Carlo Alberto era, così, abbandonato dagli altri principi, mentre aveva l'esercito decimato e stanco per i combattimenti e per le malattie. Al maresciallo Radetzky invece giungevano continuamente dall'Austria nuovi rinforzi. A Custoza, dal 22 al 26 luglio, infuriò la battaglia. Soldati, ufficiali, i principi, il Re rinnovarono prodigi di valore. Ma di fronte al numero fu dura necessità cedere. Carlo Alberto dovette ricondurre in Piemonte il suo esercito, glorioso sempre, anche nell'avversa fortuna, e piegarsi ad un armistizio.
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