Partendo da una pronuncia delle Sezioni unite in materia di valutazione delle circostanze nel reato continuato, che abbandona definitivamente l'idea che il reato continuato possa considerarsi, salvo eccezioni, un unico reato, l'A. svolge alcune riflessioni critiche sul reale fondamento dell'orientamento dominante, secondo cui il reato continuato si caratterizza per l'esistenza di una "previa programmazione" dei reati in serie, ed esamina la praticabilità e le conseguenze della possibile rinuncia a tale requisito.