Nè valicatosi dall’arte il recinto del chiostro, non abbandonava però totalmente l’artista quelle utili relazioni, lavorando quasi esclusivamente per le chiese ed i conventi, e trovandovi sempre l’aiuto di quelli che di scienze naturali erano dotti, onde il nome dei monaci è sempre frammisto, nei più antichi manoscritti, alle pratiche dell’arte, e l’amicizia dei medici cogli artisti passò nella tradizione, simbolizzata dall’affetto che legò Leonardo da Vinci a Marcantonio della Torre, il Correggio a Giambattista Lombardi e Rubens a Thèodore di Mayerne.
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