Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandonarono

Numero di risultati: 4 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Nuovo galateo

190222
Melchiorre Gioja 1 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
  • paraletteratura-galateo
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Perciò in Grecia, allorchè le leggi e l'uso tenevano le donne racchiuse, ne' loro ginecei, le pubbliche meretrici ottennero delle statue, e gli uomini ad un vizio abbandonarono che il pudor vieta di nominare. Perciò l'Oriente ove le donne, sempre separate dagli uomini, non si associano ad essi né anche a mensa, l'Oriente vive sotto l'impero d'intollerabile noia. Peccò mortalmente contro il rispetto dovuto al bel sesso, e diede indizio d'orientale barbarie Claudio Santeuil, allorchè con inopportuna pietà rimproverando a suo fratello l'uso della favola in poesia, gli diceva: Non puossi dunque rendere aggradevole la descrizione d' una fonte o d' un bosco , se non vi si caccia per entro una naiade o qualche ninfa? E perché introdurre a forza le donne dappertutto? Non fanno esse male bastante ove si trovano naturalmente? All' opposto i Cretesi, questo popolo si saggio che meritò gli elogi di Platone, per rendere omaggio alla bellezza, stabilirono che una donna precedesse a ciascuna mensa ne'pubblici pranzi. Ella sceglieva le migliori vivande e le presentava a quelli che s'erano renduti illustri col valore ne' combattimenti , colla saggezza ne' consigli. Questa distinzione onorevole, invece della gelosia, svegliava l'emulazione a rendersene meritevoli. Esse decidevano come giudici al tempo de' cavalieri erranti ne' famosi tornei dove il valore era coronato dalle grazie:

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Nuovo galateo. Tomo II

195207
Melchiorre Gioia 1 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
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I disordini che lacerarono il seno della Chiesa nel XIV secolo e sul principio del XV ; del che si é già parlato , furono causa per cui molti abbandonarono poscia in Germania le opinioni dominanti in Italia. Che cosa fece Innocenzo VIII ? Pubblicò la "severissima bolla del 1584 contro le diavolerie. In forza di questa bolla vennero in pochi anni nel solo Elettorato di Treveri sentenziati 6510 individui accusati di stregoneria; Sprengel, Storia prammatica della Medicina, tom. VI , pag. 67 , 68, traduzione italiana del dottissimo signor G. Arrigoni. Per provare quanto erano estese e forti le erronee opinioni relative alla stregoneria, basterà il dire Lutero e Melantone, questi teologi si stimati da' loro settari, e che riuscirono a trarre nel loro partito sì gran parte del mondo cristiano, questi teologi credevano alle streghe nel secolo XVI!! La posterità deve saper buon grado all'egregio medico Giovanni Wiero, il quale con sano criterio e luminose ragioni s'oppose al torrente de' pregiudizi relativi alle streghe, e divenne per tal modo un vero benefattore del genere umano. Questo buon uomo, difendendo una donna accusata di stregoneria, fu dichiarato stregone. dite a proporzione lo stesso degli altri Stati, e negate che l' uomo ignorante qual esce dalle mani della natura non sia una macchina essenzialmente distruttrice.

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Galateo morale

197885
Giacinto Gallenga 1 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
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Si adonteranno i loro spiriti immateriali delle ferite che tu possa arrecare alle sociali convenienze, agli umani affetti, essi che diedero per sempre al mondo il loro addio, essi che abbandonarono, abbandonando la terra, tutto le soavi emozioni che abbelliscono la vita? — Si, cari miei, anche i morti esigono da noi dei riguardi. Per esempio, non fa d'uopo d'avere un cervello romantico, esser dotato di fibre di poeta per essere convinti che si copre di vituperio un individuo, una nazione che non rispetta i proprii morti. Ma v'ha di più: non è d'uopo che un popolo sia giunto a un grado molto elevato di civiltà, perché esso senta profondamente l'orrore per chiunque o con isfregi o con insulti ne deridesse la memoria o ne violasse le solitarie dimore. A una povera tribù selvaggia (non avrei coraggio di chiamarla barbara) dell'Asia alcuni viaggiatori europei facevano invito di seguirli in altre terre, promettendole agi e piaceri migliori che non le fosse date di godere nel loro desolato paese privo d'ogni comodo e ricchezza. «Vi seguiremmo, si! risposero unanimemente uomini e donne, quando non avessimo qui i nostri morti; possiamo noi dire alle ossa dei nostri padri, delle nostre spose, dei figli nostri: sorgete, venite con noi alle nuove terre, ai nuovi fratelli, ai nuovi gaudii che colà ci aspettano?». Chiedeva Serse a Temistocle esiliato da Atene che cosa egli amasse tanto in quella sua patria, di cui gli tornava così amara la lontananza; ed egli:

