E fùggono, abbandonando i caduti, fùggono verso le loro trincèe, già imaginando nel trèpido orecchio il pestìo degli inseguenti, già sentèndone l'ombra sul dorso gelato. Ma, purtroppo! i nemici non sono loro alle spalle. A un tratto, dalle case di Gualdo, colpi di schioppo, strilli di donna, e l'uggiolìo di un cane. Una colonna di fumo vi si alza, e in mezzo al fumo, una fiara. I nemici son là: l'incendio è con essi. Nereggia l'ossatura dei tetti su 'n vìvido rosso; indi, uno schianto. Le pòlveri sono scoppiate. Impòrpora il cielo, solcato da incandescenti carboni; è un istante; poi, tutto riabbuja. E, oh quante riabbùjano insieme, fatiche e speranze!