Ma, oltre ad aver abbandonato il normale metodo di dipingere, Pollock sentì anche l’urgenza di abbandonare spesso il medium normale del colore ad olio, facendo ricorso a materiali diversi, sino allora poco o mai adoperati, come il duco (smalto opaco) e la vernice all'alluminio. L'efficacia di questi mezzi, in certo senso grossolani, ma dalle insolite qualità timbriche, doveva tosto essere avvertita dal pubblico; e presto furono legione gli imitatori sia dei metodi di sgocciolamento che dell'uso di smalti e di vernici alternate a polveri e inchiostri.
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Rothko seppe abbandonare una sua maniera più piacevole, più attraente e invogliarne (quella di certi suoi dipinti post-surrealisti composti nel periodo prebellico) per accettare questa totale rinuncia, non solo alla figurazione, ma alla forma, alla struttura, ad ogni altro elemento costitutivo del dipinto, all’infuori del puro colore, e lo fece appunto per giungere ad una distillata e cosciente proiezione dell’elemento cromatico entro una nuova, inesplorata spazialità.
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