Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbandonata

Numero di risultati: 24 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

I bollettini della guerra 1915-1918

405242
AA. VV. 1 occorrenze

La posizione abbandonata è tenuta sotto il fuoco di interdizione delle nostre artiglierie.

Pagina 262

Enciclopedia Italiana

405896
Benvenuto Terracini 1 occorrenze
  • 1932
  • Istituto dell'Enciclopedia Italiana
  • Roma
  • linguistica
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

E le osservazioni che l'etimologia poté empiricamente compiere in questo campo, come certi particolari aspetti psicologici della semantica e della onomatopea (teoria, dal Pott allo Schuchardt, non mai abbandonata), in quanto l'uniformità di essi potesse astrattamente spiegarsi come riflesso dell'uniforme spirito umano, condussero a formulare il compito dell'etimologia anche come il compito di isolare, tra fatti linguistici che presentino somiglianze di carattere elementare, quelli che sono simili storicamente, cioè la cui somiglianza è dovuta ad una trasmissione reale, nel modo che fu sopra definito.

Pagina 458

Astronomia

410335
J. Norman Lockyer 1 occorrenze

È questa un'ipotesi seducente che per qualche tempo trovò favore fra gli scienziati, ma essa è oggi abbandonata perchè troppo inetta a dare ragione di tutti i fatti conosciuti, e meno che mai dell'Universo. Fu osservato che i vapori di frammenti di meteoriti portati ad alta temperatura danno spettri luminosi identici, per quel che riguarda idrogeno e il carbonio, agli spettri delle nebulose.

Pagina 225

Carlo Darwin

411013
Michele Lessona 1 occorrenze

A Castro, antica capitale di Chiloe, ora abbandonata e deserta,

Pagina 54

Elementi di genetica

420454
Giuseppe Montalenti 3 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Questa ipotesi alquanto sconcertante fu poi abbandonata, quando si vide che i fatti si spiegavano più semplicemente ammettendo che le combinazioni XX si fossero realizzate, ma fossero morte precocemente, durante la vita intrauterina. Fu poi confermato (Kirkham, 1916-19) che effettivamente un certo numero di embrioni degenerano durante la vita fetale.

Pagina 123

Si credette che l’eterocromatina si separasse nei cromosomi salivari e andasse a costituire il cromocentro, ma quest’opinione deve essere abbandonata. Si è visto infatti che le zone di eterocromatina sono rappresentate nella posizione normale, ma hanno dimensioni relative molto minori che

Pagina 217

Ma, così come la teoria dello sviluppo a mosaico si è rivelata troppo ingenua e semplicista, per spiegare il complesso fenomeno dello sviluppo, anche la teoria della distribuzione dei determinanti del Weismann è oggi abbandonata dai più, e si ritiene che i nuclei di tutte le cellule del corpo siano equivalenti, in quanto a patrimonio genetico.

Pagina 337

Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

433857
Angelo Mosso 1 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Tale ipotesi venne ora abbandonata, perchè si dimostrò che la gamba rimane in posto, malgrado il suo peso, anche quando nella camera pneumatica la pressione atmosferica scende oltre il limite delle più alte montagne.

Pagina 195

Fondamenti della meccanica atomica

438788
Enrico Persico 1 occorrenze
  • 1936
  • Nicola Zanichelli editore
  • Bologna
  • fisica
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Questa ipotesi, sebbene portasse in qualche caso a risultati giusti, era in evidente contrasto con tutti i fenomeni nei quali l'elettrone presenta natura corpuscolare, e fu perciò abbandonata assai presto. Fu il Born che primo propose l'interpretazione probabilistica, che in seguito si inquadrò perfettamente nello schema del principio di indeterminazione, come è stato mostrato nei §§ precedenti.

Pagina 172

L'evoluzione

445927
Montalenti, Giuseppe 1 occorrenze

Il padre, abbandonata l’idea di farne un medico, pensò di avviarlo alla carriera ecclesiastica. Sentiamo il racconto autobiografico, che è interessante:

Pagina 54

Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

509549
Piero Bianucci 1 occorrenze

Abbandonata la scuola senza approdare all’università, fu prima revisore contabile e poi istruttore radar nella Raf. I radar, allora sotto segreto militare, furono decisivi per la difesa dell’Inghilterra dagli attacchi aerei dei nazisti. Solo dopo la seconda guerra mondiale si laureò in matematica e fisica. Per qualche anno si dedicò alla ricerca in aeronautica, astronautica e biologia marina. Poi, dal 1951, passò alla fantascienza a tempo pieno. 2001: Odissea nello spazio gli diede fama e ricchezza, il seguito della saga non ebbe la stessa fortuna. Certo i colori psichedelici, i trucchi cinematografici e l’intuizione di Hal, il computer parlante che si ribella agli astronauti, furono decisivi nel decretare il successo. Ma molte previsioni di quel film risultarono sbagliate. La Luna fu raggiunta con 32 anni di anticipo, l’ibernazione degli astronauti rimane un sogno.

