Se il fatto non costituisce un più grave reato, sono puniti con la reclusione da sei mesi a tre anni i componenti dell'equipaggio della nave o dell'aeromobile che in numero non inferiore al terzo: 1) disobbediscono, collettivamente o previo accordo, ad un ordine del comandante; 2) si abbandonano collettivamente a manifestazione tumultuosa.
I pubblici ufficiali, gli incaricati di un pubblico servizio aventi la qualità di impiegati, i privati che esercitano servizi pubblici o di pubblica necessità, non organizzati in imprese, e i dipendenti da imprese di servizi pubblici o di pubblica necessità, i quali, in numero di tre o più, abbandonano collettivamente l'ufficio, l'impiego, il servizio o il lavoro, ovvero li prestano in modo da turbarne la continuità o la regolarità, sono puniti con la reclusione fino a due anni.
I lavoratori addetti a stabilimenti, aziende o uffici, che, in numero di tre o più, abbandonano collettivamente il lavoro, ovvero lo prestano in modo da turbarne la continuità o la regolarità, col solo scopo di imporre ai datori di lavoro patti diversi da quelli stabiliti, ovvero di opporsi a modificazioni di tali patti o, comunque, di ottenere o impedire una diversa applicazione dei patti o usi esistenti, sono puniti con la multa fino a lire mille.
Contro gli avvocati e i procuratori, che abbandonano la difesa, si applicano, con ordinanza del presidente del tribunale militare, sentito il pubblico ministero, le sanzioni stabilite dal codice di procedura penale.
la Corte costituzionale ha posto un punto fermo sull'annosa questione del diritto del minore adottato a conoscere le proprie origini sulla famiglia naturale. Ormai l'unico divieto rimasto è soltanto quello relativo alla madre partoriente che ha preferito mantenere il proprio anonimato. L'A. valuta favorevolmente il mantenimento di tale divieto, confermato dalla Corte costituzionale, poiché la sua abolizione sarebbe foriera di maggiori difficoltà nella gestione del problema delle madri che abbandonano i figli. In pratica, quel divieto è un male minore che "evita mali peggiori".
In ipotesi del genere, l'automatica applicazione del diritto interno è in contrasto con l'orientamento della giurisprudenza comunitaria che vieta di privilegiare la normativa nazionale a discapito di quella propria di altro Stato dell'Unione Europea o extracomunitario. La trasmissione del doppio cognome piuttosto che del solo patronimico è coerente con il principio di diritto internazionale, europeo e nazionale che afferma l'uguaglianza tra uomo e donna anche nei rapporti familiari. La disposizione di diritto interno che prevede l'assegnazione del solo cognome paterno è rimasta pressoché isolata nell'ambito del panorama normativo degli Stati europei, i quali hanno perlopiù introdotto delle regole di trasmissione del cognome che, per un verso, abbandonano il principio dell'automatica attribuzione, conferendo rilievo alla volontà dei genitori, per altro, rendono effettivo il principio dell'uguaglianza tra uomo e donna, introducendo la possibilità di assegnare ai figli il doppio cognome.
Il tema del coordinamento fra le due procedure, di concordato preventivo e di fallimento, patisce tuttora l'implicita influenza della precorsa teoria della pregiudizialità, spesso seguita nelle pronunce di merito che pure abbandonano la relazione gerarchica e rigida, superata dalla più recente giurisprudenza di legittimità. A seguito delle disposizioni modificative del concordato con riserva, dopo il D.L. n. 69 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla L. 9 agosto 2013, n. 98, l'A. analizza il quadro interpretativo formatosi sulla questione, ponendo in luce i rischi che la trattazione bifasica dei due procedimenti e con preferenziale attribuzione decisoria alla proposta di concordato inducono ad una ricostruzione coerente del sistema concorsuale nell'ambito della sua giusta durata.
Latitanza e irreperibilità: le sezioni unite abbandonano gli irreperibili alla ricerca dei latitanti
In secondo luogo, l'utilizzo degli incentivi conosce nuove frontiere di applicazione: l'UE promuove gli aiuti di Stato per le reti intelligenti, le tariffe stabilite dalle autorità locali abbandonano il sistema del "price-cap". Infine, muta il ruolo dell'amministrazione nei servizi pubblici: emerge un ruolo di mediazione tra modelli organizzativi diversi, in parte classici e in parte autoprodotti. Da un punto di vista organizzativo si assiste ulteriormente alla crescita delle strutture amministrative.