Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandonare

Numero di risultati: 7 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Galateo per tutte le occasioni

187795
Sabrina Carollo 5 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Gli ospiti devono ricordare che sono tenuti alle regole della buona educazione, che non devono sporcare in giro né abbandonare piatti e bicchieri ovunque, ma riportarli al tavolo principale.

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Vietati quindi i patetici tranelli organizzati per verificare la correttezza della propria colf, tipo abbandonare distrattamente dei soldi in bella vista. Sono umilianti per chi li pensa prima ancora che per chi li subisce. ✓ Ricordate che esisterà sempre una differenza tra il vostro modo di intendere le pulizie e quello di altre persone. Spiegatevi con cura invece di lamentarvi e comunque siate comprensivi. Meglio ricevere istruzioni precise che lamentele dopo, così come è meglio ricevere un appunto che respirare dei sottintesi sgradevoli. ✓ Se la domestica è fissa, deve avere la possibilità di accedere al frigorifero tutte le volte che desidera. Se si tratta di una persona che presta servizio a ore, è carino da parte vostra offrirle un caffè se siete in casa, oppure farle trovare la caffettiera pronta e il necessario per servirsi. ✓ Si dice sempre grazie e per favore. ✓ Eventuali problemi o appunti si discutono in privato, mai davanti a terzi. ✓ Le persone di servizio sono tenute alla discrezione riguardo alle abitudini personali dei padroni di casa, ma sta anche a questi ultimi evitare di mostrarsi in situazioni imbarazzanti o abbandonare oggetti stravaganti e/o personali in giro per la casa. ✓ Se si vuole assumere domestici fissi, è indispensabile che abbiano una loro stanza personale, possibilmente con il televisore e il bagno, e la massima libertà possibile (ovviamente nel rispetto dei termini contrattuali). ✓ Se volete far indossare una divisa, meglio che la scegliate con la persona che dovrà usarla, in modo che non si senta costretta ma a proprio agio. ✓ Insegnate ai bambini il rispetto per chi vi aiuta in casa e seguite personalmente gli animali domestici, che non devono necessariamente piacere a tutti. ✓ Assolutamente doveroso pagare con puntualità e precisione quanto dovuto. ✓ A Natale, oltre alla tredicesima, è cosa carina far trovare un pensierino, che non sia ovviamente un grembiule nuovo o un piumino per spolverare.

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Dunque la buona educazione diventa indispensabile per non abbandonare cadaveri galleggianti al largo. Essere amici da molto tempo e godere di un certo affiatamento può aiutare, ma non è sufficiente, così come una compagnia eterogenea raccolta per l'occasione può rivelarsi la migliore possibile. L'unica condizione utile è quella di rispettare con estrema educazione gli altri, il capitano e lo spirito della navigazione. Innanzitutto va sempre ricordato che una vacanza in barca è - nell'ambito delle possibili variazioni di misura - pur sempre una vacanza sportiva. Dunque evitate di mettere in valigia un guardaroba eccessivamente elegante. Per la medesima ragione, se siete tipi troppo formali esimetevi dall'accettare inviti in barca a vela, dove la vita necessariamente tende a essere più spartana e la confidenza maggiore. Il piacere di uno soggiorno in barca è qualcosa di cui tutti, a parte chi soffre di mal di mare, possono godere facilmente, senza necessariamente intendersi di spinnaker, boma o bolina. Quindi se invitate qualcuno sulla vostra imbarcazione non obbligatelo a imparare tutti i movimenti e il curioso quanto complicato vocabolario dei velisti, né ammorbatelo con discorsi e dimostrazioni di destrezza non richiesti. Condividere la propria passione per il mare non significa costringere i propri ospiti a un corso accelerato di navigazione. Allo stesso modo, se siete ospiti o viaggiate con persone che non conoscete non cercate a tutti i costi di dimostrare la vostra partecipata conoscenza dell'argomento intromettendovi nell'affiatata orchestrazione delle manovre dell'equipaggio o consigliando il capitano sulla direzione dei venti solo per sfoderare una manciata di assurdità.

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Per gli spiriti impavidi, abbandonare ogni tanto la macchina per sgranchirsi le gambe in bicicletta o facendo una passeggiata è una possibilità da considerare. Infine gli automezzi pubblici: è vero, non sono così frequenti, non sempre ci si può sedere, il biglietto è tutto fuorché economico. Eppure sono le ultime biblioteche che ci sono rimaste: dove se no trovare il tempo di leggere qualche buon libro (azzardiamo addirittura qualche quotidiano?). Lo stress da traffico metropolitano se lo becca tutto il conducente, e con qualche accorgimento utile, tipo controllare in anticipo gli orari, è possibile fare un viaggio magari anche più piacevole che inscatolati in automobile. È vero, gli autobus stipati delle ore di punta non sono un bello spettacolo - e soprattutto una gradevole esperienza - ma se dovete spostarvi in altri momenti, almeno prendete in considerazione la possibilità. Infine evitate anche l'inquinamento acustico: se il vostro scooter - ormai noto tra i vostri amici come motorino a scoreggetta - o l'auto fanno troppo rumore, sistemateli in modo da risolvere il problema.

