Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandonata

Numero di risultati: 3 in 1 pagine

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Il successo nella vita. Galateo moderno.

176503
Brelich dall'Asta, Mario 3 occorrenze
  • 1931
  • Palladis
  • Milano
  • Paraletteratura - Galatei
  • UNICT
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In seguito però, questa usanza degenerò al punto che le chiassate di questi gitanti cominciavano a turbare la quiete della campagna e così man mano questa abitudine venne abbandonata ed oggigiorno i « Giovani Esploratori » si limitano a fare dei cori. Quantunque sia giusto e comprensibile che i giovani sfoghino nella libera natura la loro esuberanza, ciò dovrebbe avvenire sempre in modo da non turbare la quiete e la ricreazione di altri gitanti. Molte volte infatti il chiasso, gli urli ed il baccano dei giovani guastano completamente le gite dei cittadini desiderosi di riposo. Colui che si comporta troppo sguaiatamente durante le gite domenicali, può essere giustamente sospettato di poca serietà. Lo stesso riguardo che dobbiamo usare verso i nostri simili alle esposizioni, ai teatri, ai concerti e nelle chiese, è da osservarsi anche nella campagna, che è il più sublime tempio di Dio. Gli individui che non osservano queste regole rischiano di essere radiati dai circoli turistici che evitano gli elementi troppo turbolenti. Anche l'estremo opposto è antipatico. Coloro che dinnanzi ad ogni bella veduta, albero o roccia esclamano: « Oh, che bello, oh, che incantevole! » non fanno altro che diminuire l'effetto delle bellezze naturali che possono essere ammirate soltanto in rispettoso silenzio. I veri sentimenti non si manifestano in un'ondata di vuote parole. Anche il paesaggio stesso esige riguardi da parte del turista, il quale deve evitare di lasciar sparsi per i prati i residui dei pasti: bucce di frutta, scatole e carta. Simili cose bisogna seppellirle o bruciarle o gettarle in un luogo adatto. Non deturpate gli alberi dei boschi con incisioni di monogrammi o di altri segni o diciture. Rispettate il bosco e la natura! E' indelicato gettar via i fiori raccolti. In generale non si deve raccogliere ogni pianta che piace, si può ammirarla anche nel seno della Natura senza portarsela a casa, contribuendo così alla devastazione. Si eviti di rompere rami d'alberi, specialmente se fruttiferi. Bisogna rispettare le colture. Un agricoltore molto giustamente pose sul confine del suo podere una tabella ammonitrice con la seguente iscrizione: « L'ingresso al prato è permesso soltanto ai buoi, alle pecore ed ai maiali». Le panche ed i muri dei rifugi non sono dei registri di stranieri ed ognuno che li deturpa incidendovi il proprio nome si estende un attestato di povertà di spirito.

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Però, è giuocata quando viene abbandonata dalla mano sopra una casella contigua. Il giuocatore, però, può muovere e spostare una pedina o una dama, senza essere obbligato a giuocarla, qualora prevenga l'avversario con la parola « provo », o altro avvertimento analogo. 9. Quando una pedina o una dama può mangiare più di un pezzo, deve passare successivamente per le caselle vuote e solo dopo finito di mangiare, il giuocatore ha diritto di raccogliere i pezzi vinti. 10. Una pedina mangiata, e non raccolta nel tempo debito, resta nel giuoco. 11. La partita è nulla quando i giuocatori rimangono: uno con una dama e una pedina chiusa; l'altro con una dama. 12. Chi abbandona la partita, prima che sia finita, la perde. Ma vince la partita il giuocatore che ha mangiato tutte le pedine e le dame nemiche, o che ha chiuso l'avversario.

