primo a finire! Ed ora intuiva qualche cosa che non avrebbe saputo precisare, una lontana minaccia da quella parte; e ne era profondamente turbato. Una mattina aveva detto alla moglie: - Che faresti ... se lui non ti amasse più? - Mi ammazzerei! - Perchè? - Perchè non vorrei rifarmi daccapo, con un altro; e tornar tua non saprei. Tu mi disprezzi. - Da che cosa lo deduci? - Dalla tua insensibilità. Ci ho pensato a lungo, spessissimo. - T'inganni. - Va bene. Che significa dunque questa tua domanda? Ti compiaci di spaventarmi? - No, faccio soltanto un'ipotesi. - Tu sai qualche cosa! - ella proruppe. - Niente. - Giuralo! - Lo giuro! Era impallidita, e le lagrime che le tremavano nella voce già le sgorgavano dagli occhi. - Mi hai fatto una gran paura! - esclamò. E lo guardava ancora incredula, ansiosa. - E allora? domandai io, con vivissima curiosità. - Non dev'essere lui a finire il primo, no! - Entratagli in testa questa fissazione, il povero Bertagni non ebbe più pace. L'amante si era stancato? C'era qualcuna che lo contendeva a Lucia? ... Questa relazione però non gli costava niente ... Egli era covato tra la bambagia ... Ma, spesso, l'uomo si stanca della felicità posseduta senza nessuno sforzo e di cui si stima sicuro ... Un'altra? Chi? ... Più bella, più buona di Lucia? Oh, voleva vederla! E cominciò a osservarlo, a spiarlo, a notare ogni mossa, ogni gesto, ogni parola dell'amante di sua moglie, per strappargli il segreto. E a un saluto, a un sorriso, a un complimento rivolto da colui a qualche signora, Bertagni vibrava di indignazione. Non erano furati a sua moglie? Capiva di esagerare: ma, da lì a poco, dovette convincersi che faceva benissimo; la esagerazione lo costringeva a spalancare gli occhi, ad aguzzare lo sguardo, a tendere l'orecchio. E così ora soffriva lui - Lucia non sospettava affatto, e si lasciava illudere dalle apparenze! - soffriva lui tutte le torture, tutte le lacerazioni, tutti gli strappi al cuore prodotti dalla gelosia allorchè ci si rizzano davanti agli occhi misteriosità terribili, e per poco la nostra intelligenza non si smarrisce tra le tenebre della pazzia! - Che hai? - gli domandava Lucia. - Nulla. - Che ha? - gli domandava anche l' altro . - Nulla. E il più profondo dolore del Bertagni era quel turbamento che involontariamente egli doveva cagionare nell'animo della moglie col silenzio, con le reticenze, con l'aspetto rannuvolato; giacchè, per quanto si sforzasse di dissimulare, non sempre riusciva. - Sai tu qualcosa? ... Puoi tu indicarmi qualche traccia? Non essere pietosamente crudele! Parla! - mi disse all'ultimo. - Te ne supplico: parla! Non sapevo che rispondergli e lo guardavo stralunato. E mi raccontò che il giorno avanti avea voluto ammonire colui , senz'averne l'aria, fingendo di ragionare intorno a un caso molto simile al suo. - Il seduttore - gli aveva detto.- è vigliacco, se tradisce senza nessuna ragione. Offende due volte la donna amata; prima, rendendola colpevole; poi, posponendola a un'altra che, forse, vale assai meno di quella. Io, marito, se avessi la disgrazia ... - Che discorsi! - lo aveva interrotto l'amico. - Io, marito, - egli continuò - se avessi la disgrazia ... (oh, non tanto pel tradimento - novantanove volte su cento, il seduttore è un amico! - quanto per l'offesa dell'abbandono ... ) Io marito ... - Che discorsi! - tornò ad interromperlo colui, imbarazzato. - Io marito, che potrei essere indulgente nel primo caso, sarei proprio inesorabile nel secondo, se mai avessi la disgrazia ... - Non mi ha lasciato finire - esclamò dolorosamente - e mi ha voltato le spalle!:.. Ho fatto male? Forse, ahimè, ho accelerato la catastrofe che avrei voluto impedire! ... E per ciò oggi che ho il cuore assai più oppresso, e sento un gran bisogno di sfogarmi nel seno di un amico fidato, sono venuto da te. Scusami! ... Povera Lucia! Non l'ho riveduto più, nè ho mai saputo la soluzione di questo caso, forse unico, di gelosia maritale. Io dovetti lasciare Torino alcune settimane dopo, e non vi sono più ritornato. Appresi a San Francisco che il buon Bertagni era morto di nefrite, nel '50@. '50.

