Invece ancora oggi si tende a prescrivere burocraticamente di attendere 24 ore, abbandonando il cadavere in preda a quelle cosiddette «condizioni tali che non ostacolino eventuali manifestazioni di vita», secondo la lettera dell'art. 11, e trascurando del tutto le deroghe dell'art. 8. A questo punto è necessario convincere il pubblico e le direzioni sanitarie che per assicurare la salma dai rischi della «morte apparente» non è affatto necessario attendere il trionfale affermarsi della putrefazione.
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