Pagina 495

Le buone maniere

202456
Caterina Pigorini-Beri 1 occorrenze
  • 1908
  • Torino
  • F. Casanova e C.ia, Editori Librai di S. M. il re d'Italia
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Se quel gran ministro se ne sarà rammaricato, ciò avrà provato ch'egli era un sognatore e sarà stato, malgrado la sua virtù e il carattere, un uomo privo di esperienza e di filosofia: ma coloro che lo abbandonarono non mostrarono quelle qualità di cavaliere perfetto e accorto, che sa conoscere i doveri anche superficiali dell'educazione esteriore, la quale è un'arte preziosa e utile nella vita: preziosa perchè rivela l'abitudine della cortesia: utile perchè l'hodie mihi cras tibi è una regola fissa e immutabile; e l'esempio della benevolenza verso i caduti, può in un giorno di sconfitta essere proficuo per noi stessi e per altrui. L'uomo bene educato e gentile non avendo mai l'idea di offendere volontariamente alcuno, non crede che altri voglia offendere lui: la sua prudenza, è vero, non gli permette di abbandonarsi a credere di tutta schietta farina il pane che la società somministra al grande banchetto della fratellanza universale: tuttavia non è nemmeno portato a diffidare troppo del suo simile, o a prendere subito in mala parte qualche atto che, talvolta, può essere l'effetto di un caso, d'una distrazione o d'una circostanza imprevedibile e indipendente da ogni volontà altrui. Se si crede offeso non piatisce in pubblico e non fa pettegolezzi volgari, specialmente se l'offesa patita gli viene da una signora. Egli non sciupa in risentimenti puerili la sua forza, e sa prendere la sua via anche se ha sbagliato egli stesso, il che può accadere. Il riconoscere un errore e il confessarlo è prova di un grande valor personale; l'atto di scusa di chi ha errato è ancora superiore allo stesso perdono accordato da chi è stato offeso. È più facile essere clemente che umile. La clemenza e l'umiltà sono due virtù ma dipendono da una stessa passione - l'orgoglio; fra esse v'ha questa differenza: che la clemenza esalta il nostro amor proprio e l'umiltà lo abbassa. Ora la scelta è troppo facile fra queste due; ciascuno ama la parte del vincitore più che quella del vinto, siano pure due forti uomini come Carlo V e Francesco I. Colui che sa innalzarsi può giungere a sedere cogli Dei; ma solo ne è degno chi sa comprimerne in sè stesso il desiderio o l'aspirazione. L'uomo bene educato sarà sempre pronto a difendere una donna sola insultata per la strada, a soccorrere un poverello a cui cadesse il bastone o la stampella o il vento portasse via il cappello, anche quando fosse coperto di luridi cenci; e a condurre a casa un bambino smarrito. Esso non reputa cosa vile la pietà che i più Infelici di noi destano nei cuori, innalza fino a sè gli umili, dissimula i risentimenti personali all'altrui presenza e seduto a mensa col suo nemico in casa d'altri, non lo punge nè lo irrita con allusioni pericolose. Egli sta al corrente delle notizie anche indifferenti, quel tanto che basta per potere mettere i suoi amici e conoscenti al contatto di sè medesimo e degli altri; e raccoglie la voce pubblica per sapersi regolare con prudenza e con moderazione, non dimenticando che la voce del popolo, se non è sempre la voce di Dio, è nella maggior parte dei casi la vera pietra di paragone per conoscere i caratteri e i cuori degli uomini. Combatte le calunnie scagliate dagli invidiosi e le insinuazioni dei malevoli a viso aperto, quando può. E quando può, deve; quando non può e non sa, sta in quella forma di forte silenzio per cui a non spuntare gli strali, attutisce il rumore e diminuisce l'urto dei colpi. Non ignorando che una sapiente leggenda tolse dalla costola sinistra del suo cuore, dove si crede abbiano sede gli affetti, la donna, egli la tiene in quel rispetto che rivela un animo gentile ed amoroso, senza sdolcinature, ma evitando quello che ha l'aria di un imperativo, il quale nella crescente civiltà è diventato un vecchio e incomodo elemento di tirannide morale, rifiutato dal progresso e dalla ragione. E posto al contatto di donne loquaci e litigiose o importune si solleva al di sopra delle piccole questioni inevitabili nella vita, con quella fortezza, senza di cui un uomo non potrà mai credere di essere bene educato.

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