Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandonarono

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La storia dell'arte

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Pinelli, Antonio 1 occorrenze

Questo processo giottesco di rimutare come scrisse Cennino Cennini «l’arte del dipingere di greco in latino» fu in realtà potentemente influenzato dalla scultura di Nicola Pisano e dei suoi seguaci come Arnolfo di Cambio e Giovanni Pisano, che abbandonarono la tradizione bizantina, ispirandosi direttamente alla scultura classica. Inoltre, sia i Pisano ed Arnolfo di Cambio che Giotto aggiornarono il loro linguaggio figurativo, già rigenerato dal contatto diretto con il mondo classico, sulle novità gotiche provenienti dalla Francia, anch’esse improntate ad un maggior naturalismo. Era ormai tramontata l’epoca dei modelli immutabili, e con essa l’idea che l’artista non fosse altro che un mero esecutore, un semplice artigiano, sia pure di lusso. Gli artisti cominciarono a firmare sempre più spesso le proprie opere, a competere tra loro e ad ispirarsi, ma anche a rivaleggiare, con l’arte del passato. Tornò in auge il concetto di progresso, l’idea che, ispirandosi al passato remoto, si poteva progredire e migliorare rispetto alla tradizione più recente, giudicata come negativa. Questo processo è altrettanto evidente in campo architettonico.

Pagina 86

Scritti giovanili 1912-1922

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Longhi, Roberto 1 occorrenze

Ma davvero crede il Nicodemi che l'abbandonare - come abbandonarono i neoclassici - l'impasto secentesco, e il tocco rapido, e il colpeggiare risoluto, e la forma rotta senza preconcetti, e la rarità imprevista dell'effetto di luce, e mettersi - come si misero i neoclassici - a far tutto liscio, zannato, e falso, fuor d'aria, giù di tono, sia semplicemente mutare di «tecnica», che nulla importa agli effetti espressivi? Noi crediamo che ciò sia addirittura mutare arte, o peggio, abbandonare l'arte (dove la tecnica è assorta nel gesto creativo) per una tecnica astratta dalla creazione. Non perché non si possa fare grandi ritratti col disegno chiuso, invece che col disegno d'impressione, con la linea sola, o con la sola plastica, ma perché in quei ritratti - e sia pure che qualche lampo di vita artistica appaia qua e là in qualche disegno di testa de' Bossi e dell'Appiani - non v'è, di massima, che un conglobato pallido d'imitazioni del disegno e della plastica (statuaria), unite in una rilegatura affatto accademica.

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Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale

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Dorfles, Gillo 1 occorrenze
  • 1999
  • Feltrinelli
  • Milano
  • critica d'arte
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In seguito alcuni artisti abbandonarono l’indirizzo concreto per raggiungere delle realizzazioni più libere e meno legate alla strutturazione tipografica delle parole e delle lettere (Isgrò, Carrega, M. Bentivoglio); una corrente della poesia visiva più legata a certe posizioni pop, si autodefinì "poesia tecnologica” (Pignotti, Miccini, Ori, ecc.).

Pagina 229

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