Pagina 197

Manuale di Microscopia Clinica

513902
Giulio Bizzozero 1 occorrenze

Bisogna notare, però, che spesso, specialmente nei catarri vescicali, i depositi purulenti assumono l’aspetto di deposito mucoso; infatti, quando l’orina è evacuata fortemente alcalina (ovvero diventa tale perchè, abbandonata a sè per qualche tempo fuori dell’organismo, soggiace alla solita fermentazione ammoniacale), per l’azione del carbonato di ammoniaca, sviluppatosi, sui leucociti, questi si gonfiano (come già si disse, fig. 68) poi si distruggono, dando origine, così, ad una massa viscida, gelatinosa, simile assai al muco; con cui, perciò, è facile scambiarla. Nella stagione calda un deposito purulento che, ad orina da poco emessa, è sciolto, tenue, a corpuscoli ben riconoscibili, un giorno dopo è denso, appiccicato al fondo del vaso, a corpuscoli rigonfiati o semidistrutti, e mescolati a gran quantità di cristalli di fosfato ammonico-magnesiaco. Una simile massa viscida si può ottenere artificialmente da un deposito purulento fresco trattandolo con ammoniaca o potassa (BEALE).

Pagina 203

Osservazioni astronomiche e fisiche sulla grande cometa del 1862 con alcune riflessioni sulle forze che determinano la figura delle comete in generale

515122
Schiaparelli, Giovanni Virginio 1 occorrenze
  • 1873
  • Ulrico Hoepli
  • Milano-Napoli
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

IV), cioè una convessità verso la plaga del cielo abbandonata dalla Cometa; tale convessità fu notata il giorno 10, in cui ebbe luogo il passaggio della Terra nel piano dell’orbita. Abbiamo dunque qui indizio positivo, che la curvatura della coda I giacesse fuori del piano dell’orbita. Sul che ragioneremo distesamente più avanti.

Pagina 26

Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

517547
Venanzio Giuseppe Sella 1 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Abbandonata a se stessa alla temperatura ordinaria, l’albumina entra in putrefazione, diventa inetta alle operazioni fotografiche. L’albumina che venne resa fotografica coll’aggiunta di ioduri metallici è capace di conservarsi per lungo tempo, principalmente se le si aggiunge 1/100 del suo peso di ammoniaca liquida. L’albumina subirà così una lenta fermentazione senza cadere in putrefazione, in totale decomposizione.

Pagina 224

Tecnica delle autopsie per riscontro diagnostico

520973
Giacomo Mottura 1 occorrenze

La condizione del trovarsi la salma praticamente abbandonata è divenuta, nell'attuale grado di civiltà, assolutamente eccezionale e perciò il dispositivo legislativo inevitabilmente non corrisponde alle necessità per lo svolgimento di molti insegnamenti fondamentali per studenti e specializzandi che non possono prescindere dalla disponibilità di cadaveri.

Pagina 22

Problemi della scienza

521766
Federigo Enriques 1 occorrenze

Questa assurda ipotesi è ormai abbandonata, in seguito agli studi embriologici col microscopio. Ma il nuovo preformismo postula l'esistenza nel germe di elementi diversi, rappresentativi, sia delle parti anatomiche dell'organismo adulto, sia dei caratteri o delle proprietà elementari di questo.).

Pagina 36

Storia sentimentale dell'astronomia

534960
Piero Bianucci 6 occorrenze

Questa idea fu poi abbandonata quando i fenomeni di interferenza mostrarono la natura ondulatoria della radiazione luminosa, ma verrà riesumata da Einstein, che nel 1905 introdurrà il concetto di “fotone” per spiegare l’effetto fotoelettrico (il lavoro che 16 anni dopo gli procurò il Nobel per la fisica).

Pagina 123

Questa teoria fu in auge nel Settecento ma venne abbandonata per quella ondulatoria dopo gli esperimenti sull’interferenza di Thomas Young e Augustin Fresnel (1815). Ad essa si ritornerà tuttavia nel 1905 grazie al lavoro di Einstein sull’effetto fotoelettrico. Paradossalmente, Boskovic escogitò il suo esperimento con il cannocchiale ad acqua per dimostrare il carattere corpuscolare della luce, mentre Respighi lo eseguì per dimostrare l’opposto: la natura ondulatoria dei fenomeni luminosi. Entrambe le teorie erano, in un certo senso, corrette: oggi la meccanica quantistica tratta la luce sia sotto forma di onda sia sotto forma di particella. Tortuosa e precaria è la strada della conoscenza.

Pagina 160

Prima esaltata, poi criticata e abbandonata, in una forma profondamente riveduta oggi quella teoria è di nuovo attuale.

Pagina 178

La caccia all’oggetto misterioso inizia all’Osservatorio di Parigi ma viene abbandonata all’inizio di agosto: la mancanza di carte stellari adeguate rende la ricerca troppo lenta e incerta.

