Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

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  • Pagina 1 di 1

Mitchell, Margaret

221454
Via col vento 1 occorrenze
  • 1939
  • A. Mondadori
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
  • UNICT
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Abbandonarli alla carità degli amici? Ma siete pazza, Rossella? Non esiste in voi nessun senso di dignità? Voi non potete lasciare vostro padre e le ragazze. Ne avete la responsabilità come io ho quella di Melania e di Beau; e siate stanca o no, voi non potete lasciarli. - Sono pronta a lasciarli... sono stanca di loro... non ne posso piú... Egli si curvò verso di lei e per un attimo Rossella sentí che il cuore cessava i suoi battiti perché credette che egli l'avrebbe presa fra le braccia. Ma invece egli le accarezzò un braccio e le parlò come a un bambino che si vuol confortare. - Lo so che siete stanca. Perciò parlate in questo modo. Avete portato un peso che sarebbe grave per tre uomini. Ma io vi aiuterò... Non sarò sempre cosí inetto... - Vi è un solo modo per voi di aiutarmi - mormorò Rossella ostinata. - Ed è portarmi via da qui, per ricominciare altrove a vivere, con la possibilità di essere felici. Non vi è nulla che ci trattenga qui. - Nulla... eccetto l'onore. Ella lo guardò sbalordita, e vide, come se fosse la prima volta, come il suo capo si drizzava fieramente sul suo collo nudo, e come l'espressione della razza e della dignità persisteva nel suo corpo sottile eretto malgrado i suoi cenci grotteschi. I loro occhi s'incontrarono: quelli di lei supplichevoli, quelli di lui remoti come laghetti montani sotto il cielo grigio. E Rossella vide in essi il naufragio dei suoi pazzi sogni e dei suoi desideri. Crepacuore e stanchezza la sopraffecero; lasciò cadere il capo fra le mani e pianse. Ashley non l'aveva mai vista piangere. Non aveva mai creduto che donne forti come lei avessero lagrime; un'onda di tenerezza e di rimorso l'invase. Le si avvicinò rapidamente e la prese fra le braccia, cullandola, premendo il suo capo bruno al suo cuore, sussurrando: - Cara! mia piccola coraggiosa! No, non dovete piangere! Al suo contatto, egli la sentí trasformarsi; il corpicino che egli stringeva sussultò come toccato da una bacchetta magica, e gli occhi verdi lo fissarono splendenti di dolce ardore. A un tratto non fu piú inverno. Per Ashley tornò la primavera dimenticata, fragrante di verde, frusciante di mormorii, una primavera fatta di serenità e di indolenza, di giorni oziosi, quando tutti i desideri della giovinezza gli bruciavano il sangue. Gli anni amari scomparvero ed egli vide che le labbra volte verso le sue erano rosse e tremanti; e le baciò. A Rossella parve d'udire il suono lontano del mare, come se avesse appoggiato alle orecchie due conchiglie, e attraverso quel rombo udí i tonfi del suo cuore. Fu come se il suo corpo si fondesse con quello di lui e per un tempo incalcolabile le loro labbra rimasero unite, come se non potessero piú staccarsi. Quando egli improvvisamente la lasciò, Rossella fu costretta ad afferrarsi alla palizzata per reggersi in piedi. Sollevò sopra di lui gli occhi fulgidi d'amore e di trionfo. - Mi amate! Mi amate! Ditelo... ditelo... Egli le teneva ancora le mani sulle spalle, e Rossella lo sentí tremare; e questo suo tremito le piacque. Si riaccostò ardentemente, ma egli la tenne lontano, fissandola con occhi, dai quali era scomparsa ogni indifferenza; occhi tormentati dalla disperazione. - No! - esclamò. - No, altrimenti non rispondo di me. Ella sorrise di un sorriso luminoso, dimenticando il tempo e il luogo e tutto, meno il ricordo della sua bocca. E ad un tratto egli la scrollò, la scrollò finché gli scuri capelli le si sparsero sulle spalle; la scrollò come in un'ira folle contro di lei... e contro se stesso. - Non dobbiamo far questo! Non dobbiamo. Ella ebbe la sensazione