Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandonateli

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Il Galateo

180959
Brunella Gasperini 1 occorrenze
  • 1912
  • Baldini e Castoldi s.r.l.
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Non esagerate in grida di tripudio, ma: se sono fiori, non abbandonateli dove capita, metteteli subito in un vaso con l'acqua; se si tratta di dolci, cioccolatini o altro, offriteli subito in giro; se si tratta di un libro, sfogliatelo subito (senza peraltro immergervi nella lettura dimenticando del tutto il donatore, come spesso succede a me); se il regalo è in un pacchetto, apritelo subito, con gioia e curiosità almeno apparenti. Non si tratta di ipocrisia. Si tratta solo di sensibilità. Mortificare un donatore (anche se è il marito o la moglie) accogliendo il dono con indifferenza, disprezzo o ironia, oppure dicendo: «Ah, ne ho già un altro uguale», non si chiama essere sinceri: si chiama, anche per il controgalateo, essere villani o sadici. Come rifiutare. Si diceva un tempo: i fiori, da chiunque vengano, non si rifiutano. La regola è ancora valida, con le sue brave eccezioni. Per esempio: una donna può accettare dei fiori da un ammiratore anche non gradito, ma non accetterà da lui un martellamento quotidiano di fiori, e gliene spiegherà il perché. Ancora oggi, soprattutto oggi vorrei dire, si dovrebbero rifiutare tutti i regali che possono avere un secondo fine, che possono cioè rappresentare una sia pur gentile forma di intimidazione, insistenza, indiscrezione, se non addirittura corruzione. È però raramente necessario rifiutare in modo risentito o glaciale: meglio rifiutare con poche tranquille parole, orali o scritte: «Mi scusi, ma non posso accettare: sono certa che mi capirà». Che se poi quello non capisce, si potrà spiegarglielo in modo più esplicito, senza arrivare alle escandescenze. Regali ai bambini. È un grande sbaglio fare troppi o troppo costosi regali ai bambini: li priviamo così della gioia di desiderare, e rischiamo di soffocare in loro l'immaginazione, la capacità di divertirsi con poco, nonché la giusta valutazione dei meriti e dei diritti. Fate pure dei regali ai vostri figli: o per le ricorrenze (se siete tipi da ricorrenze), o per meriti particolari (non per le promozioni, che rientrano nei doveri normali) o per ispirazioni improvvise: perché negarcele? Ma non facciamo regali a mansalva; non facciamo regali-ricatto («se fai questo ti regalo quello»); e non facciamo regali da coccodrillo («è vero, non ho tempo per mio figlio, in compenso gli faccio tanti bei regali» o anche: «ieri ho trasceso, l'ho sgridato ingiustamente, mi farò perdonare con un regalo»). I figli non perdonano, e hanno ragione. Regali utili o dilettevoli? Ognuno si regola come crede o come può. Io dico una cosa sola: i regali utili, per un bambino, non sono regali.

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