Il Marchese di Roccaverdina

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Capuana, Luigi 1 occorrenze

Alla Cappelletta, la marchesa si abbandonava, singhiozzante e sfinita dalla corsa, tra le braccia di Maria; non avevano potuto raggiungerlo. Per alcuni istanti la marchesa poté udire la voce di Titta che gridava: «Signor marchese! Eccellenza!», e il rumore dei passi dei contadini che correvano assieme con lui; poi, nell'oscurità, udì soltanto lo stridere delle ruote di carretto che saliva lentamente per lo stradone; e l'abbaio di un cane.

CONTRO IL FATO

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Steno, Flavia 1 occorrenze

Egli pensava al suo amore lontano che non aveva potuto conquistare ancora, e il cui pensiero ormai non lo abbandonava più. - Grazie; - rispose dolcemente - voi siete molto buona, ed io vi sarò infinitamente grato.... O Yvonne, anch'io voglio provarlo il vostro amore, anch'io vi voglio mia per deporvi ai piedi tutti i tesori della terra, ed è appunto perché voglio godere la vita con voi, che vi chiedo prima di fare l'enorme sacrificio e d'aiutarmi nella mia vendetta. Io non avrò mai pace, finché essa non sia compiuta. - Dove mi condurrete? - chiese Yvonne esitando. - A Biarritz ora: vi piace Biarritz? - Non vi sono stata mai. Ed a chi dovrò piacere io? Il signor Rook esitò. Ella se ne avvide e: - Non avete dunque fiducia in me? - chiese. - Non siamo uniti per sempre? - Accettate, dunque? - chiese lui. - Poiché lo volete.... - ed essa aveva l'aria d'una vittima pronta pel sacrificio, rassegnandosi così. - Chi è il vostro nemico? - proseguì. - Il duca d'Eboli! - disse Willian senza più esitare. Yvonne aggrottò un poco le ciglia come pensando. - Non lo conosco - soggiunse piano. - Lo so. - E avete un programma? - interrogò lei, diventata più cinica del suo complice. - Perderlo. - In che modo, con quali mezzi? - Oh, non è un delitto! - disse lui sorridendo. Non avete che a farvi amare! Non sono tutti perduti gl'infelici incatenati dal vostro fàscino? - Non voi. - Un giorno forse perderete me pure. - Oh! - protestò essa. - Ma non abbiate paura. Quel giorno è ancora lontano, perché le miniere di Wyoming sono molto più forti dei tesori europei.... - disse con un certo orgoglio. - E se il duca resistesse? Il signor Rook sorrise. - Allora sarete la padrona della mia vita. Essa comprese la sicurezza e la fiducia immensa ch'egli aveva nel potere della sua bellezza. - Credete adunque ch'egli mi amerà? - Perché farvi ripetere ciò che tanti anni di esperienza devono avervi già detto? - Partiremo presto? - Domani se non vi disturba. Ho molta premura. - Va bene, domani. - Intanto - soggiunse lui, sovvenendosi del dono che aveva seco - permettetemi d'offrirvi questo misero attestato della mia profonda ammirazione e della riconoscenza che mi lega a voi. Essa diede un'esclamazione di meraviglia alla vista di quegli splendidi rubini, che brillavano come brace ardenti al fioco lume della lampada. Non aveva sbagliato accettando lo strano patto di William. L'americano era splendido, quelle gemme valevano un patrimonio. - E - disse ancora il signor Rook, traendo di tasca il libretto degli chèques - siccome la partenza, soprattutto così improvvisa, esigerà delle spese, non permetto certo che voi abbiate a sopportarle sola. Qui vi sono tanti chèques chèquesper cinquecentomila lire - disse staccandoli e deponendoli sulla tavola sotto una fotografia di Yvonne - forse vi basteranno sino a domani. Gli occhi della giovane donna ebbero un lampo di gioia infinita. Ah, quell'americano! - Troppo gentile, - sussurrò chinandosi verso di lui, offrendosi tutta con un invito provocante nello sguardo improvvisamente lascivo. Ma William sfiorò appena colle labbra quella fronte bianca, poi si alzò per uscire. - Ho fatto tardi e dovete essere annoiata, non è vero? - disse galantemente coll'aria d'un gentiluomo che parli ad una contessa. - Tutt'altro! non volete restare a colazione con me? - Come, non avete ancora fatto colazione? Ma io ho mangiato da più d'un'ora! - esclamò lui fingendosi desolato. Yvonne sorrise. - Debbo venire a prendervi per l'Opéra, stasera? chiese ancora William. - Sarà meglio ch'io vada a letto presto, se dobbiamo metterci in viaggio domani! - Come volete; arrivederci a domani, allora. Ella suonò, ma nello stesso punto Maria entrava colla nota di Beudy per la piccola commedia combinata. Yvonne comprese e sorrise. Era ormai inutile quella farsa! Altro che diecimila lire! E quando Maria ritornò in salotto, dopo avere accompagnato il signor Rook fino sul pianerottolo, essa esclamò mostrandole gli orecchini e gli chèques: chèques:- Finalmente eccone uno che paga e che non sarà geloso di certo!...

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