Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbandonato

Numero di risultati: 29 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Carlo Darwin

411732
Michele Lessona 1 occorrenze

Neanche il più semplice problema meccanico si comprende senza l'assioma che il moto abbandonato a so stesso perdura eternamente, e non vediamo forse fermarsi ogni corpo in movimento, tostoché gli vien meno la forza motrice? Nessuno di noi dubita del girare della terra intorno al sole, e giorno per giorno i nostri occhi ci dicono che il sole si alza nell’oriente, sale e poi discende dalla parte occidentale per tuffarsi nel mare. La scienza insegna la trasformazione degli organismi e noi non vediamo nascere che uomini da uomini e mosche da mosche. «In quest'ultimo caso i teoremi sono però alquanto più in armonia colla comune esperienza. La mia medusa non vi persuade ? Ora, permettetemi di presentarvi un altro animale. Eccolo qua; la sua organizzazione differisce essenzialmente da quella dell'uomo, è molto inferiore; quest'organizzazione è mirabilmente adattata ad un modo di vivere, che però non ha nulla di comune con la vita umana; le sue facoltà intellettuali sono senza dubbio assai al disotto di quelle della formica, è oltremodo brutto colla sua sproporzionata testa, coi suoi tozzi arti, colla larga coda, ed ora vi dico che questa cosa sarà una donna la cui mortai bellezza deciderà inappellabilmente sul destino della vostra vita, o sarà un uomo dall’ingegno si potente da dominarci tutti quanti. Quell’animalaccio! impossibile! Questa volta però, o signori, il vostro impossibile non vale: perché quello che vi feci vedere era un embrione di uomo. Ora, se siamo costretti ad ammettere di essere stati ognuno nella stessa nostra esistenza individuale, sia anche per soli pochi giorni, così inferiori, così brutti, così stupidi, non mi pare tanto offensiva l’idea che milioni di anni fa i nostri progenitori non fossero né più né meno di quella embrione imperfetto si ma dotato d'un'immensa facoltà d'evoluzione. Per sapere quel che siamo, bisogna sapere quel che eravamo.

Pagina 251

Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412663
Giulio Bizzozero 1 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Turban riuscì ad ottenere notizie di gran parte di questi suoi antichi clienti da uno a sette anni dopo che avevano abbandonato l'Istituto, ed ebbe la compiacenza di sapere, che il miglioramento durava ancora nel 97,5 per cento dei malati del primo gruppo, nel 54,6 per cento di quelli del secondo, e nel 17,4 per cento dei malati del terzo gruppo. Moltissimi del primo e molti del secondo gruppo conservavano le apparenze della migliore salute; non pochi si erano sposati ed avevano avuto figli sani e robusti.

Pagina 103

Elementi di genetica

418601
Giuseppe Montalenti 1 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
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Questo botanico stava cercando qualche specie che si trovasse in pieno processo evolutivo, quando (1886) s’imbatté in una pianta, la Oenothera lamarckiana, che era stata introdotta dall’America come pianta ornamentale e ch’egli trovò rinselvatichita in un giardino abbandonato presso Hilversum in Olanda. Accanto alla pianta tipica se ne trovavano altre, differenti per varî caratteri, che furono chiamate Oe. brevistilis e Oe. laevifolia, il che fece pensare al De Vries che tale specie fosse in via di evoluzione. Portate nel suo orto botanico nove piantine di Oe. lamarckiana, e coltivatele, il De Vries vide che dagli stipiti selvatici nascevano, per seme, oltre a piante normali, anche alcune pianticelle che presentavano caratteri molto diversi dal loro capostipite (Fig. 80, 81). Separatele ed esaminatane la discendenza, constatò che tali caratteri erano trasmessi ereditariamente,