Pagina 183

Da quel cumulo di dati usciranno una classificazione delle galassie (1925) ormai quasi abbandonata e l’espansione dell’universo. Ma le notti al telescopio non gli impedivano di interessarsi alle donne. Una lo ammaliò, si chiamava Grace Burke Leib, era figlia di un cassiere che aveva fatto carriera fino a diventare vicepresidente della Banca Nazionale di Los Angeles e vedova di un geologo morto di asfissia in una miniera di carbone. Pare che il loro amore sia sbocciato già un anno prima dell’incidente. Comunque sia, nel 1924 Edwin e Grace si sposarono. Lui aveva 34 anni, lei qualcuno di meno, graziosissima, occhi scuri e sorridenti, un viso da miniatura.

Pagina 253

Il suo rivelatore di neutrini era costituito da una enorme vasca di tetracloruro di carbonio (un banale detersivo) posta a 1400 metri di profondità in una miniera abbandonata. I neutrini rivelati risultarono poco più della metà del numero previsto. Questo problema si è risolto accogliendo la teoria di Bruno Pontecorvo sull’”oscillazione dei neutrini”, secondo la quale i neutrini hanno una sia pur minima massa e possono cambiare identità (esistono tre tipi di neutrino: elettronico, muonico e della particella tau). Il giapponese Masatoshi Koshiba nel 1998 fornì la prova sperimentale della teoria e condivise il Nobel con Davis e Riccardo Giacconi, pioniere dell’astronomia in raggi X.

Pagina 295

Sulla origine della specie per elezione naturale

537475
Carlo Darwin 2 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Ma i caratteri così ottenuti saranno probabilmente di poca importanza, perchè la presenza di tutti i caratteri importanti sarebbe governata dall'elezione naturale, in relazione alle varie abitudini delle specie; e non sarebbe abbandonata alla mutua azione delle condizioni della vita e di una consimile costituzione ereditaria. Può inoltre prevedersi che le specie di un medesimo genere offriranno accidentalmente una reversione agli antichi caratteri perduti. Però non conoscendo noi i caratteri esatti del comune antenato di un gruppo, non sapremmo distinguere questi due casi; se, ad esempio, noi non fossimo istrutti che il colombo torraiuolo non è calzato, nè incappucciato, noi non avremmo potuto decidere, se questi caratteri nelle nostre razze domestiche fossero riversioni al tipo, oppure soltanto analoghe variazioni; ma noi avremmo potuto inferire che il colore turchino è un caso di riversione, dal numero dei contrassegni che sono collegati a questo colore; dacchè non è probabile che tutti siano derivati da semplici variazioni. Più specialmente noi saremmo indotti a ciò, dal vedere come il color turchino e i contrassegni descritti si mostrino così spesso, quando si incrocino razze distinte di colori diversi. Quindi, benchè in natura debba generalmente rimanere dubbio quali caratteri siano a considerarsi come riversioni a quelli che anticamente esistettero, e quali siano variazioni nuove, ma analoghe; nondimeno noi dobbiamo talvolta trovare, secondo la mia teoria, che la discendenza variabile di una specie assuma dei caratteri (sia per riversione, sia per variazioni analoghe), che già s'incontrano in alcuni altri membri del medesimo gruppo. Ciò avviene indubitatamente nello stato di natura.

Pagina 138

La vecchia nozione, che tutti gli abitatori della terra furono avulsi in periodi successivi da varie catastrofi, è generalmente abbandonata; anche da quei geologi, come Elia di Beaumont, Murchison, Barrande, ecc., le cui opinioni generali condurrebbero logicamente a questa conclusione. Al contrario abbiamo ogni ragione di pensare, dietro lo studio delle formazioni terziarie, che le specie ed i gruppi di specie si perdono gradatamente, uno dopo l'altro, prima in un luogo, poi in un altro, e finalmente nel mondo intero. In alcuni rari casi, però, come per la rottura di un istmo e la conseguente irruzione di una moltitudine di nuovi abitanti, o per l'immersione di un'isola, l'estinzione può essere comparativamente pronta. Tanto le singole specie quanto gli interi gruppi di specie continuano per intervalli di durata diversa; alcuni gruppi infatti, come vedemmo, si mantennero dalla prima alba della vita fino al presente; altri scomparvero prima del termine del periodo paleozoico. Non sembra che esista alcuna legge prestabilita che determini la lunghezza del tempo in cui deve durare ogni singola specie od ogni singolo genere. Tuttavia pare che l'estinzione completa della specie di un gruppo segua generalmente un processo più lento di quello della loro produzione: se l'apparizione e la scomparsa di un gruppo di specie fossero rappresentate, come precedentemente, da una linea verticale di larghezza diversa, si troverebbe questa linea più gradatamente assottigliata nell'estremo superiore, che denoterebbe il processo di estinzione, di quello che nell'estremo inferiore, che raffigurerebbe la prima comparsa delle specie e l'aumento del loro numero. In certi casi però la distruzione di gruppi interi di esseri, come delle ammoniti verso la fine del periodo secondario, fu straordinariamente improvvisa rispetto a quella della maggior parte degli altri gruppi.

Pagina 300