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- Uscì di soppiatto dalla sua tenda e s'imbarcò, e quando Arianna più tardi si svegliò, si trovò abbandonata nell'isola solitaria. Come fu compensata Arianna per il dolore che le fu inflitto? - Bacco le comparve in tutta la sua divina bellezza, la fece sua moglie e dea. Cosa accadde nel frattempo con Egeo? - Egli andava giornalmente sulla vetta d'un'altra rupe in riva al mare e scrutava con nostalgia l'arrivo della nave del figlio. Infine un giorno vide da lontano la sospirata nave. Ma il timoniere aveva dimenticato d'issare invece della vela nera, la bianca e vedendo la vela nera, credette che il figlio fosse morto. Disperato si precipitò nelle onde, ed allora quel mare si chiamò il mare Egeo. Chi era Paride? - Uno dei cinquanta figli del re Priamo di Troia e di sua moglie Ecuba, a cui l'oracolo prima della nascita di questo figlio aveva predetto che invece d'un figlio essa partorirebbe una fiaccola, che avrebbe incendiato tutta Troja. Cosa fece Ecuba col piccolo Paride in seguito a questa profezia? - Essa espose il neonato sul molte Ida, dove fu allattato da una orsa ed allevato da un pastore che ne fece il custode delle greggi reali. Che narra la leggenda delle nozze di Tetide e di Peleo? - Poichè Tetide era di stirpe divina, alle sue nozze parteciparono tutti gli dei e le dee; che la colmarono di doni nuziali; soltanto Eride, la dea della discordia, non fu invitata. Come si vendicò Eride dell'offesa patita? - Aprì la porta e gettò in mezzo alla brigata un pomo d'oro con la leggenda « alla più bella » e sparì. Questo fu il vero pomo della discordia, perchè ciascuna delle dee esigeva per sè il pomo. Come fu risolta la lite insorta tra le dee? - Dopo molte discussioni e dissidi le altre dee si ritirarono; soltanto Minerva, Venere, Giunone continuarono a disputarsi il primato di bellezza, e poichè lo stesso Giove non voleva decidere in persona, comandò a Mercurio di condurre le tre dee sul monte Ida da Paride, il quale era noto come il miglior intenditore della bellezza femminile. Come tentò ciascuna delle dee di corrompere il giudice? - Giunone gli promise di farlo il più potente e più ricco della terra, Minerva di farlo il più saggio fra tutti gli uomini, e Venere gli promise la più bella delle donne. Paride prese il pomo e lo offerse a Venere. Chi era Achille? - Il figlio di Peleo e di Tetide, alle nozze dei quali sorse la lite d ella bellezza tra le dee. Prima della sua nascita gli fu predetta un vita lunga, ma senza gloria, se fosse rimasto a casa; invece una vita breve, ma imperituramente gloriosa, se fosse andato in guerra. La madre angosciosa, per renderlo invulnerabile, lo immerse, subito dopo la nascita, nell'acqua del fiume Stige, che aveva la proprietà di assicurare il corpo contro qualsiasi lezione. Durante l'immersione però essa tenne il piccolo corpo per il tallone, sicchè quel punto rimase nonostante l'immersione, vulnerabile (il tallone di Achille). Come accadde che Priamo riconobbe in Paride il suo figlio esposto? - In occasione dei giochi che si celebravano in Troja, il re pose come premio del vincitore il più bel toro delle sue greggi, che era anche il toro prediletto da Paride. Perchè si presentò anche lui al torneo, ed avendo in lizza riportato vittoria persino sull'altro figlio di Priamo, il prode Ettore, tutti gli domandarono chi egli fosse: fu poi la profetessa Cassandra, figlia anche essa di Priamo, che svelò il segreto della sua nascita. Che incarico diede Priamo al suo ritrovato figliuolo Paride? - Lo mandò in Grecia a cercare una sorella del re, che fu molto tempo prima rapita dal Telamone e condotta in Grecia. Dove approdò Paride? - In Sparta, dove non incontrò re Menelao, che allora stava viaggiando, ma incontrò invece la sua bella moglie Elena, di cui tosto s'innamorò. Elena fu presa d'amore per il bellissimo straniero e si lasciò persuadere di seguirlo a Troja. Che conseguenze ebbe questo fatto? - Il re Menelao di Sparta - per vendicarsi dell'ingiuria - stimolò tutti i principi della Grecia a far guerra a Troja, e così il giudizio di Paride nella gara di bellezza delle dee fu la causa prima della decennale guerra trojana.

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