Pagina 250

Fondamenti della meccanica atomica

445290
Enrico Persico 2 occorrenze
  • 1936
  • Nicola Zanichelli editore
  • Bologna
  • fisica
  • UNIPIEMONTE
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Ciò aveva fatto pensare che si trattasse di due specie distinte di atomi, a cui fu dato il nome di parelio e ortoelio (1)La ragione di questi nomi sta nel fatto che si credeva che le orbite dei due elettroni fossero complanari nel parelio e ortogonali nell'ortoelio: i nomi sono rimasti anche oggi, benchè il modello (che non ha mai condotte a risultati quantitativamente soddisfacenti) sia stato abbandonato. . Le righe del parelio sono tutte semplici, quelle dell'ortoelio invece, esaminate con mezzi di alto potere risolutivo, rivelano generalmente

Pagina 492

(1)La ragione di questi nomi sta nel fatto che si credeva che le orbite dei due elettroni fossero complanari nel parelio e ortogonali nell'ortoelio: i nomi sono rimasti anche oggi, benchè il modello (che non ha mai condotte a risultati quantitativamente soddisfacenti) sia stato abbandonato.

Pagina 493

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

462053
Carlo Darwin 2 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Lonsdale concluse che egli aveva abbandonato il suo malato compagno; ma in capo a ventiquattro ore ritornò, e sembra comunicasse a quello l’esito della sua esplorazione, perchè entrambi si avviarono lungo la stessa traccia e scomparvero sul muro.

Pagina 235

Fagiano argentato, colorazione sessuale di esso; maschio vincitore, abbandonato per aver perduto il bel piumaggio.

Pagina 580

L'uomo delinquente

471343
Cesare Lombroso 5 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Marro, infatti, avendo notato che i muratori davano la massima quota tra i casi dei suoi criminali, cioè l'11%, mentre il numero totale dei muratori, secondo il censimento del 1881, in Torino, non sommava che al 2,56% della popolazione si sentì spiegare questa frequenza dagli stessi delinquenti, perché, «molti di essi affermarono di avere abbandonato altre professioni prima esercitate e perchè ai muratori solamente si dà la paga giornalmente senza aspettare la fine della settimana o della quindicina», che è come dire adottavano quella professione saltuariamente quando loro ne veniva il capriccio.

Pagina 249

«Io rimasi in forse qualche tempo se dovessi sì o no accogliere il bambino, ma infine mi decisi pel sì; non era completamente abbandonato, ma aveva più tendenza e maggiori occasioni pel male... e per questo era più necessario di venirgli in aiuto».

Pagina 436

Da qui, contro di lui una sorda guerra d'insubordinazioni, di dispetti, di villanie e perfino di minaccie, se l'ordine e la disciplina venivano con fermezza mantenuti: e quest'avversione conservavano anche dopo abbandonato lo stabilimento, perchè furono questi beneficati che gli spogliarono la casa in una notte del 1847, e che nel 1848 compirono il saccheggio dell'ospizio appena incominciato dai Croati, nelle famose cinque giornate».

Pagina 464

Quando vedo che 49% non hanno senso morale, che 12% hanno abbandonato la casa paterna prima dei 14 anni, o son nati da parenti epilettici, 37% da parenti alcolizzati e che 56% non manifestano nessun pentimento, io non credo con Tallack (Penological and preventive principles) che tutti possano emendarsi completamente mercè una cura di massaggio e di bagni freddi o caldi, congiunti anche alla più solida istruzione ed all'attività maggiore. E questo tanto più quando i ragazzi che sarebbero i più facilmente correggibili sono in minor numero, e i giovani frammischiati agli adulti, ciò che sempre è fonte di pericoli, e tanto più che un numero così grande di ammessi rende difficile uno studio individuale approfondito.

