Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

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Cipí

206466
Lodi, Mario 1 occorrenze
  • 1995
  • Edizioni E. Elle
  • Trieste
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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C'era una volta (e c'è ancora) un piccolo paese disteso nel verde e al sole: nel paese c'era un palazzo alto alto e sul tetto del palazzo, nascosta sotto una tegola, una passera covava tre sue uova piccine, senza abbandonarle mai. Babbo passero pensava a procurarle il cibo volando dal nido alla campagna e dalla campagna al nido e sceglieva per lei i chicchi di grano piú teneri e grossi e saporiti e quando glieli portava le diceva: — Porta pazienza! Ancora un po' e sarai mamma! Un bel mattino di primavera la passera sentì: cric, cric..., allora alzò le ali e vide che erano nati tutti e tre. — Come sono felice! — esclamò, e insieme con babbo passero spiccò il volo verso il cielo azzurro. Al sole tiepido frullò le ali intorpidite, poi si alzò sopra i comignoli, piú in alto della punta del campanile, piú su del parafulmine, sempre piú in su, nell'azzurro. Quindi si tuffò di nuovo verso il suo nido e passando gridò alle nuvole, al sole, alle rondini, al nastro d'argento che si snodava laggiú in mezzo ai prati verdi, ai fiorellini e ai fili d'erba, agli alberi che stavano maturando i frutti e ai pioppi che facevano la guardia, dritti come carabinieri sull'attenti, accanto al fiume. — Sono nati! Sono mamma! Sono tre! Tornata al nido, li osservò attentamente: com'erano belli, pur senza piume, i suoi figlioli! Allungavano il collo verso la mamma, aprivano il becco, chiamavano. Uno, il piú piccino, era il piú birichino: sbatteva le alucce e si girava di qua e di là come se il nido fosse troppo stretto per lui. I fratellini facevano: cip, cip, cip, con garbo, lui invece gridava: cipí, cipí e non smetteva mai. — Ecco, lo chiameremo Cipí! — disse la mamma. A sentire quel verso strano il babbo e la mamma gli dicevano: — Perché piangi? — Cipí... cipí, voglio uscire di qui! — gridava lui. — Stai qui, ora ti copro con le mie piume calde, — gli sussurrava la mamma mentre lo scaldava con l'ala. Gli altri due si addormentavano subito, invece lui si dimenava: — Cipí... cipí..., voglio uscire di qui!... — e ci voleva del bello e del buono e tutta la pazienza della mamma per convincerlo a dormire come i suoi fratellini. E una volta che babbo e mamma non erano lí, nudo com'era, saltò fuori dal nido e cominciò a girare per i tetti, finché, arrivato sul ciglio, guardò giú e gli girò la testa.

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