Nell’Alto Cordevole si è da qualche giorno ravvivata l’azione delle opposte artiglierie: la nostra bersagliò ieri presso Sief una colonna nemica, che si disperse abbandonando sul posto gran parte dei carichi.
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L’avversario fuggì abbandonando armi e munizioni che furono raccolte dai nostri.
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Dopo viva razione di fuoco il nemico si ritirò abbandonando sul terreno cadaveri, armi e munizioni.
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Anche oggi, quelli allevati nelle Provincie presso il Piata svelano la loro origine meno incivilita, essendo più fieri del bestiame comune, ed abbandonando la femmina il suo primo piccolo, quando è visitata o disturbata troppo sovente. E un fatto singolare che una struttura quasi simile alla anormale come quella della razza niata, caratterizza, secondo quello che mi ha riferito il dottor Falconer, quel grosso ruminante estinto dell'India che si chiama il Sivatherium. La razza è purissima, ed un toro ed una vacca niata producono invariabilmente vitelli niata. Un toro niata con una vacca comune, o l’incrociamento opposto, producono prole munita di caratteri intermedii, ma quelli della razza niata sono spiccati: secondo il signor Muniz, vi sono prove evidenti, contrarie alla credenza comune degli agricoltori in casi analoghi, che la vacca niata, quando è incrociata con un toro comune, trasmette le sue particolarità più fortemente che non il toro niata quando viene incrociato con una vacca comune. Quando l'erba è abbastanza alta, il bestiame niata mangia colla lingua e col palato come le bovine comuni; ma durante le grandi siccità, quando muoiono tanti animali, quelli della razza niata soffrono maggiormente, e sarebbero distrutti se non fossero accuditi; perché il bestiame comune, come i cavalli, può mantenersi in vita, brucano colle labbra sui rami degli alberi e nei canneti; i niata non possono far questo tanto bene perché le loro labbra non si congiungono, e quindi si è osservato che muoiono prima del bestiame comune. Questo fatto mi ha colpito come una buona prova della difficoltà che abbiamo a giudicare, dai costumi ordinarli della vita, in quali circostanze, che si presentano solo a lunghi intervalli, si possa determinare lo scarseggiare o lo estinguersi di una specie."
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II, p. 160) forma una eccezione alla regola, non avendo il maschio che ali rudimentali, e non abbandonando mai la cella ove è nato, mentre la femmina ha ali bene sviluppate. Audouin crede che le femmine vengano fecondate dai maschi che nascono nelle medesime celle con loro; ma è più probabile che le femmine visitino altre celle, e così scansino una troppo stretta parentela. Avremo occasione in seguito di incontrare alcuni pochi casi eccezionali, nelle varie classi, in cui la femmina, invece del maschio, è quella che cerca ed ama.
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II, p. 160) forma una eccezione alla regola, non avendo il maschio che ali rudimentali, e non abbandonando mai la cella ove è nato, mentre la femmina ha ali bene sviluppate. Audouin crede che le femmine vengano fecondate dai maschi che nascono nelle medesime celle con loro; ma è più probabile che le femmine visitino altre celle, e così scansino una troppo stretta parentela. Avremo occasione in seguito di incontrare alcuni pochi casi eccezionali, nelle varie classi, in cui la femmina, invece del maschio, è quella che cerca ed ama..
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Abbandonando anche la poco probabile idea di un’azione dei pianeti, abbiamo più sopra espresso come opinione più plausibile, che la forza dirigente in questo caso sia semplicemente una forza enorme di projezione risiedente nel nucleo della Cometa; il che ci ha condotti a concludere, l’orientazione del nucleo nello spazio esser stata quasi costante per tutto il tempo che durò la coda secondaria.
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Invece ancora oggi si tende a prescrivere burocraticamente di attendere 24 ore, abbandonando il cadavere in preda a quelle cosiddette «condizioni tali che non ostacolino eventuali manifestazioni di vita», secondo la lettera dell'art. 11, e trascurando del tutto le deroghe dell'art. 8. A questo punto è necessario convincere il pubblico e le direzioni sanitarie che per assicurare la salma dai rischi della «morte apparente» non è affatto necessario attendere il trionfale affermarsi della putrefazione.
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Con modestia eccessiva, alludendo alla preferenza esagerata data alle onde lunghe nel passato, Egli diceva: «Io mi sono ingannato, e con me tutti gli altri. . . « Sarò tuttavia il primo a ritornare sui miei passi abbandonando le onde « lunghe per quelle corte, sulle quali si fonderà l'avvenire delle radiocomunicazioni ». Alludeva inoltre al proposito di servirsi di riflettori formati da fili metallici tesi parallelamente a un'antenna lineare, e disposti secondo una direttrice parabolica, per dirigere le emissioni a onde corte.
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HERTZ aveva già insegnato a distinguere fra il « campo d'induzione » formato dalle linee di forza che restano allacciate col circuito induttore, e il « campo d'irradiazione » costituito da quelle altre che, abbandonando il detto circuito, viaggiano come proiettili nello spazio, convogliando con sè l'energia ricevuta in partenza. Le onde elettromagnetiche sono bensì generate dal primo di questi campi, ma restano legate col secondo, e dire di ricorrere alle onde o al campo d'irradiazione è tutta una cosa.
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La relatività generale di Einstein, invece, pur abbandonando anch’essa lo spazio assoluto di Newton, salva Foucault: pendolo e giroscopio definiscono il sistema galileiano dell’universo locale; localmente è possibile stabilire, rispetto alle stelle vicine, inerzia, rotazione e accelerazione.
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Perchè quando un nuovo insetto giunse nell'isola, la tendenza dell'elezione naturale di allargare o restringere le ali dovrà dipendere o dal maggior numero di individui che furono salvati, superando con successo la lotta coi venti, oppure abbandonando l'impresa col volare più di rado e col rinunciare al volo. Può dirsi altrettanto dei marinai naufragati presso una costa; sarebbe utile ai buoni nuotatori il poter nuotare di più, e sarebbe più conveniente ai cattivi nuotatori il non essere affatto capaci di nuotare e il rimanere a bordo.
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