Pagina 542

E però dal male giuridico derivante dalla uccisione di un infante deve detrarsi, per così dire, la quantità di mali, in parte certi, in parte probabili, che deriverebbero dalla conservazione di una vita, che espone la madre alla perdita irreparabile dell'onore e spesso al pericolo di sevizie e di morte, che compromette la tranquillità di una famiglia e, per avventura, di parecchie, o che almeno, in caso di esposizione dell'infante, mette la società in un bivio terribile: «da una parte, l'irresistibile impulso del cuore, la voce autorevole della carità, le impone di raccogliere quell'innocente che trovasi abbandonato all'intemperie, di coprirlo, di allevarlo; dall'altra, la ragione e l'esperienza le insegna che, accettando troppo facilmente, come un obbligo legale e costante di mantenere ed allevare i bambini abbandonati alle di lei cure, corre i gravi pericoli di incoraggiare l'esposizione dei fanciulli, di rilassare i nodi della famiglia, di attutire il sentimento del dovere nei parenti e quello del pudore nelle donne, di far degenerare, insomma, la carità in un guiderdone offerto al disordine ed alla immoralità (Boccardo, Dizionario di economia politica, ecc.).

Pagina 562

Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

478214
Angelo Secchi 1 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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Ma tal concetto fu abbandonato da lui stesso negli ultimi anni, benchè molti seguitino a riferirlo come sua opinione definitiva.

Pagina 314

Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

484349
Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 5 occorrenze

1° Un grave abbandonato a se stesso senza velocità iniziale (cioè a partire dalla condizione di quiete) cade lungo la verticale, muovendosi con una accelerazione costante e diretta verticalmente in basso, che è la stessa per tutti i corpi.

Pagina 110

Si ha così un’immagine, ben rispondente all’intuizione fisica, del moto di un grave lanciato verticalmente in basso, o abbandonato a se stesso dalla condizione di quiete.

Pagina 113

E questo carattere riconosciamo, in particolare, a quella speciale categoria di forze, contro le quali, come pocanzi accennammo, siamo più spesso condotti a cimentare i nostri sforzi muscolari, vogliamo dire ai pesi dei corpi, i quali si manifestano ai nostri sensi, sia nei loro effetti statici, sotto forma di pressioni o tensioni sulla nostra mano, quando teniamo sollevato dal suolo un qualsiasi corpo C, sia nei loro effetti dinamici, quando, abbandonato il corpo a se stesso, lo vediamo cadere, lungo la verticale, sul pavimento.

Pagina 312

Se poi non è possibile equilibrare la forza F con un peso applicato al filo, finché questo si lascia abbandonato a se stesso, è intuitivo che si riesce in ogni caso allo scopo voluto, avvolgendo il filo su di una piccola puleggia C, opportunamente localizzata per tentativi (in un certo piano verticale); e, ammettendo anche in questo caso che la tensione agisca nella direzione PC e che il filo trasmetta per intero l’intensità del peso Questa ipotesi apparisce plausibile in via approssimata; ma è pur chiaro che il peso proprio del filo e l’appoggio sulla carrucola debbono esercitare una qualche influenza. Vedremo nella Statica dei fili flessibili e inestendibili (Cap. XIV) come si possa tener conto di questi elementi e riconoscere i limiti, entro cui è giustificato il prescinderne. , si conclude che la forza F ha intensità uguale a quella del peso equilibrante e direzione e verso uguali a CP.

Pagina 315

Un esempio illustrativo assai semplice è fornito dall’equilibrio relativo rispetto ad un corpo liberamente cadente, supposto che sia lanciato o abbandonato in modo da assumere un moto puramente traslatorio L’intuizione ci dice che ciò è effettivamente possibile, e i principi della Dinamica ne porgono, come si vedrà, la conferma rigorosa. .

Pagina 693

Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

509685
Piero Bianucci 1 occorrenze

Abbandonato alla fine dell’Ottocento, l’apparecchio di Caselli è risorto su basi tecnologiche del tutto diverse intorno al 1980 come servizio telefonico. È il Telefax, o più semplicemente fax, da “fac simile”, presente in tutti gli uffici e anche in molte abitazioni, dove è integrato nella segreteria telefonica o “risponditore automatico” (answering machine in inglese). La segreteria telefonica ha più di un secolo, risalendo al 1904, e fino a non molti anni fa utilizzava cassette di nastro magnetico sia per rispondere sia per registrare i messaggi di chiamata. Nel 1983 Kazuo Hashimoto ha brevettato la prima segreteria telefonica digitale, che usa una memoria a stato solido (brevetto Usa 4.616.110 intitolato Automatic Digital Telephone Answering Device). Molte segreterie sono consultabili a distanza dal proprietario tramite un numero di codice o riconoscimento vocale.

