Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbandonarsi

Numero di risultati: 5 in 1 pagine

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Per essere felici

179402
Maria Rina Pierazzi 5 occorrenze
  • 1922
  • Linicio Cappelli - Editore
  • Rocca San Casciano - Torino
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Ma non è facile incontrarsi in poeti e in dicitori simili a Châteaubriand; comunque, una donna deve sempre serbare la sua grazia contegnosa, saper vincere i propri impulsi, non abbandonarsi all'entusiasmo per quanto giustificabile sia, non esprimere il proprio malcontento e la propria noia anche se ha tutte le ragioni di provarli. Un'ora di benevola attenzione, di silenzio, di immobilità non è poi un martirio; e colui che parla sarà grato al suo uditorio se l'avrà ascoltato cortesemente, come gli sarà grato delle approvazioni e degli applausi, i quali, purtroppo, spesse volte esprimono soltanto la gioia che la conferenza sia finita.

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La felicità ha un volto troppo luminoso per non contemplarla e sorriderle e abbandonarsi alla sua luce e al suo tepore. Nè è necessario che una giovinetta si comporti con freddezza verso il suo fidanzato per darsi un contegno... a cui nessuno crederebbe. Fatta la scelta, approvata questa da coloro che l'hanno amorosamente guidata fin sulla soglia della nuova vita, ella può darsi tutta al suo sogno e non impedire alla gioia di splenderle negli occhi e nel sorriso. Fatta ed accettata la domanda, allorchè il giovane si presenta toccherà a lei stringergli la mano. È nel diritto di una donna che accoglie la prima volta il compagno di tutta la sua vita futura. Al giovane fidanzato la famiglia della signorina farà subito festose ed affettuose accoglienze considerandolo oramai come un figliuolo — colui che dovrà amare, guidare e proteggere la loro cara nelle non facili contingenze della vita. Devono dimostrargli il loro affetto e la loro fiducia, perchè agendo diversamente mostrerebbero di aver poco a cuore la gioia della loro creatura. Se la famiglia della fidanzata si trova in campagna allora il giovane sarà trattenuto a pranzo, tanto più se egli è venuto appositamente dalla città o da un luogo lontano per rendere omaggio alla sua promessa sposa. Se invece le due famiglie abitano nella stessa città il fidanzato potrà recarsi ogni giorno a salutare la sua prescelta ed inviarle omaggi di dolci e di fiori. Anche tra le famiglie dei fidanzati è doveroso un rapporto cordiale di visite onde stabilire fra esse una simpatica ed affettuosa intimità. Tanto il giovane che la signorina potranno già chiamare "mamma„ la futura suocera, ma questo nell'intimità; trovandosi in società sarà bene che seguitano a designarle: "signora„ oppure: "La madre del mio fidanzato„— la madre della mia fidanzata„. E così s'intenda dei padri.

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Una signora può fare eccezione per la propria cameriera allorquando costei la pettina e la veste; ma anche tali conversazioni non devono prendere un'intonazione di eccessività intimità, nè la padrona deve abbandonarsi a confidenze inopportune e imprudenti. Non si sbaglia mai parlando poco specialmente coi dipendenti salariati, i quali non danno mai la sicurezza d'un'affezione disinteressata in modo assoluto.

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E parlo di sigarette; in quanto ai sigari nessun uomo educato si permetterebbe di accenderne uno in presenza delle signore, nemmeno trattandosi dei più fini — se mai potrà ritirarsi con qualche amico sul balcone o in giardino, se proprio non può fare a meno di abbandonarsi alle dolcezze della nicotina. V'è anche qualche signora che non si perita di fumare sigari fini... e non fini; ma sono fortunatamente delle eccezzioni; una donna con un "trabucos„ o un "virginia„ fra le labbra è paragonabile a un barrocciaio, e si arguisce subito qual'è il grado della sua finezza e della sua educazione.

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Non pettegolezzi, non maldicenza; l'arte, il lavoro, la letteratura, le vicende familiari, la beneficenza, lo sport; sono tutti argomenti che offrono un vasto campo di conversazione simpatica, brillante e varia, a cui le signore possono liberamente abbandonarsi senza timore d'incorrere nel chiacchiericcio e nei luoghi comuni. Ma, per carità! Niente serve, niente discussioni politiche le quali lasciano il tempo che trovano — niente maldicenza nè canzonature. Una padrona di casa deve possedere l'arte rara e sottile di bandire dal proprio salotto tutto ciò che sa di mediocre, di falso e di cattivo. Purtroppo quest'arte non s'insegna; è una forma di amabile cortesia che nasce dal cuore, che è materiata di educazione e di bontà, e non è trovatile in nessun galateo del mondo; ma forse basta formarsela da sè a furia di osservazione, di gentilezza, d'indulgenza pei difetti altrui, di severità per i difetti propri. Così, non altrimenti, è possibile formarsi una grazia speciale, capace di cattivarsi la simpatia delle persone più rudi e meno accessibili alla cortesia.

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