Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandonarsi

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Il marito dell'amica

245037
Neera 1 occorrenze
  • 1885
  • Giuseppe Galli, Libraio-Editore
  • Milano
  • Verismo
  • UNICT
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È ben vero che Maria aveva dal marito frequenti inviti di seguirlo in città, dove ella avrebbe potuto abbandonarsi a tutte le seduzioni di una vita elegante e scapigliata; avrebbe potuto essere la compagna delle sue cene, delle sue partite di piacere; darsi come lui ad una amabile spensieratezza; ma questo per Maria era impossibile. Perduta ogni illusione di dolce ed intima vita di famiglia, non volendo d'altra parte concorrere alla rovina del marito nè farsi sua complice, ella vide la sua strada semplice e retta, attaccata alla casa, ai doveri che il marito trascurava. Si pose alla testa degli affari, attiva, intelligente; si fece rispettare, si fece amare sopratutto dai coloni, che dipendevano da lei. Un servo abile ed onesto, Pablo, fu il suo interprete nei primi tempi, il suo aiuto di poi e sempre. Ferita due volte, Maria non si abbandonò allo scoramento; lila dal suo stesso dolore traendo forza, invece di imprecare contro un ideale svanito, mosse coraggiosa alla ricerca di altri veri. Come un condottiero in campo nell'ora disperata si raccoglie intorno i migliori soldati, ella fece appello ai più nobili sentimenti, alla carità, al perdono. Il suo primo, il suo unico amore, come una dolce memoria lontana, venne a tenerle compagnia nella nuova solitudine. Dall'esperienza della vita, dalla conoscenza degli uomini, aveva attinta una filosofica rassegnazione e attraverso questo prisma guardando la condotta di Emanuele giunse a scusarla, a spiegarla, quasi logica conseguenza delle lotte interne che contristavano quella povera anima. Allora fu colta da una tenerezza senza nome, mista di acuti rimpianti e di infinita compassione. Il deserto che la circondava fu presto popolato dall'immagine di Emanuele; le memorie del passato accorsero in folla e ritrovarono subito il loro posto antico. Bastava una parola, un profumo, una data luce, uno scalino sprofondato nell'ombra perchè, in mezzo alle più aride occupazioni giornaliere, le si sprigionasse un vulcano di desideri, sopiti, non spenti; e un tormento continuo, e un rimorso d'averlo abbandonato; un accusare sè stessa di non essere stata generosa, di non essersi sacrificata interamente. Da queste lotte che avrebbero isterilita una persona volgare, Maria usciva radiante di fede, portando nel suo piccolo mondo un raddoppiamento d'affetti, una intelligenza squisita delle sofferenze umane; un compatimento, una misericordia che non si stancavano mai, perchè si alimentavano della ferita ch'ella aveva nel cuore. Improvvisamente suo marito morì, vittima di una rissa in una casa da giuoco. Trascorso l'anno di lutto, Maria affidando i suoi vasti possedimenti nelle mani di un agente sicuro, era venuta in Italia accompagnata dal suo fido Pablo. E quando, spoglio d'ogni riflessione personale, ella ebbe fatto a Sofia il racconto succinto del suo matrimonio, della vita in America e della morte del marito, Sofia celiando le disse: - E se ora ritrovassi il tuo primo innamorato? - Impossibile - rispose Maria, seria. - Perché? - È morto.

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