Pagina 217

Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

517307
Venanzio Giuseppe Sella 2 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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L’acqua in vapore, che si trova sempre in maggiore o minore quantità nell’aria atmosferica, è la causa principale dello spontaneo irrugginirsi del ferro abbandonato all’aria libera. Questa proprietà del vapore acqueo è principalmente nociva al fotografo in quanto che essa può far guastare le sue bilancie esatte, quando non abbia cura di porle in una cassetta di vetro, contenente un piatto ripieno di cloruro di calcio torrefatto, per mantenere l’aria della cassetta perfettamente secca. Il lettore non deve qui confondere il cloruro di calcio col cloruro di calce, perchè quest’ultimo farebbe un effetto affatto opposto; farebbe ossidare in breve tempo il metallo delle bilancie.

Pagina 202

Un areometro non è dunque altro che un tubo di vetro graduato, il quale, abbandonato sopra di un liquido, vi si immerge più o meno, segnando il grado della concentrazione, o della rarefazione del liquido provato.

Pagina 207

Problemi della scienza

527649
Federigo Enriques 1 occorrenze

Ora lasciamo cadere il principio d'inerzia generalizzato, e (conservando gli altri concetti e principii della Meccanica) cerchiamo di riconoscere il tipo generale di un'ipotesi non-newtoniana, da assumere, al posto del principio abbandonato, come determinatrice del moto.

Pagina 313

Scritti

530369
Guglielmo Marconi 1 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Dal principio del 1898 io avevo praticamente abbandonato il circuito rappresentato nella figura 2 ed invece di connettere il coesore o rivelatore direttamente all'aereo e alla terra io lo connettevo agli estremi del secondario di un adatto trasformatore di oscillazioni contenente un condensatore ed accordato sul periodo delle onde elettriche ricevute. Il primario di questo trasformatore di oscillazioni era connesso al filo verticale ed alla terra (fig. 6).

Pagina 170

Storia sentimentale dell'astronomia

534751
Piero Bianucci 1 occorrenze

Poi sono passato al latino e dopo aver fatto grandi progressi in questa lingua, ho affrontato il greco, ma poi l’ho abbandonato perché mi allontanava troppo dai miei studi preferiti. La teoria della musica e i suoi rapporti con la matematica mi avevano spinto, già in Germania, a leggere tutto ciò che riguarda l’armonia. Arrivato in Inghilterra, mi è capitata tra le mani L’Armonia del dottor Smith e mi sono reso conto della mia ignoranza. Passai così a leggere altri autori, e ciò mi fece saltare da una branca della matematica a un’altra.”

