Bisogna ricordare prima di tutto che senza elevare ad assioma l'antico adagio: che in ogni amico di oggi può esservi un nemico del domani, una riserva prudente deve regolare ogni nostro atto; evitare sinchè si può di abbandonarci a confidenze delicate, e benchè sia cosa gradita il ricevere doni e cortesie, ricordarsi il proverbio chinese, il quale insegna che ciò che è pur conveniente di offrire, l'indipendenza e l'educazione comandano di rifiutare. E in ogni caso accettare sempre colla maggiore discrezione. La discrezione non è che prudenza e temperanza, virtù cardinali vale a dire, su cui riposa la morale umana e la quiete del vivere onesto. Quando gli Eremiti presso al giaciglio del morente Maestro, gli chiesero un precetto per sapersi governare nei pericoli, fra gli uomini e nelle battaglie della vita, egli rispose semplicemente: Siate discreti. Questo precetto così semplice racchiude la grande scienza del vivere: la tolleranza, l'opportunità, la pace, la compiacenza, l'amore ai proprii simili, l'indulgenza pei colpevoli, la giustizia per tutti gli uomini e per noi stessi.
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