Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbandonarlo

Numero di risultati: 1 in 1 pagine

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Tutti per una

214866
Lavatelli, Anna 1 occorrenze
  • 1997
  • Piemme Junior
  • Casale Monferrato (AL)
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
  • w
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Come potrei abbandonarlo? Qui c'è un parco immenso, e cortili, e vecchie scuderie. Possibile che non ci sia un posto anche per lui? È un ottimo cane da guardia, gliel'assicuro. - No, è impossibile. D'altronde, come potrei? Lei, che è stato professore di liceo, lo sa bene come vanno queste cose. Oggi un cane, domani un gatto, poi un canarino... No, glielo dico francamente. Non si può. L'anziano professore chinò la testa. La moglie gli era morta qualche mese prima, il figlio aveva sposato un'americana ed era finito a San Antonio, nel Texas. E il medico gli aveva ripetuto più volte che nel suo stato di salute non era più prudente vivere da solo. Qui se non altro avrebbe trovato un pasto caldo tutti i giorni, assistenza medica continua, forse anche un po' dì conforto alla sua solitudine. Del resto, dove poteva andare altrimenti? Il professore sapeva bene che ovunque sarebbe stata la stessa storia, il cane sarebbe stato respinto. Dura lex sed lex, la legge è legge: lo dicevano già i padri del diritto. Non gli rimaneva che firmare. Dunque firmò. - Arrivederla a presto - lo congedò il direttore, ritirando la pratica in un grosso raccoglitore. - Buongiorno - disse stancamente il professore. Poi si avviò verso casa, piano piano, come se avesse addosso dieci anni di più. NEI GIORNI che seguirono Virgilio Zambelli cercò qualcuno disposto ad occuparsi del suo Argo. Alla fine fu il giornalaio sotto casa a dire un mezzo sì, in grazia di tutti i quotidiani che gli aveva comprato nel corso degli anni. Il professore lo prese per un sì pieno e accelerò i preparativi. Quella sera stessa, prima che l'edicola chiudesse, vi entrò con il cane e una grossa valigia. - Allora, io glielo lascio - disse al giornalaio. Ma esitava ad andarsene. - Il taxi l'aspetta - osservò l'uomo, indicando l'auto ferma lungo il marciapiede. - Ah, sì. - Il professore posò la mano sulla testa del cane, trasognato, e dispensò una ruvida carezza. - Addio, amico mio. Guadagnò in fretta l'uscita, fingendo di non sentire i guaiti lamentosi dell'animale, che non capiva il perché di quella improvvisa separazione. - Dove, signore? - chiese il taxista. - Villa Felice. L'auto si mosse dolcemente, portando il passeggero al suo destino. Nessuno s'accorse del cane che s'era lanciato dietro all'inseguimento.

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