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Saper vivere. Norme di buona creanza

193351
Matilde Serao 1 occorrenze
  • 2012
  • Mursis
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Non basta, se siamo in estate e non in inverno, smettere le pellicce odorose, le vesti di panno e le mantelline di velluto, per darsi alle batiste, ai crespi e alle garze: non basta, se siamo in estate e non più in primavera, abbandonare le vesti di leggero drappo, e le giacchette meno pesanti, e le gonne di seta, per chieder al tussor, al foulard, allo chiffon, le loro aeree mollezze: vi è tutta un'altra categoria di cose, nella toilette femminile, che segna la profonda differenza fra l'estate e l'inverno, fra l'estate e la primavera. Prendiamo, per esempio, l'acconciatura dei capelli. Credete voi che, d'estate, ci si possa acconciare come d'inverno? Quei leggeri edifizii o quei pesanti edifizi ricciuti, e adesso già abbastanza complicati, non reggono in estate: qualunque leggiadra pettinatura, opera di mani pazienti, dopo due ore, è un ammasso informe. Il calore disfà i ricci, e le ondulazioni non naturali, ed esercita la sua azione demolitrice, anche su i ricci naturali. Vorreste voi, in estate, portare i capelli molto bassi sulla fronte? E non vi darebbero un fastidio enorme? Ed ecco, che l'estate consiglia la pettinatura bassa, a radici diritte, libera la fronte, libere le tempie, libera la nuca, e rialzati, questi capelli, sul sommo della testa. Prendete, per esempio, i guanti: vorreste voi, in estate, portare l'elegantissimo guanto glacé dell'inverno, che modella la perfetta mano, e non preferite voi il guanto largo, la pelle di Svezia, che si leva e si mette ogni minuto, di cui si può gittarne un paio anche ogni due giorni? Prendete, per esempio, le calze: vorreste voi portare, in estate, la indispensabile ineluttabile calza nera dell'inverno, quella calza nera, che è la civetteria egualmente delle gambe troppo sottili e delle gambe troppo grosse? Quella calza nera, che è la più profonda delle illusioni umane? Voi sapete bene che l'estate discaccia la calza nera, e permette ai piedini femminili di adornarsi dei colori più delicati e più estetici, che si intravvedono dalla scarpa di bulgaro, alla scarpa bianca, che bene si vedono dalla scarpetta nera. E voi sapete, sopra tutto, che l'estate rende immortale la fine, morbida, sottile calzetta di filo, la calza da viaggio o da escursioni, la calza da spiaggia e da montagna. Vorreste voi, come nell'inverno adornarvi di molti, di moltissimi gioielli? Essi vanno d'accordo con le stoffe pesanti, coi drappi serici, con le pellicce esotiche, e sono troppo grevi, troppo ricchi, troppo di lusso, per le trasparenti vesti dell'estate. Qua e là, un fermaglio, una barrette, un sottile filo d'oro, da cui pendono gli oggettini delle escursioni estive, ecco quello che l'estate vi consiglia: cioè, un completamento di toilette più semplice, più disinvolto, che quasi sempre ringiovanisce e rende più gaie le fisonomie.

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Marina ovvero il galateo della fanciulla

193768
Costantino Rodella 1 occorrenze
  • 2012
  • G. B. Paravia e Comp.
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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L'istruzione intellettuale le s'impartisce dai cinque ai dieci o dodici anni, quindi le si fa abbandonare la scuola e non se ne parla più, se non forse di qualche lezione per settimana di lingua francese. Tutta la sua vita viene quinc'innanzi divisa fra il pianoforte e que'lavori che si dicono femminili. Ora lasciatemi dimandare: quali occupazioni richiedono maggior forza intellettuale, gli studi o i lavori di mano? Ma questi lavori sono meccanici e la memoria e l'imitazione è tutto, e perciò si potevano tanto bene cominciare prima senza tanto detrimento. La signora Bianca, che poco si lasciava pigliar la mano dall'andazzo comune, diceva che per dare una buona istruzione alle giovani è necessario prolungare il tempo degli studi; e perchè l'una cosa non sia a disvantaggio dell'altra, approvava che contemporaneamente agli studi le si facessero apprendere i lavori femminili e le arti di ornamento. Fino ai diciott'anni non voleva che la ragazza facesse la signorina; lasciarle la testa ai grilli prima, è un metterla nei rischi del mondo, vana, senza studio e senza esperienza. Trovava che fino ai diciotto c'è abbastanza di tempo per istruirla in ogni ramo conveniente ai tempi progrediti, alla civiltà del secolo, e ritornava sempre alla sua idea, che dalla donna istruita infiniti beni ridondano alla società. E come pensava, praticò con Marina; il che spiega come questa abbia potuto erudirsi in tutte quelle materie che abbiam detto.

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