Pagina 146

Sulla origine della specie per elezione naturale

538349
Carlo Darwin 2 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Relativamente al cuculo europeo, i giovani figli dei genitori nutritizi vengono dal cuculo gettati dal nido al solito tre giorni dopo che questo ha abbandonato l'uovo, e siccome in quest'età egli è assai debole, così il Gould fu dapprima del parere che l'atto della espulsione fosse compiuto dagli stessi genitori nutritizi. Ma egli ebbe ora una fedele descrizione, da cui risulta che fu osservato un giovane cuculo, ancora cieco ed incapace a portare la sua testa, nel momento stesso, in cui espelleva dal nido i suoi fratelli di nutrimento. Uno di questi fu dall'osservatore riportato nel nido, e venne di nuovo espulso. Siccome pel giovane cuculo fu probabilmente di grande importanza di ricevere nei primi giorni dopo la nascita la maggior possibile quantità di nutrimento, non saprei trovare, in riguardo ai mezzi co' quali quello strano ed odioso istinto potesse essere raggiunto, alcuna difficoltà nell'ammettere che il cuculo acquistasse durante molte successive generazioni lentamente la cieca tendenza, la forza sufficiente e la struttura adattata per gettare dal nido i suoi fratelli di nutrimento; imperocchè quelli fra i giovani cuculi, i quali aveano meglio sviluppata quell'abitudine e quella struttura, saranno stati i meglio nutriti ed i più sicuramente allevati. Il primo passo a raggiungere il vero istinto poteva essere una inconscia irrequietezza per parte del giovane uccello, alquanto progredito nell'età e nella forza; l'abitudine sarà stata più tardi migliorata e trasmessa ad un'età più precoce. Non saprei qui vedere una difficoltà maggiore di quella che s'incontra nello spiegare come i giovani non ancora nati di altri uccelli ricevano l'istinto di rompere il guscio del proprio uovo, o come, al dire dell'Owen, i giovani serpenti acquistino nella mascella superiore un acuto dente transitorio per tagliare il tenace guscio dell'uovo. Siccome ogni parte ed in tutte le età è soggetta a variazioni individuali che tendono poi ad essere trasmesse per eredità in epoca corrispondente - proposizione che non può essere contestata; - così l'istinto e la struttura nei giovani potranno essere soggetti a lente modificazioni non meno che negli adulti, ed ambedue i casi devono sussistere o cadere con tutta la teoria dell'elezione naturale.

Pagina 222

Ma spesso sarà avvenuto che una nuova specie spettante ad un dato gruppo avrà surrogato una specie appartenente ad un gruppo distinto, e così ne avrà cagionato la distruzione, e se molte forme affini saranno derivate dal vittorioso invasore, molte altre avranno abbandonato i loro posti; e generalmente saranno le forme affini che soffriranno in comune per le inferiorità ereditate. Del resto, sia che le specie appartengano alla medesima classe o ad una classe distinta, quando sono surrogate da altre specie che furono modificate e perfezionate, alcune delle medesime possono pure conservarsi per lungo tempo, per essere dotate di qualche speciale abitudine di vita e per abitare qualche stazione distante ed isolata, dove possono sfuggire alla severa concorrenza. Per esempio, una sola specie di Trigonia, grande genere di conchiglie delle formazioni secondarie, sopravvive nei mari dell'Australia; e pochi individui del gruppo vasto e quasi estinto dei pesci ganoidi abitano ancora le nostre acque dolci. Perciò la totale estinzione di un gruppo è generalmente, come abbiamo veduto, un processo più lento della sua produzione.

Pagina 303

Teoria della relatività dell'Eistein. Esposizione elementare alla portata di tutti

540119
Harry Schmidt 3 occorrenze

L'esperienza comune, superficialmente seguita, ci dice, anzi, che un corpo abbandonato a sé, dopo un tempo più o meno lungo, passa allo stato di quiete. Tutti sappiamo che il pendolo di un orologio da camera non oscilla più se dimentichiamo di caricarlo periodicamente, e che una palla di biliardo non corre tra sponda e sponda indefinitamente, ma si ferma se non le diamo un colpo di stecca al momento opportuno.

Pagina 28

In entrambe tali condizioni, un sasso, abbandonato a se stesso, cade verticalmente e il nostro orologio, meraviglioso congegno meccanico, ci misura normalmente il tempo. Il sasso che cade, mette in evidenza, in modo particolarmente istruttivo e bello, la relazione che vorremmo ci palesasse chiaramente la esperienza.

Pagina 67

Infatti: per noi che stiamo sul veicolo il sasso è in quiete fino a che lo teniamo in mano; non appena abbandonato a sé viene a trovarsi sotto l'influenza della forza d'attrazione della Terra, e il conseguente moto di caduta segue perfettamente la legge su l'azione di una forza.

Pagina 68