che la testa potesse staccarsi dal collo se egli la scrollava ancora. Era accecata dai capelli e sbalordita da quel gesto. Si svincolò e lo guardò. Sulla fronte di lui erano stille di sudore e i suoi pugni erano stretti in atto di sofferenza. La fissò con gli occhi grigi e penetranti. - È colpa mia... non vostra; e non accadrà mai piú, perché prenderò Melania e il bambino e me ne andrò. - Andarvene? - gridò ella angosciata. - Oh, no! - Sí, per Dio! Come potrei rimanere? Questo potrebbe accadere di nuovo... - Ma non potete andare, Ashley! Perché voi mi amate... - Volete proprio che ve lo dica? E va bene, lo dirò. Vi amo. Si chinò su lei con un impeto che la fece indietreggiare verso la palizzata. - Vi amo; amo il vostro coraggio, la vostra caparbietà, il vostro fuoco, la vostra irrequietezza. Quanto vi amo? Tanto, che un momento fa avrei oltraggiato l'ospitalità della casa che ha ricoverato me e la mia famiglia, avrei dimenticato la migliore delle mogli... Vi amo tanto che sarei stato capace di prendervi qui nel fango, come un... Ella lottò contro un caos di pensieri e sentí nel cuore un dolore freddo, come se fosse stata punta da un ghiacciolo. Disse esitando: - Se sentite cosí... e se non mi avete presa... vuoi dire che non mi amate. - Non riuscirò mai a farvi capire. Tacquero e si guardarono. A un tratto Rossella rabbrividí e, come se tornasse da un lungo viaggio, si accorse che era inverno, che i campi erano nudi e induriti dal gelo, e che lei aveva freddo. Vide anche che l'antico volto malinconico di Ashley, quello che lei conosceva cosí bene, era tornato, irrigidito dal dolore e dal rimorso. Desiderò tornare a rifugiarsi in casa, per nascondersi, lasciandolo solo; ma era troppo stanca per muoversi. Anche parlare era una fatica per lei. - Non vi è piú nulla - disse finalmente. - Nulla per me. Non mi è rimasto nulla da amare. Nulla per cui combattere. Voi non ci siete piú e fra poco non vi sarà piú neanche Tara. Egli la fissò a lungo e poi, chinandosi, raccolse una piccola zolla di terra rossa. - Sí, vi è ancora qualche cosa - e un barlume dell'antico sorriso, quello col quale egli prendeva in giro se stesso e lei, apparve sulle sue labbra. - Qualche cosa che voi amate piú di me, pur non sapendolo. Avete ancora Tara. Le prese la mano, vi mise dentro la terra e le chiuse il pugno. Non vi era piú febbre nelle loro mani. Ella guardò un attimo la terra rossa, senza trovarvi alcun significato. Indi fissò Ashley e comprese vagamente che in lui era un'integrità di spirito che non poteva essere distrutta dalle sue mani appassionate, né dalle mani di chiunque altro. Dovesse morirne, non lascerebbe mai Melania. Per quanto ardesse d'amore per Rossella, lotterebbe sempre per tenerla a distanza. Ella non riuscirebbe mai a spezzare quell'armatura. Le parole ospitalità, lealtà, onore, avevano per lui piú importanza di quanta ne avesse lei. L'argilla era fredda nella sua mano, ed essa la guardò nuovamente. - Sí - disse. - Ho ancora questo. Dapprima furono parole senza significato, ma spontaneamente il pensiero del rosso mare di argilla che circondava Tara le ritornò; ricordò che le era caro e che aveva lottato aspramente per conservarlo... e pensò che dovrebbe ancora lottare aspramente per non lasciarselo strappare. Guardò ancora Ashley chiedendosi come mai il sentimento di poco prima fosse scomparso. In lei non era piú alcuna emozione. - Non dovete andar via - disse chiaramente. - Non voglio che tutti voi dobbiate morir di fame, soltanto perché io vi ho costretti a ciò che non volevate. Questo non accadrà mai piú. Si volse e si avviò verso la casa attraverso i campi, torcendo i suoi capelli in un nodo sulla nuca. Ashley la guardò allontanarsi e vide che nel camminare irrigidiva le spalle sottili. E quel gesto gli giunse al cuore piú di tutte le parole che ella aveva proferito.

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