Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli

246717
Luigi Capuana 1 occorrenze
  • 1895
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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In una delle porte a destra ha stabilito la sua rivendituccia di giornali e di fiammiferi un poveretto, che nei momenti della colazione e del desinare abbandona il negozio all'onestà dei passanti e della fida clientela che si serve da lui. Quel giorno, alla rivendita dei pochi giornali e dei fiammiferi, egli aveva aggiunta una primizia; improvvisandosi fruttaiuolo, teso un filo raccomandato a due chiodi, vi aveva messo a cavalcioni un gruzzoletto di ciliege immature, gialliccie, minutine. La via era quasi deserta. Sul marciapiede, davanti a me camminava una povera donna, che guidava il figliuolo cechino, di dodici o quattordici anni, e miseramente vestito. Arrivati a quella porta, la donna si fermò esclamando : — Oh!... Le ciliege! — Di già, mamma? Di già? Chi sa come sono belle! — Guarda. E preso il braccio del ragazzo, gli avvicinò la mano alle ciliege pendenti dal filo. Il ciechino cominciò a palparle, delicatamente, a una a una; e gli occhi senza pupille gli si dilatavano dal piacere, e la faccia gli sorrideva tutta in estasi, quasi per la via del tatto gli arrivasse al palato il sapore di quelle meschine frutte, che egli non poteva distinguere se buone o cattive. E ricominciò da capo, delicatamente, come se palpasse qualcosa di sacro, sorridendo sempre agitando le labbra e la lingua per meglio gustare il sapore ideale. Mi ero fermato dietro a loro, curioso di vedere la fine di quella scenetta; la povera donna sorrideva anche lei al sorriso del figliuolo, e non s'era accorta di me. A un tratto, tirò indietro il braccio del ciechino, e a bassa voce gli disse: — Se avessi un soldo, te le comprerei. Il ciechino, lieto e contento di aver almeno potuto toccarle, si strinse nelle spalle, rassegnato. Passarono oltre. Corsi con la mano al taschino del panciotto... Avevo dimenticato a casa il portamonete! Ma questa volta non risi; e tutta la giornata fui invasato dalla tristezza di non aver potuto fare, così a buon mercato, una buona azione. Povero ciechino, come sarebbe stato felice con due soldi di ciliege ! Ed io ero più mortificato, perchè — bisogna che lo confessi — all'atto della donna, avevo subito sospettato che, approfittando dell'assenza del rivenditore, volesse rubare quelle ciliege, con la scusa di farle palpare al figliuolo. Oneste creature, non vi dimenticherò mai! Quanto vi ho ammirate in questi giorni, ripensando a voi! Mi avete richiamato alla mente il precetto di non essere troppo corrivi nel giudicare le azioni altrui; e forse sarà merito vostro se, da ora in poi, non dimenticherò più il portamonete.

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