Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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IL MAESTRO DI SETTICLAVIO

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Boito, Camillo 1 occorrenze

Allora pensò agli alleati, e risolvette di parlare innanzi tutto con la Nene, ragionando così: "O Mirate è partito in buon accordo con lei, e scoprirò qualcosa; o è andato via abbandonandola, ed ella diventerà la mia più fiera compagna nel domandare che venga costretto a mantenere i suoi impegni". Non mise tempo in mezzo; scorsi pochi minuti suonava alla casa del maestro Chisiola. Il vecchio, ch'era rincasato in quel punto, andò egli stesso ad aprire, e s'infastidì un poco vedendo il soprano, per il quale aveva sempre provato una invincibile contrarietà. Do- po i saluti, assai freddi dall'una parte, assai impacciati dall'altra, il soprano, che non sapeva come principiare, disse: "Dunque è scappato". "Chi?". "Mirate". "Ah, non ci pensavo più. Sarebbe stata una scena comica, se non fosse successa in chiesa e se non fosse andata a scapito della mu- sica, sebbene, in verità, quella musica abbia poco del religioso". Il soprano rimase sconcertato di contro a tanta indifferenza, pure insinuò: "Avrei creduto, maestro, che la scomparsa del tenore le avesse fatto maggiore impressione". "A me? Con i matti non ci son patti, insegna il proverbio. La cappella non poteva contare su quella testa sconclusionata; e poi si può dire che io da oggi non appartenga più alla cappella, come non appartengo alla scuola dell'Orfanotrofio. Era tempo, con i miei ottant'anni passati, di lasciar posto ai giovani" ed il maestro sorrideva bonariamente; ma, seccato dalla presenza dell'usuraio, continuò: "È un gran pezzo che non ho il piacere di vederla in mia casa. A che cosa posso attribuire il bene della sua visita?". L'altro, confuso e con la propria idea fissa nel capo, balbettò: "Ero venuto, passando, a informarmi della salute della signorina Nene". "Non è mai stata malata, Dio piacendo". "Pure mi sembrava stamane..". "Le sembrava?". "Mi sembrava così pallida, ella che per solito è tanto colorita; e aveva gli occhi stravolti". "Quando?". "In chiesa". "Avrà avuto paura, non conoscendo la cagione del trambusto". "Io credevo anzi che si sentisse male, perché conoscesse la causa del disordine, o la immaginasse". A queste parole il vecchio si rammentò di un fatto, cui aveva dato poca importanza: la domanda della mano di Nene da parte di Mi- rate, a istigazione dell'usuraio. Guardò in faccia il soprano, escla- mando: "Che cosa intende ella di dire?". "Io, niente di male. Quello che dicono tutti". Il Chisiola, senza proferire parola, aprì con mano tremante la porta di strada, facendo segno all'altro che uscisse, e gli sbatté l'imposta dietro le spalle. "Ov'è Nene?" domandò alla serva. "Credo che sia in fondo all'orto" rispose la Maria dalla cucina, continuando a tritare le cipolle per il soffritto. Il vecchio andò sino al piccolo spazio destinato a giardino, girò il frutteto, entrò nel chiosco: non c'era nessuno. Vide il portone della riva socchiuso. Nene stava al di fuori, sui gradini, guardando l'ac- qua verde, che le scorreva ai piedi. Singhiozzava, senza piangere; aveva sul volto i segni della disperazione: un terribile desiderio la invadeva tutta. Appena vide il vecchio scoppiò in pianto dirotto e gli si gettò alle ginocchia, ripetendo con voce strozzata: "Ti ho disonorato, nonno. Ho disonorato la memoria della mia povera mamma. Sono una donna infame. Lasciami morire".

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